Qui non troverete scritto dell'importanza economica del calcio in Italia, non ci saranno le cifre astronomiche che la quinta industria nazionale muove direttamente e indirettamente.
Non sarà nemmeno detto di cosa rappresentino queste entrate per tutte le restanti federazioni sportive affiliate al CONI il cui Presidente ipocritamente ignora nelle interviste rilasciate in tempo di Coronavirus. Non citeremo neppure i vincoli che i club hanno l'obbligo di rispettare per i  contratti con le TV e quelli con gli sponsor, che valgono pure questi centinaia di milioni.
Questi argomenti sono scontati. Facilmente riscontrabili e già da soli ampiamente giustificherebbero i motivi per cui -al contrario di molti illustri pareri contrari- bisognerebbe prioritarizzare la immediata ripresa dell'attività calcistica.
Esiste qualcosa di meno verificabile dei numeri, qualcosa che non è misurabile, ma che sposta le montagne: la passione della gente! Milioni di persone, miliardi nel mondo, sentono fame di calcio, mostrano i segni del lungo periodo di astinenza e non vedono l'ora di ricominciare ad assaporarlo.
Non sarà un ministro dello sport qualunquista o avverso e neppure un non meglio specificata organizzazione scientifica che sa solo sollevare obiezioni e perplessità, ma nulla propone per il superamento dei problemi a bloccare il nostro calcio.
Non si ricomincia ad allenarsi perchè è pericoloso ai fini del contagio, ma nel frattempo si torna a lavorare, si prende il metro e il bus, si può persino riprendere a correre nei parchi. 
Via libera agli allenamenti individuali, ma non a quelli individuali se riguardano sportivi di giochi di squadra: qualcuno mi spieghi la differenza di pericolo di contagio...
Non si potrà ricominciare perchè il calcio è uno sport di contatti! Quindi avremo contagi per trattenute, sgambetti spinte? No, sono da bandire gli abbracci: in area tra avversari o tra compagni dopo un gol. Gli abbracci!
Ricordate Dybala contro l'Inter? Segna, è già probabilmente positivo al virus e viene sommerso dagli abbracci dei compagni; Buffon lo bacia (!!!!!) ripetutamente... Vi risulta che -a parte Rugani, ma questa è un'altra storia- vi siano stati contagi alla Juventus? O all'Inter (a meno di tirar fuori le dichiarazioni di Lukako, ma anche questa è un' altra storia)? E ciò senza nessuna delle precauzioni che invece sarebbero ora adottate in caso di ripresa!
Si sta cercando di affossare il calcio, anche se penso che ciò avvenga per inettitudine di chi guida il Paese.
Sarebbe invece opportuno completare il campionato e poi pretendere finalmente una seria e meditata riforma delle Leghe calcistica. Intollerabile e insopportabile -oggi più che mai post crisi Covid 19- che vi sia l'attuale suddivisione in A-B-C, dove al di là della formula, si tratta di professionismo di fatto anche per quanto riguarda la ultima indicata.
Un totale di 100 club di cui la maggior parte in condizioni economiche disastrate e disastrose.
Alcune Norme esisterebbero già, ma alla fine nulla cambia e questi club vengono iscritti ai campionati di pertinenza, senza andare troppo nel merito di Bilanci. Bisogna ripartire quindi da una riduzione dei club professionistici, limitandoli essenzialmente alle prime due divisioni; dalla serie C in giù solo calcio dilettanti, fermo restando il passaggio al professionismo per le promosse in serie B.

Passare da 100 club a 40 club professionistici, adottando e facendo rispettare rigorosamente le norme sul FpF anche in Italia sarebbe il primo passo di una riforma che poi andrebbe estesa al format dei campionati con introduzione di playoff e playout, la riforma del settore arbitrale con l'introduzione del professionismo, la reintroduzione di un limite all'utilizzo di calciatori stranieri a salvaguardia della qualità degli indigeni, l'introduzioni di bonus per i giocatori provenienti dai vivai, un limite di età nei campionati minori e tante altre cose che si potrebbero fare e non si sono mai fatte, ma questa è un'altra storia.