Cristiano Ronaldo è a rischio Champions: la bomba vera di queste qualificazioni sembra essere il possibile forfait dell’asso portoghese nell’andata dei quarti di finale contro l’Ajax.
Ovviamente, indiscrezioni e notizie si susseguiranno in queste due settimane che mancano alla sfida di Amsterdam, un appuntamento al quale il 5 volte Pallone d’Oro vorrà esserci a tutti i costi.

Questo episodio ha riportato alla luce un’annosa questione che viene a galla puntualmente in concomitanza di questa sosta: le Nazionali a marzo sono davvero così fondamentali, visto il pericolo di provocare infortuni che possono pregiudicare il cammino (nazionale e internazionale) di un club?
La riforma dei calendari è uno dei punti cruciali previsti per il 2021 che appare assolutamente necessaria.
Sia chiaro, scalfire il valore unico e indissolubile della maglia del proprio Paese è la cosa che meno si avvicina a chi scrive, ma è innegabile che qualcosa va fatto per evitare situazioni spiacevoli che possono danneggiare la squadra di appartenenza di un calciatore.

In questo momento, le pause per le Nazionali sono, durante il corso della stagione, ben 4: una a Settembre, una a Ottobre, una a Novembre e una a Marzo.
In più, a Giugno sono previste ulteriori gare (negli anni pari in preparazione a Mondiali ed Europei, che ovviamente sono il momento topico).
Ora, appare evidente fin da subito che avere 4 soste in un anno è un'esagerazione: negli anni le lamentele degli appassionati sono sempre state veementi, in quanto la stagione regolare viene spezzettata con troppa frequenza.

Qual è la soluzione migliore? E’ chiaro che gli organi decisori del calcio prenderanno dei provvedimenti ad hoc, ma se si può azzardare un’idea potrebbe essere funzionale a tutti prevedere una sosta di due settimane a inizio stagione (fine Agosto/inizio Settembre) ed un’altra sosta della stessa lunghezza ad inizio Febbraio.
Ciò non azzera i rischi di infortuni (chiaramente) ma riduce l’impatto di possibili eventi negativi sulle partite clou della stagione, essendo che le soste sarebbero posizionate in periodi meno decisivi, e, soprattutto, creerebbero meno frammentazione sull’andamento del campionato.
Inoltre, le stesse Nazionali ne beneficerebbero: è vero che si ridurrebbero le finestre disponibili, ma avere 15 giorni consecutivi a disposizione potrebbe permettere di cementificare il gruppo e anche consentire ai C.T. di far valere non solo le loro doti di selezionatori, ma anche quelle di allenatori (che, in fondo, sono ciò che effettivamente sono).
Ovviamente, a fine campionato, resterebbe la possibilità di avere altri 15 giorni nel mese di Giugno più le eventuali competizioni negli anni pari.
Così facendo, si snellirebbe il calendario e si avrebbe maggior fluidità: immaginiamo di avere una pausa a inizio Settembre; terminata, si andrebbe dritti fino al mese di Gennaio con le gare dei club per poi rifermarsi quindici giorni a Febbraio e ripartire con il rush finale, in modo da evitare rallentamenti proprio quando si entra nel vivo della stagione.