Uno sguardo ad alcune controverse decisioni e comportamenti delle terne arbitrali nell'ultima giornata di campionato:

In Genoa-Juventus viene prima concesso e poi negato un rigore al Genoa; questo l'episodio: su un cross Kouamè salta per colpire di testa e la palla, lievemente colpita di testa, carambola sul braccio di Kouamè e poi finisce sul braccio largo di Cancelo, girato di spalle; secondo il comportamento fin qui adottato dagli arbitri in situazioni analoghe, il rigore andrebbe concesso perchè il tocco di mano di Kouamè non è da ritenere falloso in quanto la palla carambola sul braccio dopo avere toccato un'altra parte del corpo, mentre va punito il tocco di mano da parte di Cancelo, anche se avvenuto in modo inconsapevole, perchè col braccio largo aumenta in modo non regolamentare la superficie del proprio corpo che può respingere il pallone; dal labiale dell'arbitro si capisce chiaramente che il rigore è stato negato in quanto è stato ritenuto falloso il tocco di Kouamè che precede il mani di Cancelo.
Sempre in Genoa-Juventus, su un cross in area genoana un giocatore del Genoa salta appoggiandosi in modo evidente sulla schiena di Mandzukic, impedendogli lo stacco; la dinamica dell'azione potrebbe essere sfuggita all'arbitro, ma non al Var, che però non è intervenuto: perchè? L'azione sembrava facile da giudicare.

Nel derby Milan-Inter viene convalidato il secondo gol del Milan, che sembra inficiato da un'evidente posizione di fuorigioco di Piatek, che pur non toccando la palla, è parte attiva dell'azione, in quanto l'intervento di testa del difensore D'Ambrosio, da cui parte la carambola che si chiude col gol di Musacchio, è effettuato per evitare che la palla arrivi a Piatek solo davanti alla porta; in questo caso la posizione di fuorigioco dell'attaccante del Milan va punita, in quanto condiziona pesantemente l'operato del difensore interista.

Sarebbe opportuno avere l'interpretazione autentica su questi episodi da parte dei vertici arbitrali, per capire se si tratti di errori individuali da parte degli arbitri designati sul campo o, in caso contrario, in base a quali considerazioni si ritiene giusto l'operato degli arbitri in questi episodi controversi e che sembrano essere stati valutati in modo difforme rispetto ad analoghi casi precedenti.