Non possiamo certo dire che Antonio Conte manchi di comunicazione, coraggio e fortuna.
Non ultimo col Tottenham.
È partito da Arezzo, dove appena retrocesso attaccò la Juve perdente in casa con lo Spezia, per poi proseguire con Bari dove si dimise 15 giorni dopo aver firmato il rinnovo attaccando il mercato della società. Per inciso il successore, Ventura, si piazzò decimo.
Poi Atalanta (fallimento totale), Siena (attacco un po' a tutti) e Juve (il famoso ristorante con 10€).
Al Chelsea esonero e buonuscita di circa 30 milioni. Poi Inter (risoluzione e buonuscita di 7 milioni).
Al Tottenham l'attacco frontale a squadra e soprattutto società, è clamoroso. Altro esonero con buonuscita.

Mi chiedo chi tra noi potrebbe permettersi di attaccare in modo così violento il proprio datore di lavoro ed ottenere addirittura un risarcimento economico. In un mondo reale scatterebbe il licenziamento per giusta causa e BuonaNotte ai suonatori.
Il buon Antonio invece è baciato dalla fortuna economica e pur di liberarsi il più velocemente possibile di lui, lo pagano.
Bravo perché quando decide di farsi esonerare sa come fare. E tutti ci cascano.

È ormai un film noioso visto con Juve, Inter, Chelsea e Tottenham. 
Ammesso e non concesso che torni in Italia, la prima clausola da inserire nel suo contratto dovrebbe essere che non gli sarà mai riconosciuta qualsiasi forma di buonuscita. Di sicuro è un gran motivatore, ma negli ultimi anni sul piano del gioco ha molto deluso ed ormai ha pretese di super team. E altrettanto sicuramente è un allenatore da 2 anni di contratto se non sbotta prima.