Ammettiamolo: martedì sera, chiunque non tenesse per i colori bianconeri, ha provato un minimo senso di soddisfazione per quanto accaduto. Se non si scade nell’antisportività becera, stuzzicarsi bonariamente sull’andamento della squadra rivale è qualcosa che non dovrebbe mai essere in discussione. Sembra lontana una vita, eppure solamente tre mesi or sono, si sono sprecati indicibili sfottò ai danni dell’Inter per la precoce eliminazione dalla manifestazione continentale più importante. Meritati, per carità, perché se chiudi il girone all’ultimo posto non puoi che attenderti dell’umorismo dall’altra parte. E gli stessi tifosi juventini comprenderanno indubbiamente che è inevitabile calcare la mano su questo (oggettivamente) inatteso epilogo, ma non è il tema di queste righe. La vera domanda è: cosa ci lascia questa partita?

- Cristiano Ronaldo ha vinto
Non mi sono mai espresso in modo approfondito sull’argomento CR7. Personalmente, ritengo il lusitano uno dei più grandi della storia del calcio (come penso la stragrande maggioranza degli appassionati), capace di unire un talento naturale ad una prestanza fisica e ad una costanza di rendimento che non ha eguali. Sì, parliamoci chiaro: se disquisiamo di classe, estro o fantasia pura perderebbe a mani basse il confronto con Messi. Se, però, valutiamo i numeri, il carisma, la cattiveria agonistica e la foga, è indiscutibilmente lui a trionfare. È stato eccezionale nel compensare il gap tecnico con altre qualità, forse esteticamente meno impattanti ma atleticamente ammirevoli, e questa è anche una lezione di vita, se vogliamo porla su un altro piano. Il suo arrivo alla Juventus è stato benedetto: a prescindere dall’aspetto economico-finanziario, che a me personalmente interessa perché ma che al tifoso medio in quanto tale dovrebbe tangere il minimo sindacale, l’approdo di un fenomeno di tale portata dovrebbe provocare solo gioia. Per cui, nei panni di un sostenitore della Signora, mi sentirei orgoglioso di avere tra le fila della mia società un calciatore del genere. Sono trascorsi tre anni e bisogna fare i conti, però, con la realtà: chi ha vinto in questo affare? La mia risposta è ovviamente nel titolo: Cristiano Ronaldo ha tratto molti più benefici rispetto a quanto ottenuto dal suo club. Questo perché l’obiettivo del suo acquisto, marketing a parte, era di poter riportare la coppa dalle grandi orecchie sotto la Mole Antonelliana, cosa che non accade da un quarto di secolo ad oggi. Lui, re incontrastato della competizione, pareva essere l’uomo ideale a cui affidare il compito di scalare le gerarchie internazionali e trionfare finalmente in Europa, ma non è bastato. Anzi, il cammino della Juventus è stato addirittura peggiorativo rispetto alla gestione Allegri. Per carità, di sicuro non si possono imputare le eliminazioni a lui che, soprattutto contro Ajax e Lione, ha praticamente lottato da solo. Il problema è un altro: Cristiano Ronaldo ha accentrato gioco e attenzioni su di lui. Inevitabile, se sei il calciatore più popolare del pianeta, ma il gioco e soprattutto la potenzialità della rosa ne hanno subito l’effetto (Dybala è un top player messo troppo in ombra). Sicuramente non giocava un calcio spettacolare neanche sotto la gestione di Max, ma adesso in molti rimpiangono le sue doti, dimenticando di averne dette di cotte e di crude sul suo conto (non tutti, ben inteso). La Juve di queste ultime stagioni ha messo sul piedistallo un giocatore, e questo è stato un errore madornale, tra l’altro storicamente mai compiuto dalla società, che ha spesso dovuto affrontare innumerevoli critiche da parte proprio dei suoi supporters per la gestione di alcuni campioni (Del Piero su tutti). Ciò perché il credo juventino è sempre stato mettere la squadra davanti a tutto, anche alle bandiere. Stavolta, hanno toppato. Ci si è giocato tutto su un autentico fuoriclasse, dimenticando l’essenza di quello che gli juventini sbandierano sovente: la maglia davanti ad ogni cosa. Certo, non si può dire che non abbia vinto, perché comunque in Italia fino a questo momento ha lasciato le briciole e comunque vada anche quest’anno un titolo è già stato portato in bacheca, ma non si può negare che con il cinque volte Pallone d’Oro nel team si attendevano ben altre soddisfazioni in campo internazionale. Per questo motivo, la Juve ha perso. Su questo, probabilmente, possiamo essere quasi tutti d’accordo. Il dubbio legittimo è ancora il solito: perché Cristiano Ronaldo avrebbe vinto?
La risposta è semplice: lui ha già ottenuto qualsiasi cosa dal punto di vista calcistico
. Non aveva bisogno di dimostrare altro. Avrebbe potuto scegliere un’altra meta, un campionato meno sfidante e godersi uno stipendio addirittura superiore a quello già mostruoso percepito in Italia. Eppure, ha scelto di mettersi in gioco.
Ha vinto due campionati, che per gli juventini sono ormai un’abitudine, ma per lui no. Già, perché probabilmente nessuno ci ha fatto caso, ma il portoghese ha vinto due volte la Liga in nove anni di Real Madrid, ovvero lo stesso numero che ha già ottenuto con la casacca bianconera. Ha sfondato altri record, si sta avvicinando al traguardo impressionante dei 100 gol con la casacca della Juve in meno di tre stagioni piene, ha trionfato da protagonista nei tre principali campionati d’Europa (e oserei dire del mondo), ha vinto per due volte la Supercoppa Italiana, si è preso l’amore della quasi totalità del pubblico bianconero che comunque stravede per lui e nel frattempo ha anche vinto la Nations League con la maglia del Portogallo. Insomma, la bilancia pende nella sua direzione. Lui ha già vinto cinque volte la Champions League e detto francamente ne potrebbe anche fare a meno. La sua carriera non ne risentirebbe mai e poi mai.

