"Siamo tutti uguali"... o meglio albicelesti! Prendiamo spunto dalla frase di John Fitzgerald Kennedy per descrivere la passione, il calore e il tifo per la nazionale forse più affascinante della competizione. Ma c'è qualcosa di speciale, difficile da spiegare che spinge persino la città più emotiva e calcistica del nostro paese (Napoli) a tenere su le bandiere nei balconi ogni volta che giocano Messi & Co.. Al di là dell'organico, nel quale è presente anche una fetta del nostro campionato, cercheremo di capire perché tifare per gli uomini di Scaloni.

EL DIEZ - Da bambino i centravanti non mi sono mai stati simpatici, a causa della loro non eleganza sul rettangolo verde. Il dieci invece mi affascinava. Dribbling, velocità e tecnica mi spingevano sempre a simpatizzare per loro. Baggio, Del Piero, Figo e Zidane sono solo alcuni dei profili che mi hanno sempre colpito per via della loro fantasia. Poi è arrivato lui: Leo Messi. Con "la pulce" tutto è cambiato: la tattica, le giocate e gli schemi sono diventati sempre più pragmatici e semplici. Il bello è che lui si diverte pure, senza trascurare quell'animo professionale che lo rende sempre più un'icona nel calcio attuale. In somma, il fantasista del Barça sembrerebbe un valido esempio per sostenere quel gruppo che cerca di riportare a casa una competizione maledetta. Ma oltre Messi potremmo scovare in qualche curiosità stuzzicante altre ragioni. Eccone qualcuna. 

OLTRE IL CALCIO - Se sentiamo Argentina il pensiero va sicuramente a Buenos Aires che prende il nome originale dal Santuario di Nostra Signora di Bonaria presente in Sardegna, precisamente a Cagliari. In città sono presenti molti discendenti di immigrati italiani con doppia cittadinanza, altro elemento o indizio che ci spinge sempre di più a indossare la "camiseta albiceleste" davanti al televisore. Non solo: Buenos Aires è anche la capitale con il più alto numero di librerie al mondo (734), che si concentrano sulla "Broadway Portena". Sugli scaffali sono presenti anche biografie calcistiche come quella su Martin Palermo (istituzione nelle parti della "Bombonera") e anche il ricordo  di quel famoso match tra Argentina e Inghilterra di Messico '86 raccontato dal giornalista Andrés Burgo, dove "El Pibe de Oro" si è reso protagonista di una rete segnata di mano. 


L'Albiceleste ha perso due delle ultime edizioni della Copa America, e stavolta cercherà di invertire questo trend negativo. Il trascinatore? Quel "piccoletto" che proverà a lasciare il segno dopo l'errore fatale dal dischetto contro il Cile negli States. Leo Messi, le origini italiane degli abitanti, le librerie stracolme di testimonianze e ricordi storici del calcio sudamericano, ma soprattutto la citazione di JFK.
Ecco perché forse tiferò Argentina.