Domani contro l’Atalanta CR7 non ci sarà. È l’unica notizia certa che ha dato Maurizio Sarri nella conferenza di presentazione del match. Il Tecnico ha anche aggiunto che CR7 non ha ancora risolto completamente il suo “acciacco”(fastidio al ginocchio); per cui non verrà rischiato e proseguirà il suo programma di lavoro personalizzato per averlo in condizione ottimale nella gara Champions contro l’Atletico Madrid in programma allo Stadium martedì prossimo.

Sinceramente si fa fatica a capire l’entità o l’esistenza di questo malanno di CR7; perché  il giocatore è reduce da due partite in Nazionale (contro Lituania e Lussemburgo) dove ha realizzato ben 4 reti. Alla faccia del bicarbonato di sodio…avrebbe detto Totò. Per cui credo che  quella di Maurizio Sarri sia una bugia cosiddetta  “bianca”,  e che la verità vera è che Cristiano Ronaldo  è tornato probabilmente un po’ affaticato dagli impegni con la sua Nazionale,  e non può giocare tutte le partite al top della condizione perché anche lui è  “un umano”  tra l’altro prossimo alle 35  primavere (5 Febbraio),  e di conseguenza deve essere “gestito”.

Da casa Juve, probabilmente, è partito un ordine ben preciso: quanto è successo contro il Milan non può e non deve succedere più.  Sicuramente gli verranno evitate le partite infrasettimanali e finirà per essere impiegato nelle gare più importanti a cominciare chiaramente dalla Champions, che come è noto è la Competizione più desiderata sia da CR7 che dalla stessa  Juve. 

E  a questo punto il match con l’Atalanta si complica ; perché l’assenza di CR7 peserà sulla squadra, ma soprattutto su chi dovrà giocare al suo posto vale a dire Dybala. Con l’argentino in campo è un’altra Juve; e fortuna vuole per i bianconeri che Higuain sarà regolarmente in campo, perché il Pipita contro gli Orobici è abituato a fare centro quasi in ogni partita ( 10 reti in 13 partite disputate).Anche nell’Atalanta ci sarà un’assenza eccellente, quella di Ilicic, causa squalifica. Un bel guaio  anche per Gasperini. Per il resto sarà la solita squadra pericolosa ed imprevedibile come l’ha definita recentemente anche Pep Guardiola. L’esito del match profuma di pareggio, a meno che il Pipita non decida di continuare nella sua tradizione.

Le ultime notizie sullo stadio di Milano ci arrivano direttamente dal Sindaco Sala che ha dichiarato che il nuovo stadio si farà ma con le regole.  Mentre sull’abbattimento del vecchio San Siro non mi pare che sia stato tanto categorico e contrario alla demolizione,  come invece si è espressa la maggioranza dei milanesi (oltre il 60%) che si è dichiarata contraria all’abbattimento dello stadio. In tempi non sospetti mi sono già dichiarato contrario alla demolizione del Meazza, anche se da più parti sento dire che  Milano merita di avere uno stadio moderno e confortevole in linea con i tempi, che in altre parti del mondo non si fanno scrupoli, vedi Londra, dove è stato abbattuto il vecchio Wembley ed è stato rifatto nuovo. E  che  bisogna avere una mentalità moderna che non si deve far condizionare dal passato.

Non voglio entrare ancora una volta sulla grande operazione immobiliare e commerciale che sta dietro alla costruzione del nuovo stadio di Milano;  ma mi vorrei fermare solo ad una semplice considerazione: ci sono dei valori che a volte nascono e si realizzano in certi luoghi, e che l’uomo , una volta che li ha colti,  ha poi  deciso di conservarli. La storia dell’uomo è piena di questi valori. Se ci fosse stato un comportamento diverso, vale a dire quello di demolire e rifare il nuovo, per seguire lo scorrere del tempo,  non avremmo oggi la possibilità di ammirare ad esempio il Colosseo, oppure La Valle Dei Templi ad Agrigento , o anche La Rocca Albonoziana e il  Ponte Delle Torri a Spoleto. Lo stadio Meazza che sorge nell’area di San Siro, questi valori: li ha accumulati.  Ed è per questo motivo che non va demolito. Quello stadio gronda di  emozioni, di  passioni e di  storia;  e tutto questo merita di essere conservato. Certo l’impianto va ammodernato ed adattato magari ad una presenza di pubblico minore;  ma potrebbe essere utilizzato ad esempio per le partite di calcio femminile, per il rugby, e per altri spettacoli a cominciare da quelli musicali.

E nel rimanere a Milano non si può non parlare di Ibra-cadabra, come qualcuno lo ha definito, naturalmente scherzando. Molti addetti ai lavori lo vogliono al Milan e ritengono che l’arrivo dell’ asso  svedese  risolverebbe tutti i problemi della squadra rossonera. Sinceramente  non vedo come possa succedere. Su Ibrahimovic, a parte i suoi 38 anni, non c’è alcuna remora di carattere tecnico; dopo CR7 e Messi viene lui , e nemmeno a tanta distanza. Ma le perplessità sono di due specie; la prima riguarda la condizione atletica del calciatore reduce da circa tre stagioni disputate nel calcio americano, che , parliamoci chiaro: è un altro calcio rispetto a quello Europeo. Tanto è vero che il Milan, nell’offerta formulata a Raiola procuratore di Ibra, sembra che abbia inserito la condizione che nel caso si arrivasse ad un accordo, il  giocatore sarebbe tenuto ad iniziare gli allenamenti a Milanello sin dal 1 Dicembre. E’ chiaro che un problema fisico ci può stare,  ed il Milan giustamente  ci vuole vedere chiaro.

L’altra perplessità riguarda l’opportunità  o meno del suo arrivo al Milan in questo momento della stagione  e in questa squadra.  Vale a dire in una squadra costruita sui giovani, con due allenatori che si sono alternati sulla panchina in appena 4 mesi e con una classifica ormai abbastanza compromessa per quello che era l’obiettivo stagionale, un posto in zona Champions.Al momento il Milan si trova in classifica ad 11 punti dalla zona Champions e a 9 punti dall’E.League. Ormai la zona Champions è andata e ci sono poche speranze anche per raggiungere  l’Europa League. Non credo che l’arrivo di Ibra potrebbe cambiare questo scenario. Al contrario credo che  il suo ingresso nello spogliatoio rossonero non sarebbe così positivo come la maggioranza degli addetti ai lavori crede. Molto dipenderà, eventualmente, dagli accordi presi in sede di contratto, ma conoscendo Ibra non penso che accetterebbe di giocare tutte le partite ad esempio da subentrante. Per cui credo che Ibra finirà per pretendere di giocare sempre come titolare, e con il 4-3-3 di Pioli,  per Piatek e Leao la vedo scura.Ma c’è una grande scappatoia e la potrebbe trovare Pioli, cambiando assetto tattico e passando al  3-5-2.  E’ possibile, considerando che fra un paio di settimane il Tecnico rossonero avrà anche Caldara a disposizione. Comunque, per gli equilibri di spogliatoio raggiunti, ed essendo noto il carattere dominante e a volte anche un po’ prepotente di Ibra, non farei questo affare.Ed in ultima analisi credo che  la cosa converrebbe anche ad Ibra;  al posto del quale accetterei di andare in una squadra meno esigente e pretenziosa, mi si passi il termine, magari come il Bologna. Al Milan, finirebbero tutti col pretendere di vedere il vero Ibra, quello degli anni d’oro; ma quello probabilmente non c’è più.