- E anche qualcun altro...
Il calcio italiano. L’effetto CR7 ha avuto il merito di risvegliare l’attrattività del nostro campionato. Il fatto che l’estate scorsa siano tornati in Italia dei big della panchina come Sarri e Conte era già un segnale importante. A questo aggiungiamo l’arrivo di Lukaku, il ritorno di Ibrahimovic e tante altre operazioni che probabilmente, prima del 2018, non si sarebbero mai concretizzate.
Semplificando: nell’affare CR7 hanno vinto tutti, tranne la Juventus.

- Serie A: Conte non mollare!
Premesso quanto sopra, da interista sono preoccupato.
Attenzione, chiariamoci: sono fiducioso nella squadra del tecnico salentino. Stiamo giocando bene, siamo in forma e abbiamo un’identità con la quale dopo tantissimo tempo devono fare i conti gli altri. Questo, però, non deve impedire di osservare la situazione con lucidità: la Juventus ha vinto dal 2011/12 ad oggi. Non stiamo parlando dell’ultima arrivata, ma della candidata principale (è d’obbligo) alla vittoria finale. Personalmente, non ho mai creduto alla storia della stanchezza dovuta alle coppe internazionali. Mi è sempre apparso un alibi, soprattutto con le rose che ormai sono costruite in partenza per affrontare più competizioni. Dunque, non mi spaventa il fatto che da adesso in poi avranno solo la Serie A. Il nocciolo della questione è che la squadra è fortissima a prescindere, nonostante abbia offerto una prestazione sotto le aspettative martedì sera. Ha un parco attaccanti micidiale, che sta rendendo meno per svariati motivi, ma presi individualmente, i componenti sono devastanti. Ribadisco, però, che siamo tornati ad essere competitivi e che sicuramente affronteremo questo duello con maggior consapevolezza. E non dimentichiamo l’incognita Milan, che potrebbe portare ad una corsa a tre quasi unica. Ho sempre sostenuto che non è la squadra di Pioli la grande minaccia tricolore ma sempre e solo la Signora. La classifica, però, non mente: Ibra e compagni sono lì, pronti ad approfittare anche loro di qualche passo falso. Dobbiamo tenere duro e camminare dritti sulla nostra strada. Mi spiace Cristiano Ronaldo, perché come calciatore sei unico e meraviglioso, ma il terzo scudetto di fila non abbiamo minimamente intenzione di concedertelo.
Credo di poter parlare a nome di tutti gli interisti.
Quelli veri.

Indaco32