Lo avevano portato a Torino per il suo feeling con la Champions, ma da quando è arrivato la Juventus non è mai andata oltre gli ottavi (e una volta i quarti). Tutta colpa di CR7? Chiaro che no. Ma il portoghese, a secco da quattro gare, adesso deve battere un colpo: per il pass Champions c’è bisogno di lui. E poi?

Segnali negativi. Cristiano Ronaldo sta attraversando un momento difficile, e con lui tutta la Juventus. Ma il calo di prestazioni del portoghese fa discutere perché, anche nei periodi bui della squadra, Ronaldo è sempre riuscito a tenere accesa la propria luce. Adesso, nel momento decisivo e con la qualificazione Champions a rischio, anche la sua luce sembra essersi spenta. È evidente che qualcosa non vada. Non segna da quattro gare. E l’astinenza da gol non è l’unico segnale. Prima il nervosismo palesato nella partita con il Genoa. Poi il discusso fastidio agli adduttori che gli ha fatto saltare la sfida con l’Atalanta. Infine, il ritorno in campo contro il Parma, non positivo a livello individuale: un gol divorato, un altro regalato agli avversari per quella (ormai conclamata) paura del pallone quando si mette in barriera e che era già costata cara contro il Porto. Infine, la prestazione impalpabile contro la Fiorentina, nonostante Dybala con le sue parole del prepartita avesse provato a caricare il compagno: “Io e Cristiano ci stiamo sfidando per chi arriva prima a cento gol con la Juventus.” A Firenze però a secco entrambi e Champions sempre più un miraggio.

Futuro lontano dalla Mole? Difficile criticare un giocatore che, anche nell’annata peggiore della sua squadra, è ad oggi il migliore marcatore bianconero, il migliore marcatore della Serie A e il quarto migliore in Europa. Ma se sei Cristiano Ronaldo, il tuo compito è fare la differenza, sempre. Avrebbe dovuto farla in Europa, riportando a Torino la Coppa dalle Grandi Orecchie, dopo quel lontano 1996 e dopo le 5 finali perse. Non è riuscito nell’impresa. Ed è probabile che l’impresa sfumi anche il prossimo anno. Non solo perché la Juventus la Champions rischia di non giocarla, ma anche perché il futuro di CR7 sembra sempre più lontano da Torino. Anche se al momento le destinazioni papabili non sono molte. Il Real Madrid, per bocca del suo presidente, ha già dichiarato di non essere interessato a riaccogliere il figliol prodigo. Degli ultimi giorni invece le voci di un possibile ritorno a Manchester.
E la Juventus che fa? In campo non può far altro che aggrapparsi al suo fuoriclasse per provare a limitare i danni di una stagione disastrosa. Fuori dal terreno di gioco dovrà fare bene i conti, costretta, come sarà, a rivedere il monte ingaggi (Ronaldo pesa 31 milioni a stagione) e sacrificare qualcuno dei suoi “pezzi pregiati”.
Un addio indolore forse converrebbe ad entrambe le parti: la Juventus reinvestirebbe nella ricostruzione (della squadra e delle casse) e Ronaldo potrebbe chiudere la carriera in un club già consolidato, con la prospettiva di vincere ancora per qualche anno. Ma la stagione non è ancora finita e la Juventus ha bisogno che CR7 torni a fare la differenza: senza i suoi gol il pass Champions resta una chimera.

Chiara Saccone