Le due facce di Cristiano Ronaldo si sono rivelate palesemente nel giro di due giorni. 
Domenica sera è lui a sbrogliare la matassa nella trasferta di Frosinone e a portare la Juve a punteggio pieno in classifica. Ieri sera, però, è sempre il fuoriclasse portoghese a disertare la cerimonia FIFA, che ha incoronato Modric come miglior calciatore dell'anno. 

Esattamente come era accaduto in occasione del premio UEFA Best Player, Ronaldo ha mantenuto lo stesso atteggiamento, francamente poco professionale e poco sportivo nei confronti dei colleghi, i quali, quando lo stesso CR7 faceva collezione di riconoscimenti personali, mostravano tutt'altro spirito. Allora è in queste situazioni che ci si chiede se Cristiano sia davvero un esempio da seguire.

Sicuramente per le doti che tira fuori ogni volta che è in campo, la risposta non può essere che affermativa; non potrebbe essere altrimenti per un signore capace di vincere per 5 volte il Pallone d'Oro.

Ma fuori dal campo è veramente un vanto seguire le sue orme? O meglio, fuori dal campo, riferendomi alla vita privata, nessun calciatore è giudicabile, poiché fortunatamente viviamo in un mondo libero. Ma le cerimonie sportive, come quella di ieri sera, non rientrano nella privacy di un giocatore; anzi, sono un' attestazione dei singoli meriti in campo professionale.
Quindi anche in queste circostanze si giudica il calciatore in quanto tale. Ed è proprio qui che Ronaldo sta mostrando atteggiamenti infantili che non si sposano bene con la sua immagine quando è in campo.
Il portoghese sta dimostrando di non osservare due principi fondamentali della sportività: il primo è riconoscere i meriti degli avversari, e il secondo correlato è accettare la sconfitta.
Per questo, nella sua interezza di giocatore di calcio, non è possibile considerare un vero esempio Cristiano Ronaldo, il quale deve ancora imparare, a quasi 34 anni, che nel calcio, come nella vita, la testa deve precedere i piedi.