Siamo al giro di boa del primo campionato dell'era Antonio Conte e i numeri sono tutti dalla parte dell'ex CT della Nazionale.
Innanzitutto sgomberiamo il campo dalla leggenda metropolitana, che gira tra le pagine social dei tifosi nerazzurri: l'Inter è già stata in testa alla classifica anche con Roberto Mancini e Luciano Spalletti e sappiamo come è finita.
E' vero che i nerazzurri, con questi allenatori, sono stati primi mai al termine del girone di andata, se analizziamo le ultime quattro stagioni nerazzurre, possiamo evidenziare come il cammino dell'Inter, in questa prima parte di stagione sia stato sicuramente di un altro livello e racconta un altra storia.

Indiscutibile il miglioramento rispetto alla scorsa stagione, dei punti realizzati. Dopo 19 giornate l'Inter di Conte ha 7 punti in più di quella di Spalletti. 40 goals realizzati rispetto ai 31 dell'anno scorso e solo 2 reti subite in più. Anche nel 2015, con Mancini, la squadra era al secondo posto come oggi (con la Juve) ma sempre con 7 punti in meno ed una media realizzativa decisamente inferiore 16 reti in meno. Nel confronto, anche in questo caso i nerazzurri subiscono 2 goal in più. Teniamo presente che quell'anno l'andamento delle squadre di vertice era piuttosto “slow” Il Napoli campione d'inverno aveva solo 41 punti, 2 punti di vantaggio rispetto ad Inter e Juve. Un punteggio che a metà stagione, solitamente, è appannaggio del terzo e quarto posto Il confronto con la sciagurata stagione 2016/17 è impietoso . Più 13 i punti in classifica e 10 i goal realizzati, meno 6 quelli subiti.

Sono le sconfitte incassate a dare un idea cristallina, della solidità dell'Inter: solo una partita persa quest'anno, contro la Juventus. Nel 2019 eravamo già a 4 e nel 2018 a 2, per quanto riguarda l'era di Luciano Spalletti. Con mister Stefano Pioli, che aveva già la doppia eredità De Boer-Vecchi, l'Inter era già a 6 match persi. Con il “Mancio” eravamo a 4 sconfitte come la Juve. I bianconeri recupereranno terreno, perdendo solo una volta nel girone di ritorno, mentre i nerazzurri crollano inanellando altre 7 gare negative.

Sono numeri che danno un'idea del valore aggiunto di Antonio da Lecce, soprattutto pensando che spesso, a causa degli infortuni e delle squalifiche, ha schierato 9/11 dei titolari della scorsa stagione evidenziando quella coperta corta che Marotta non vede.
Visto i trascorsi non proprio idilliaci tra i due, qualche preoccupazione rimane, ma non è il mister l'anello debole della catena...