Non vorrei essere un giocatore dell’Inter sotto le vacanze, in realtà lo vorrei eccome per via delle splendide ragazze, dei tanti soldi e della bella vita, poi però penso al buon Antonio che mi controlla in tutto e per tutto e mi passa la voglia. Perché diciamocelo chiaramente, in casa Inter dovrebbero trascorrere queste feste in piena felicità e serenità per via di un' ottima ed insperata classifica ed una sempre maggiore convinzione dei propri mezzi, ma in realtà hanno tutti paura di cedere alle tentazioni e di rientrare con 10 grammi di troppo. Dico 10 perchè sopra i 50 grammi c’è la lapidazione a colpi di pallonate, e calcia sempre e solo Conte.

Si dice che ci siano stati momenti di tensione quando Conte ha detto a tutti che avrebbero avuto ben otto giorni di vacanza. Otto giorni senza mai sgarrare??? Impossibile!!

Ranocchia è svenuto, D’Ambrosio è scoppiato a piangere, Barella ha iniziato ad aggirarsi spaesato per la Pinetina parlando tra sé e sé dei suoi vini che si abbinavano perfettamente alla cordula ed al maialetto, gli altri si sono guardati e hanno prontamente detto che gli sembravano troppi e che due sarebbero bastati. Alcuni hanno chiesto di non farne proprio. I rimanenti si sono appartati con Don Oriali per ricevere la sua benedizione.

I più giovani, ignari delle conseguenze, hanno osato festeggiare, per fortuna lo Sceriffo li ha prontamente zittiti con un tackle e ha fatto in modo che Conte non si accorgesse della loro smodata gioia per le vacanze. Vacanze, che brutto termine. Conte non si è mai riposato, fosse stato per lui il mondo sarebbe stato creato in soli 90 minuti, senza neanche i supplementari. Farlo in sette giorni è roba da pigri, da chi pensa con l’io e non con il noi.

Purtroppo gli otto giorni di vacanza sono stati confermati tra lacrime e abbracci di chi si saluta come se fosse per l’ultima volta.

Eh si Non vorrei essere un giocatore dell’Inter sotto le vacanze, con quello che ti chiama tutti i giorni per sapere cosa hai mangiato, se hai fatto l’amore ed in quali posizioni, se sei andato di corpo, di che colore e consistenza erano le feci. Dell’alcol neanche chiede perché tanto è bandito persino lo spumante analcolico.

La fa facile Conte, lui dice al suo corpo di non ingrassare e quello lo ascolta, ma le persone normali come fanno a resistere. I giocatori sono animi semplici, abituati ad eccedere e hanno il terrore di sbagliare. Sanno che una volta tornati alla Pinetina lui capirebbe benissimo se ti sei dato ai piaceri della carne, ed a quel punto sarebbe la tua fine. Lo supplichi di risparmianti ma niente. Sotto il suo sguardo severo iniziano le ripetute, gli scatti, gli infiniti esercizi sulla mobilità e sui riflessi e tu ci provi e dai tutto ma dentro di te sai che non ce la farai mai ed alla fine cedi per lo sforzo. E proprio mentre vedi un tuo avo morto nella campagna di Russia che ti chiama a sé, che ti dice di lasciarti andare, Conte ti riporta indietro con un urlo e ti costringe a riprendere l’allenamento. Tra le lacrime di Sensi e Ranocchia, cuori troppo sensibili per assistere impassibili di fronte a tutto ciò. Sul campo rimarranno solo i corpi stremati di quelli che un tempo erano dei baldi giovani, con Oriali che da l’estrema unzione a chi probabilmente non supererà la giornata.

In tutto questo Conte si aggirerà fiero per i campi, dicendo il da farsi al proprio segretario che ammirato prenderà nota di tutto, perché guai a perdersi anche solo una sillaba, Conte gli farebbe fare la fine degli altri. Ma Chuck Norris non è mica l’ultimo arrivato, sa quanto può essere severo Conte, lui per non sbagliare ha trascorso le vacanze da solo su un isola deserta, bendato e con le mani legate.

Buon Natale a tutti, e mi raccomando: siate professionali anche durante le feste