Dopo la sconfitta casalinga per 1-2, all’Inter serviva “quasi la perfezione” per sperare nella remuntada. Invece la squadra di Conte, pur dominando gli avversari per lunghi tratti, sbatte contro il muro bianconero e non va oltre lo 0-0. Adesso lo scudetto diventa un obbligo.

Il copione è scontato: la squadra di Pirlo si limita a gestire il risultato, l’Inter fa la partita ma pecca di prevedibilità. Eppure, Conte può schierare la sua migliore formazione, forte anche del rientro di Hakimi e di Lukaku. Nel primo tempo la Juventus opera il consueto giro palla per tenere bassi i ritmi e lontani gli avversari dall’area. Hakimi è il migliore dei suoi, sulla fascia fa un sol boccone di Alex Sandro e sforna palloni per i compagni di attacco che, però, non ripagano il suo impegno: alla fine del primo tempo nove conclusioni, di cui solo una nello specchio della porta. Nella ripresa i nerazzurri occupano stabilmente la metà campo bianconera ma col passare del tempo perdono in lucidità e fiducia, anche perché ogni tentativo di imbucata finisce contro il muro, ieri sera invalicabile, del duo De Ligt-Demiral. Purtroppo per i nerazzurri la garra di Conte (chiedere ad Agnelli per i dettagli) non si trasferisce in campo: poco cattiva, l’Inter non riesce ad approfittare dei non pochi errori in uscita di Bentancur. Anzi è la Juventus a creare i maggiori pericoli in ripartenza con Cuadrado, Ronaldo e Kulusevski. In finale va la Juventus e all’Inter non resta che il campionato.

L’ultimo approdo in finale di Coppa Italia dell’Inter risale al lontano 2011, quando i neroazzurri vincono il titolo battendo il Palermo per 3-1. Questo successo arriva dopo l’anno più bello per i tifosi interisti, l’anno del Triplete. E quella Coppa Italia è anche l’ultimo trofeo messo in bacheca dalla società nerazzurra. Nel mezzo, due passaggi societari, undici allenatori e…zero tituli. Quando nel 2019 arrivano Conte e Marotta il cambio di passo sembra finalmente possibile: i due si conoscono bene per il comune passato bianconero e i risultati parlano per loro. La prima stagione di Conte termina con il secondo posto in campionato (dietro la Juventus) e il prestigioso ritorno dieci anni dopo ad una finale europea (persa poi contro il Siviglia). Rodati gli ingranaggi, la stagione 2020/2021 sembra quella giusta per tornare al successo. Tuttavia, a febbraio la squadra di Antonio Conte si trova fuori da coppe europee e Coppa Italia. Senza impegni infrasettimanali, l’Inter non ha più scuse: è obbligata a vincere lo Scudetto, tanto più con una Juventus ancora a distanza di sicurezza.
Di parere contrario Antonio Conte che, anche in caso di mancato scudetto, non bollinerebbe la stagione come fallimentare. Ma al di là delle dichiarazioni di facciata, all’Inter non resta che vincere.

Chiara Saccone