Antonio Conte ha detto il suo terzo 'no' ad una panchina italiana; alla Roma, dopo quello a Inter, Milan.
Il tecnico all'ultimo momento ha detto no alla Roma proprio nella giornata di ieri, avrebbe detto che non c'è progetto, anche se in futuro e con un progetto serio non rifiuterebbe una nuova offerta.
Antonio Conte quindi ha le idee chiare, se non c'è un progetto non accetterà mai nessun club, anche fosse importante, vuole un progetto serio e sicuramente un mercato importante.

Ma allarghiamo l'orizzonte e vediamo perchè a tutti e tre avrebbe detto no.
Partiamo dall'Inter.
Conte ha ricevuto la chiamata dal club nerazzurro dall'inizio 2019, quando la squadra girava male e si pensava addirittura ad un cambio in corsa, ma Conte rifiutò fin da subito, visto che lui la squadra la vuole costruire di sana pianta, mentre in quell'Inter sarebbe entrato con giocatori che non rientravano nei suoi parametri. L'Inter però non si è mai tirata indietro, con tutto che Luciano Spalletti ha ancora un contratto importante, che rispetterà fino alla fine. Conte avrebbe però rifiutato anche una seconda proposta, stavolta le cifre dicono 10 milioni di Euro a stagione per le prossime 3 stagioni, no anche stavolta. L'opzione tifoso non c'entra, visto che Conte è un professionista in primis, quindi la sua 'juventinità' non gli vieta di allenare l'Inter, no signore. Conte come ha già specificato in alcune interviste non è interessato a progetti low-cost, quindi cedere per comprare, togliere un top player e prenderne un altro, lui vuole avere carta bianca sul mercato, cosa che spaventa l'Inter e le altre. Dire carta bianca è come dire "Ragazzi voi mi dite quanto posso spendere, e io faccio la squadra", ecco questo a spaventato la società nerazzurra, stessa cosa in casa Milan e Roma. E' normale che le tre società non avendo entrate importanti dalle coppe Europee e sopratutto dal campionato possano disporre di cifre importanti se non includendo anche qualche cessione eccellente.
L'Inter a fine stagione avrà l'arduo compito di decidere se Mauro Icardi resta o no, il Milan forse avrà delle difficoltà a tenere Suso e Romagnoli, la Roma ha la grana Dzeko oltre alla possibile partenza di Manolas e Zaniolo. Le tre società quindi si trovano davanti ad una scelta, visto che Conte non vorrebbe arrivare in una società che si trova in rapporti delicati con alcuni giocatori, visto che lui riparte dai punti fermi per poi cotruire intorno la squadra. Conte non avrebbe difficoltà ad accettare le tre società, due sono grandi con i loro trofei in bacheca, l'altra è anche una questione di città, vitsto che l'allenatore in un a intervista rilasciata disse "Sono innamorato della città di Roma, da quando ho allenato la Nazionale italiana", ma anche a Milano non avrebbe problemi, visto che è una città per niente male, certo forse il confronto sarebbe netto, con Roma di alcuni gradini sopra per le opere d'arte in primis.

