"Papà abbiamo preso Cristiano Ronaldo, sono certo che vinceremo tutto!"
Così è stato il mio primo commento alla notizia che Cristiano Ronaldo da Madeira fosse divenuto un giocatore della Juventus. Un cinque volte pallone d'oro che indossava il bianconero juventino, l'ultimo con più palloni d'oro fù Michael Platini, altro fuoriclasse senza tempo. L'arrivo del campione portoghese entusiasmò tutti, e come non crederlo, anche quei tifosi che si interrogano su come era stato possibile che un campione del genere, con tanti trofei con il Real Madrid e personali, potesse accettare una società come la Juventus che vinceva soltanto in Italia. I tifosi bianconeri al contempo sognavano la Champions League lontana anni luce dall'ultima volta alzata in terra romana, 1996, e con il sogno di rialzarla. I tre anni di Cristiano Ronaldo alla Juventus sono da specificare in alcuni punti: 134 presenze e 101 gol ufficiali, 3 scudetti, 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, l'essere stato il giocatore che ha sempre superato quota 20 reti in campionato in ogni stagione, la certezza che nessuno gli avrebbe mai tolto il posto da titolare, la supremazia sul resto della squadra. Questo ha fatto di Cristiano Ronaldo il marziano che sceso in una terra arida di trofei internazionali, ma che alla fine da solo non è riuscito a portarne, continuando a far vincere il club in Italia, ma restando a secco in Europa. La Juventus se ad inizio accordo con il campione era strafelice, dopo i primi due anni ha cominciato a sentire il peso dell'ingaggio stratosferico da 30 milioni di Euro, che gravava e non poco sul bilancio annuale. La situazione è andata peggio in società, perchè con l'arrivo di Cristiano Ronaldo, la figura più importante, Giuseppe Marotta Ds, si è fatta da parte, in contrasto fin dai primi abboccamenti con l'esterno d'attacco con il Real Madrid, che lo ha portato a chiedere le dimissioni, perchè a suo avviso sarebbe stato giusto spendere quei 100 e passa milioni per rafforzare la squadra in più reparti. Il presidente Andrea Agnelli ha fatto orecchie da mercante, e strafelice è volato in Grecia, dove CR7 era in vacanza, accompagnato dal nuovo Ds Fabio Paratici, per poi farsi rivedere bello sorridente in compagnia del fuoriclasse portoghese con l'accordo in tasca.

Da tifoso, come detto ad inizio articolo, sono stato felice dell'arrivo, pensavo veramente che un giocatore del genere potesse con quel gruppo bianconero, vincere quell'ambita coppa stregata, ma poi mi sono bastate soltanto poche partite per capire che per il modo d'intendere il mio calcio Cristiano Ronaldo non era adatto alla Juventus. Io sono uno che vede il calcio da squadra, quindi tutti protagonisti e nessuno che deve spiccare su gli altri, perchè amo il gioco di squadra, e non i solisti. Per questo quando ho cominciato a vedere  che la maggior parte dei palloni doveva passare per i piedi del portoghese, che altrimenti si arrabbiava, ho cominciato a masticare amaro, ultimo ma non ultimo le rare volte che Max Allegri lo ha sostituito è uscito con quella svogliatezza che non fa bene al gruppo. Quando fu fatta quella 'pagliacciata' dell'addio del tecnico, inventando che 'era finito un ciclo' mi sono messo a ridere davanti alla tv, perchè sapevo che la verità era quella che Allegri fosse andato via perchè non accettava di dover sottostare alla volontà di quel giocatore importante ma ingestibile. Quella è stato l'inizio della fine, partito dall'addio di Marotta la stagione prima e di Allegri quella dopo. L'arrivo di Sarri, adoratore di Higuian a Napoli, quindi sottone dei campioni e pauroso di dire la sua, all'acerbo Andrea Pirlo, altra trovata 'geniale' del presidente Allegri, che non sapeva come continuare a mettere il dito nella piaga di una società costruita e distrutta con le sue mani in 10 anni.

Il ritorno di Allegri quest'anno è stato un mio toccasana personale, perchè con il suo ritorno avevo capito che Cristiano Ronaldo sarebbe andato via, perchè non sarebbe mai potuto rimanere con quel tecnico che era andato via proprio per il non riuscire a gestirlo, sarebbe stato un controsenso rimetterli insieme ancora una volta, ritirando fuori quelle vecchie scorie che non se ne erano mai andate dall'ultima volta. Sapere poi che l'addio era premeditato, mi ha fatto sorridere, perchè non era premeditato nulla, visto che Cristiano Ronaldo è andato via perchè in panchina tornava uno che gli aveva fatto capire che sarebbe stata diversa la situazione, altro che premeditazione di lasciare la Juve. Il suo addio mi ha riportato il fiato, continuo a dire che lo ringrazierò per quel che ha fatto, ma soprattutto mi ha fatto capire che nelle Juventus le super star troppo acclamate è meglio che non ci mettano più piede, soprattutto se vogliono comandare in campo, soprattutto in una squadra che deve vivere di tranquillità e giocarsela, e non certamente strafare per il volere di un singolo giocatore che metteva i piedi in testa anche al presidente stesso. 

La Juventus sarà più debole? Era già debole, se parliamo dell'ultima stagione, oggi avrà meno gol? Vediamo se Kean ci farà pensare che l'addio di Cristiano Ronaldo è stato una catastrofe oppure no. Posso dire che mi sono tolto un peso, perchè con tutto che era un campione mi stava sullo stomaco il suo atteggiamento in campo 'comandino' che non ho mai accettato dalle prime battute. Non voglio essere il tipico personaggio che dice "Meno male che se nè andato", no, però sono sincero, preferisco una squadra che se la gioca da squadra, che il vedere sempre lo stesso movimento con palla sui piedi dello stesso giocatore, che reclama sempre contro i compagni di squadra quando non gli arriva un pallone, e che sta sempre sul chi va là quando c'è una sostituzione, che se segna il suo numero si arrabbia non accettando la sostituzione, soprattutto quando in quella partita non ha strusciato un pallone e stava in campo come se fosse un fantasma.

Ringrazierò Cristiano Ronaldo per sempre, perché tra tante scelte al tempo ha scelto la Juventus, perché lo ha fatto da numero uno al Mondo, e quindi ha impresso il suo nome nella storia bianconera, ma lo ringrazio anche per essere andato via, perché alla fine penso che tre anni siano bastati per dare tutto quel che aveva da dare ad una squadra che andava indebolendosi anno dopo anno, e che in questa stagione rischia seriamente di lottarsi le ultime due posizioni di Champions, e come al solito uscire in modo obbrobrioso dalla competizione europea, anche se in panchina ha uno che l'ha portata due volte in finale in cinque anni di panchina.