Antonio Conte è il nostro Capitano! Alè, alè, alè Antonio Conte!”. Queste sono, all’incirca, le parole di un celebre motivetto che i tifosi della Juventus cantavano per il tecnico pugliese durante il suo periodo sulla panchina della Juventus. Dalla prossima stagione, tale coro potrebbe appartenere ai supporter interisti. Il leccese, infatti, ha discrete chance di divenire il nuovo tecnico nerazzurro.

Per portare l’ex centrocampista sulla panchina della Beneamata, la proprietà nerazzurra potrebbe andare incontro a ingenti spese. Occorrerebbe, infatti, interrompere il rapporto che lega Spalletti ai lombardi. Nel caso la decisione fosse presa dai vertici interisti, a meno di transazioni, questi dovrebbero garantire il pagamento dell’ingaggio al loro, a quel punto, ex mister per ulteriori 2 anni, cioè sino alla scadenza dello stipulato. Insomma, una discreta spesa che si andrebbe a sommare a quanto vorrebbe percepire Conte che non pare proprio accontentarsi di vitto e alloggio. Dal punto di vista economico, l’operazione potrebbe non risultare delle più vantaggiose.

Detto questo, analizzando la situazione dall’esterno e con il beneficio della possibilità di essere contraddetti dalla realtà, la pecunia potrebbe rappresentare l’unico aspetto negativo della questione. Per il resto, il matrimonio tra l’Inter e Conte ha tutte le carte in regola per divenire idilliaco.

Innanzitutto, il salentino è molto simile all’architetto che, con pochi pezzi pregiati, è in grado di ristrutturare una buona abitazione rendendola una villa. L’opera è riuscita magistralmente con la Juventus. Lo stesso si può dire anche per la Nazionale e, infine, pure per il Chelsea. Conte ha ereditato una Vecchia Signora che giungeva da 2 settimi posti consecutivi, l’ha rivitalizzata e l’ha condotta a vincere 3 Scudetti e 2 Supercoppe Italiane. Il tutto quando, ormai, il tifo bianconero stava perdendo ogni barlume di speranza e di positività. L’Italia giunta ai quarti di finale di Euro 2016 non era certo una compagine straordinaria, ma il pugliese è riuscito a raccogliere il massimo perdendo contro la Germania campione del Mondo solo ai calci di rigore. Nella stagione successiva ha guidato un Chelsea, che arrivava da un’annata difficoltosa, alla vittoria in Premier League.

Insomma, le situazioni di ricostruzione o rivitalizzazione paiono proprio la “confort zone” del pugliese che è un mago nel fornire alla sua squadra un grande senso di appartenenza e a formare il gruppo. E’ in grado di trasmettere empatia e proprio su questo fonda il suo operato. Origina un meccanismo perfetto dove riesce a imporsi come assoluto leader e fornire ai suoi uomini norme comportamentali ben precisi. A tutto questo, naturalmente, aggiunge ottime capacità tattiche.

In sostanza, il kit necessario all’Inter. Indipendentemente dal futuro di Icardi, che in caso di partenza dovrà essere adeguatamente sostituito, la Beneamata sembra costruita su misura per il tecnico salentino. E’ chiaro che il calciomercato potrebbe apportare importanti aggiornamenti al sistema, ma già questa rosa pare rientrare nei “dogmi contiani”. Si parla di una compagine forte, ma non eccelsa. E’ composta da giocatori con grandi capacità tecniche, ma non troppo anarchici. Tutti sono in grado di rispettare le rigide norme tattiche del salentino e hanno grande fame. In tutto questo servirebbero spunti di sana follia che potrebbero rendere più imprevedibile un meccanismo tattico perfettamente studiato a tavolino. Conte ha assoluta necessità di giocatori fisicamente prorompenti e in grado di sostenere ritmi forsennati. Anche sotto questo punto di vista, la rosa nerazzurra non sembra deludere troppo. Basti pensare ai vari Perisic, Keita, Lautaro, Vecino, Skriniar, Naingollan…

Ecco, a questo punto diventa fondamentale aprire una parentesi. Onde evitare nuove vicende simili a quanto accaduto con Diego Costa, sarà molto importante riuscire a convivere con alcuni aspetti alquanto spigolosi dei caratteri di taluni giocatori, ma l’esperienza è la migliore insegnante.
Il pugliese, poi, potrebbe essere l’uomo giusto per riuscire a ripristinare quelle sensazioni ed emozioni che ad Appiano Gentile non paiono viversi dai tempi di Mourinho. Classicamente, l’Inter ha necessità di trovare un allenatore con un forte carisma in grado di mantenere una compattezza che altrimenti rischia di essere minata. Le modalità tramite le quali l’allenatore raggiunge questo scopo non sono determinanti, ma deve riuscirvi. Il salentino è il profilo perfetto per raggiungere tale obiettivo.

Da ultimo, non occorre lasciare in secondo piano la figura di Marotta. Ai tempi della Juventus, Conte ha già lavorato con l’a.d. lombardo e i 2 conoscono perfettamente reciproci pregi e difetti. Questo non può risultare che un vantaggio e abbreviare i tempi di ristrutturazione. Nessuno vuole sindacare sul tipo di rapporto in essere tra questi uomini dopo la brusca separazione del leccese dai bianconeri. Certo, però, che entrambi potrebbero nutrire un particolare senso di rivalsa nei confronti di un club che, come da prassi storica, prosegue diritto per la sua strada non legandosi troppo a nomi o bandiere. D’altronde, la Vecchia Signora ha sempre avuto ragione e continuato a vincere nonostante i vari celebri addii: Platini, Baggio, Vialli, Del Piero…
Ecco, battere i piemontesi può essere una motivazione aggiuntiva per rinforzare il legame tra un terzetto di componenti che diverrebbe micidiale: Inter-Marotta-Conte.

L’obiettivo di strappare l’italica egemonia che, al momento del possibile sbarco del pugliese sulla panchina nerazzurra potrebbe durare ormai da 8 anni, è un’autentica vitamina per la Benamata che dovrebbe essere abile nel gestire opportunamente tale situazione utilizzandola come stimolo per compattarsi.

Il salentino potrebbe nutrire il grande privilegio di vantarsi per aver originato il “mostro imbattibile” e per la sua successiva sconfitta. Conte potrebbe essere colui che ha creato la superJuve e l’unico in grado di avere l’antidoto per batterla.

In sostanza, le motivazioni per considerare come molto utile l’ingente esborso economico che l’Inter dovrebbe affrontare per accaparrarsi le capacità di Conte paiono realmente importanti e soddisfacenti. Poi, il calcio non è matematica o scienza esatta. Esistono milioni di variabili impronosticabili che potrebbero modificare totalmente le previsioni soprattutto con tanta distanza dall’evento. Per ora, però, si può quasi affermare che l’Inter ha bisogno di Conte e quest’ultimo necessita della Benemata.