Antonio Conte quindi rifiuterebbe a priori una squadra fuori dalla Champions, quindi Roma e Milan, qualora il tecnico fosse stato diposto ad andare, avrebbe voluto come minimo un piazzamento Champions, visto che entrare dalla porta di servizio - Europa League - non va proprio a genio ad uno dei migliori tecnici sulla piazza. Quindi ad oggi Roma e Milan sono fuori dai giochi, mentre per l'Inter la Champions c'è, ma nella società nerazzurra c'è sempre il problema pagare due ingaggi importanti a due tecnici diversi, di cui uno sarebbe in panchina a guadagnarseli, mentre l'altro a casa a goderseli in tranquillità a gratis... Anche per i nerazzurri sarebbe troppo pagare due ingaggi di questa portata; Spalletti 4,5 e Conte 9-10 milioni a stagione.
Detto questo, Spalletti ha un contratto fino al 2021, quindi prenderebbe due stipendi a casa, visto che non potrebbe allenare un altro club se non si dimettesse quindi lasciano all'Inter quasi 9 milioni, oppure non trova un accordo amichevole con la società che paga una parte dei restanti 9 milioni. Ma qui però non abbiamo chiamato in causa l'oste, cioè Spalletti stesso, che io vedo sulla questione monetaria uno alla Allegri, quindi uno che vuole rispettare un contratto firmato fino in fondo, quindi potrebbe addirittura rifiutarsi di lasciare la panchina nerazzurra anche se si trovasse ad essere messo con le spalle al muro. Una bella gatta da pelare... Ma se nella Milano nerazzurra sarò molto difficile scollare Spalletti dalla panchina dell'Inter, dall'altra parte della città c'è un tecnico che è già fuori dai giochi ance se portasse il club in Champions. Gennaro Gattuso e il Milan a fine stagione si diranno 'ciao', la società non è contenta della seconda parte di stagione della squadra, che ora rischia addirittura di rimanere fuori dall'Europa in generale, da un quarto posto che sembrava blindato almeno per la prima parte di campionato.
Il Milan ha tentato Antonio Conte, il club - così come l'Inter - ha una storia importante, ha vinto tutto quello che si poteva vincere nella sua storia, ha avuto tecnici e giocatori entrati nell'olimpo del calcio mondiale, ma il progetto anche in questo caso non ha convinto il tecnico. Troppi giocatori che non invogliano il tecnico a metterci mano, visto che nel Milan ci sarebbero 3/4 della rosa da cedere e quindi ci vorrebbero tanti soldi per ricostruire, visto che con i giocatori in uscita non porterebbero un budget alto, anzi...
La seconda cosa che ha bloccato Conte è la confusione che - non per colpa sua - Gennaro Gattuso ha fatto di questa rosa, troppi giocatori spostati a destra e manca, un caos generale che solo a pensarci fa girare la testa...fiù. Conte vuole una struttura di rosa già dall'inizio, quindi dei giocatori importanti e in questo Milan fuori dalla difesa - Donnarumma e Romagnoli - non vede ossatura, quindi il "No,grazie" è arrivato in men che non si dica. La Roma. Per Conte sarebbe stata la scelta giusta, anzi sbilanciamoci, Conte avrebbe accettato la Roma per Roma. Come detto il tecnico rimase incantato da Roma in quel 2016 quando da CT della Nazionale italiana spesso si trovava a Roma per parlare con la Lega. Il tecnico anche nella rosa della Roma aveva trovato del potenziale, visto che tra Manolas,Pellegrini,Florenzi,Zaniolo,Dzeko e El Sharaawy quell'ossatura c'era eccome, qui però c'è stato il chiarimento di James Pallotta, cioè per comprare bisogna cedere, questo ha bloccato la trattativa che sembrava ben avviato fino a questo punto.

Antonio Conte è un tecnico che vuole una rosa all'altezza, non andrebbe mai in un club che non ha ambizioni, quindi al momento le tre offerte sono state cestinate proprio per questo. Forse non avrà chiesto una squadra per vincere la Champions, certo, ma almeno che si lotti per lo scudetto fino alla fine. Forse il secondo posto potrebbe stare stretto, se il distacco dalla Juventus fosse come quello del Napoli in questi ultimi anni, quindi arrivare a fine stagione avendo perso lo scudetto in Gennaio è da escludere fin da subito, mentre lui vuole una rosa per stare dietro alla Juventus fino a fine campionato, quindi se perdere lo scudetto nelle ultime due o tre giornate ci può stare, ma alzare l'asticella del distacco dai bianconeri sarebbe come una super sconfitta per il tecnico.

