Alcuni juventini hanno voluto confrontare CR7 al "vero" Ronaldo.
Dicono: CR7 è veloce (come se il Fenomeno non lo fosse!), è potente, colpisce bene di testa... E' meglio del Fenomeno. Che, evidentemente, non conoscono bene.

La velocità è certo un fattore importante nel calcio moderno, e il Ronaldo interista era estremamente veloce. Era famoso per la sua velocità. Ma la velocità, da sola, non è determinante per essere considerato un grande giocatore. Non a caso Usain Bolt è stato bocciato ad un provino per effettuato col Borussia Dortmund, e in Italia, forse, non giocherebbe neppure in serie B.

Il fatto è che Ronaldo il Fenomeno non solo era veloce, ma staccava gli avversari col pallone tra i piedi. Forse il colpo di testa non era la sua specialità, ma non ne aveva bisogno, anche perché, nella sua Inter, i colpitori di testa abbondavano. In compenso, però, possedeva un mix di potenza, velocità e classe che, prima di lui, mai si erano visti tanto concentrati in un unico giocatore.

Non solo, il Fenomeno aveva altre caratteristiche che lo rendevano unico, come lo SCATTO DA FERMO, che molti rivedono in Mbappé, una RAPIDITA' di gambe nel BREVE che, unita a una classe sopraffina, quando era in forma (cioè quindici giorni dopo essere tornato in sovrappeso dal Brasile), lo hanno reso il re assoluto del DRIBBLING.
Si poteva raddoppiare, triplicare, ma se in qualche modo non si tratteneva, lui "spariva", come nella Meccanica Quantica una particella sub atomica, per riapparire "oltre", quasi avesse il potere di smaterializzarsi per poi rimaterializzarsi.

Ciò gli permetteva, usando solo dei rapidissimi cambi di direzione, di puntare, ovunque si trovasse, la porta avversaria, per raggiungerla attraverso il percorso più breve, cioè quello tracciato da una LINEA RETTA. Inarrestabile. Tanto che Demetrio Albertini, in occasione della partita d'addio al calcio di Pirlo, ha ricordato "quante botte" bisognava dargli per limitarne l'azione.

Il Fenomeno inoltre possedeva la capacità di toccare il pallone sempre un po' prima di quanto ci si aspettasse, e questo sia nell'evitare gli avversari che nel tiro in porta. E possedeva un'intelligenza calcistica che lo faceva sempre trovare al posto giusto nel momento giusto e che, all'occorrenza, gli permetteva di servire ai compagni degli assist raffinati da puro numero dieci.

Per farsi un'idea di cosa fosse capace il Fenomeno, basta andarsi a rileggere le dichiarazioni Nesta, Buffon, Costacurta, Boban e altri. Per non parlare di Maradona, che in un'intervista alla tv TyC Sports ha detto che, senza infortuni, il Ronaldo il Fenomeno (che a Barcellona e nella Milano nerazzurra ha dato il meglio di sé) sarebbe stato il più grande di sempre.