Nessun dramma, nessuna complicazione per il passaggio del turno, una sconfitta "dolce" se escludiamo i soliti sfottò degli avversari, ma c'è sempre un qualcosa che non va in Europa.

Questa Juve, costruita per competere con i top club europei, sta dimostrando di essere all'altezza dei più forti, ha una rosa di giocatori tecnici, fisici campioni assoluti e ottimi "gregari" che potrebbe sicuramente lottare per la vittoria finale, ma c'è un ma.
A guardare con freddezza e lucidità la squadra fatica tremendamente a mettere al sicuro le partite, anche pur dominandole arriva sempre alla fine con l'ansia e prima o capita l'episodio sfavorevole, e ieri sera è successo. 
Tanto gioco, tanto possesso, tante occasioni ma anche tanta fatica a segnare. 

Con Empoli, Cagliari ti può anche andare bene, ma in Europa la musica è diversa. Certe amnesie difensive, certe leggerezze sotto porta non dovrebbero più esserci. L'esperienza non manca i giocatori non sono alle prime armi e quindi dovrebbero arrivarci da soli ad essere più pratici e cinici prima di giocherellare. Anche e soprattutto perché quest'anno il gol dietro lo si subisce quasi immancabilmente ad ogni partita, se non ce lo fanno gli avversari glielo facciamo noi. 

Più avanti questi errori potrebbero costare molto di più di uno sfottò, bisogna abbassare la cresta, e riuscire a diventare cattivi, sportivamente parlando.