I Leoni della Teranga non riescono nell'impresa di qualificarsi per la fase finale del Mondiale a causa della sconfitta subita contro la Colombia per 1-0 e devono salutare il Mondiale. Tanta amarezza e tanta rabbia dovuta al fatto che i senegalesi sono arrivati terzi solo a causa della classifica avulsa: pari punti e differenza reti uguale con il Giappone che però ha ricevuto due cartellini gialli in meno ed è riuscita ad andare avanti nonostante la sconfitta rimediata contro la Polonia già eliminata. I senegalesi rappresentavano l'ultima speranza africana: nessuna squadra del continente nero è riuscita a superare la fase a gironi. Per quanto visto in queste partite, il Senegal e la Nigeria meritavano più delle altre squadre africane la qualificazione grazie al bel gioco mostrato e per la voglia di vincere messa in campo dai propri giocatori. Dopo 16 anni dall'ultima ed unica partecipazione al Mondiale, i senegalesi speravano di poter andare il più avanti possibile anche quest'anno soprattutto dopo aver vinto la gara d'esordio contro la Polonia, inizialmente favorita per il passaggio del turno. La squadra allenata da Cissé ha dimostrato di poter fare molto bene anche con squadre più attrezzate dal punto di vista della rosa ed ha messo in mostra grandi talenti oltre ai vari nomi noti come il capitano Mané, Koulibaly, Keita Baldé, Niang, Gueye e Kouyaté. In particolare i due esterni Ismaila Sarr e Moussa Wagué avranno sicuramente acceso la lampadina di tanti club europei e certamente arriveranno tante offerte al Rennes ed all'Eupen per i due calciatori classe '98. Mentre invece chi si è mosso in anticipo è stato lo Schalke che si è assicurato le prestazioni del difensore centrale Salif Sané: il roccioso difensore alto 1,94 m arriverà il 1° luglio alla corte di Domenico Tedesco ed avrà l'occasione anche di disputare la Champions League con il club di Gelsenkirchen. 

Come nel 2002, anche quest'anno (complice anche la mancata presenza dell'Italia) la maggioranza tifava Senegal: inevitabile innamorarsi di questa squadra dopo aver visto la loro danza prepartita. Forse si è tifato Senegal anche per la strana capigliatura di Cissé, per la cultura africana sempre allegra e per dare un calcio a questo razzismo che si sta dilagando sempre di più. Ma dopo la prima vittoria contro la Polonia è stato più semplice simpatizzare i Leoni africani in quanto il gioco dimostrato lasciava presagire ad un epilogo migliore. Nel 2002 ci innamorammo di questa outsider che fu capace di battere i francesi, campioni in carica, all'esordio, ci innamorammo dei gol di Bouba Diop e della doppietta di Camara contro la Svezia, mentre quest'anno abbiamo apprezzato la furbata di Niang contro la Polonia e la danza coinvolgente proposta a fine gara.

Nessuno sa cosa resterà di questa squadra dopo questo Mondiale ma, se le premesse sono queste, siamo sicuri che non serviranno altre 3 edizioni prima di rivedere i senegalesi insieme alle big del calcio mondiale.