Il campionato è stato falsato.  Nel senso che saltano gli equilibri di oggi, le condizioni che c'erano oggi, non ci saranno domani, mutano i sentimenti, mutano le condizioni psicofisiche, mutano le condizioni di classifica, muta tutto. Certo, si dirà, è così ogni volta che avviene un rinvio di una partita. Giusto. Solo che questa volta le condizioni per farle giocare c'erano tutte. A porte chiuse. Ma è stata una scelta politica che danneggia certamente l'Inter, favorisce sicuramente la Lazio e non danneggia la Juventus.

Questo campionato è avvelenato da inizio anno. Le tossine di calciopoli sono ancora qui tra noi. E in questo campionato di cose strane ne sono successe in campo e fuori dal campo. A partire dalla questione del VAR.

Che sia una nuova calciopoli non può sostenerlo nessuno, ma mettere le mani avanti dicendo che questa possa essere negata al 100% non è detto che sia una mossa saggia. La politica del sospetto c'è, fa parte del mondo del calcio italiano e niente la potrà mai demolire. Siamo fatti così. Ma a questo punto una cosa giusta facciamola. Per una volta. Annulliamo questo campionato. Annulliamo l'assegnazione dello scudetto, congeliamo la stagione. Sedetevi intorno ad un tavolino e decidete chi dovrà salvarsi, chi retrocedere, chi andare in Champions League, chi in Europa League. Fate così, facciamo prima.

La palla lasciatela ai campionati minori, ai bambini che ancora credono nel calcio, a chi gioca a pallone sull'asfalto, sui campi di terra, a chi non ha mai messo nella propria vita un piede sul manto erboso nelle cattedrali del calcio a chi gioca a calcio ai videogame. E buona "guarigione" a tutti noi, ne abbiamo bisogno di auguri in questi tempi terribili di coronavirus che compete con il virus dello sciacallaggio che pur non seminando morti e feriti, grazie al cielo, semina danni economici e di immagine e di fiducia, a dir poco devastanti.