Il finale

Cosenza Juve Stabia 3-1

Per raccontare la favola del Cosenza partiamo dalla fine, il 3-1 con cui hanno battuto la Juve Stabia condonando i campani alla retrocessione diretta e salvando i calabresi dal inferno della Lega Pro. La sblocca al diciassettesimo Sciaudone che raccoglie una spizzata in area di Anibal e con un destro al volo infila Provedel. Il Cosenza non si ferma e su rigore Reviere porta a due le marcature per i calabresi. Provano a reagire le vespe ma la traversa ferma l’attaccante Forte. E’ solo il preludio al goal. Qualche minuto dopo Tonucci accorcia le distanze su tocco da calcio d’angolo con errore di Saracco. Dopo un vano assalto dei gialloneri la chiude ancora la punta scuola Arsenal al tredicesimo centro. Al novantesimo festa al Gigi Marulla per una salvezza conquistata che sa di miracolo per la compagine di Occhiuzzi, grazie anche al goal del ex Garritano sul Pescara, che permette ai rossoblu di superare proprio i biancazzurri in classifica.

La Stagione: la partenza e le difficoltà in corso

L’inizio non è dei migliori alle partenze importanti di uomini cardine come Palmiero e Tutino artefici della storica promozione nella serie cadetta dopo 15 anni fanno da contraltare gli arrivi del ala sinistra Pierini e dei centrocampisti Kánoute e Prezioso il cui apporto risultano pressoché anonimi. I risultati non arrivano, tanto da portare a febbraio l’esonero del tecnico Braglia, al suo posto l’arrivo di Pillon. Il mister di Preganziol fa solo cinque partite, perché causa Covid 19 si vede costretto ad abbandonare la squadra per star vicino alla sua famiglia nel momento delicato della pandemia. 

La svolta

Al suo posto viene promosso Occhiuzzi secondo dell’allenatore che portò il Treviso in serie A e uomo fiducia della società proveniente dal settore giovanile, dopo aver vestito anche la maglia rossoblu come centrocampista. Si parte subito con il 3-4-3. Davanti a Saracco, la difesa è diretta da Idda bravo a far ripartire la squadra da dietro e nel gioco aereo anche in area avversaria. Ai suoi lati agiscono il portoghese Aníbal un vero mastino nelle retrovie e Leggittimo più elegante rispetto al suo compagno di reparto che mette tutta la sua esperienza al servizio della squadra. Gli esterni di centrocampo sono Casasola a destra recuperatore di palloni pronto a trasformarli in assist per il reparto avanzato e Bittante a sinistra rigenerato dalla guida del giovane tecnico che ne ha curato la parte offensiva e ripagata con due reti importantissime ai fini salvezza ad Empoli e Pordenone. In mezzo Bruccini il cuore oltre l’ostacolo, una corsa infinita buona visione di gioco e ottimo fiuto del goal che si integra alla perfezione con Sciaudone mediano più di quantità che non disdegna mai qualche buona giocata. I tre davanti sono Carretta ala vecchio stampo veloce e bravo nel dribbling, Reviere che superato l’arrivo in naftalina ha iniziato a carburare mostrando tutta la sua classe diventando uno degli artefici principali del miracolo sotto la Sila e Baez che dopo un lungo girovagare ha trovato la giusta collocazione come ala sinistra, posizione dalla quale può convergere per andare al tiro rientrando col destro. A loro si aggiunge Asencio arrivato a gennaio da Pisa, con il suo fisico imponente si è dimostrato un arma importante a partita in corso pronto a sbaragliare le carte in tavola. Il tutto sotto la sapiente guida del giovane di Cetraro, che quando tutto sembrava perduto con un solo punto conquistato tra le mure amiche nei due scontri diretti contro Ascoli e Trapani ha saputo ridare vita alla squadra, inanellato una serie di risultati positivi (comprese le ultime 5 vittorie di fila) conquistando ben 22 punti in 10 partite che sono valse la salvezza diretta dei Lupi della Sila, scatenando la festa dei tifosi per le vie cittadine.