Conte dove è andato ha chiesto, alla Juventus è andato via per le richieste - almeno così si dice - di calciatori che avrebbero portato la società a spendere più di quello messo a disposizione al tecnico, mentre al Chelsea le sue richieste e le sue decisioni - come quella di cedere Diego Costa all'Atletico Madrid per 66 milioni di Euro e che era la punta di diamante dei Blues fino a quel momento - per lanciare definitivamente Alvaro Morata arrivato in estate dal Real Madrid per 66 milioni di Euro, la scelta non portò agli effetti sperati, anche se il Chelsea in quella stagione vinse solo il Campionato. Ma le spese folli le vogliamo fare? Certo. Infatti oltre a Morata per 66 milioni di Euro, Conte si è fatto portare giocatori in quantità industriale per un complessivo di 253,8 milioni di Euro tra il mercato estivo e invernale, però Conte è forte in questo perchè con le cessioni fatte è rientato di ben 192,8 milioni di Euro sempre tra estate e inverno il Chelsea quindi in quella stagione ci rimise soltanto 61 milioni di Euro, cifra che a Roma e Milano sarebbe una signora cifra, che si raggiungerebbe soltanto con delle cessioni. Mi viene in mente che l'Inter con la cessione di Mauro Icardi potrebbe portare due giocatori di ottimo livello, ma anche uno ottimo e alcuni di prospettiva ma già su un buon livello - vedi Barella -, per la Roma con Zaniolo potrebbe arrivare una cospicua somma, mentre nel Milan sarebbe difficile riuscire a portare una cifra simile se non cedendo più di un giocatore. Quindi questo è immaginare soltanto Conte sulla panchina delle tre italiane.

Quale destinazione per Conte?
Dico fin da subito che vorrei spegnere gli animi di alcuni tifosi della Juventus, Conte non ritornerà mai alla Juve fin quando la società è composta da Agnelli e Nedved, per loro Conte non è più un tecnico che potrà sedersi sulla panchina bianconera. Per Conte si potrebbe aprire uno spiraglio in Ligue 1dove il PSG sembra non confermi Tuchel, ma attenzione a Barcellona e Manchester City. L'arrivo della Champions League in casa blaugrana potrebbe rinnovare il progetto anche sotto il profilo del mercato. Nessuno mette in dubbio che Ernesto Valverde è un ottimo tecnico, ma forse non proprio quel nome forte, un nome che fa rumore, visto che il tecnico è loquace in panchina, uno che si affida al suo campione e basta, se Messi non gira, il Barcellona non gira. Ecco l'arrivo di un tecnico come Conte aprirebbe questo piccolo cruccio che anche i tifosi blaugrana continuano a vedere quando la Pulce non è in campo. Conte è uno che sperimenta e riesce sempre e dico sempre a trovare una alternativa all'atezza, certo in questo caso si tratterebbe di una riserva di lusso dietro ad un extraterreste, ma che non ne farebbe sentire così tanto la mancanza, come la si sente adesso. Ma passiamo anche al Manchester City. La questione Guardiola tiene banco. No, il tecnico non ha fatto e deto niente, ma la panchina che si potrebbe liberare al PSG fa gola a molti, Guardiola e Conte sono i due tecnici più ambiti dal club francese, con Guardiola davanti di una spanna. Questo movimento potrebbe però incastrarsi, con Pep Guardiola al PSG e Antonio Conte al Manchester City. Questa soluzione piacerebbe e non poco ad entrambe i tecnici, visto che le ambizioni di PSG e City sono le stesse, cioè vincere la Champions. Non ci sarebbero problemi d'ingaggio, non ci sarebbero problemi di mercato, non ci sarebbero problemi di rosa scarsa, non ci sarebbero problemi di progetto.
Quindi per Conte e Guardiola ci potrebbe essere uno scambio di cortesie e una prossima sfida in Champions League. Conte quindi è pronto a rimettersi in gioco, ma non in Italia, dove manca il... PROGETTO.