La “ grande vendetta”  di Antonio Conte sarebbe completa se Barzagli accettasse di entrare a far parte del suo staff; naturalmente si parla di vendetta sportiva del nuovo Tecnico dell’Inter nei confronti della Juve, suo primo amore.

Checché se ne dica, Conte prima di firmare con l’Inter ha aspettato di capire se c’era la possibilità di tornare alla Juve, con la quale era disposto a fare pace  -- si ricorderà che il Tecnico leccese dopo aver vinto tre scudetti consecutivi, all’inizio della stagione successiva si dimise dalla panchina bianconera  dalla sera alla mattina, in pratica abbandonando la squadra  con  la quale era in ritiro a Vinovo da appena due giorni  --  ma Andrea Agnelli non ha dimenticato e l’avventura di Conte alla Juve rimarrà ferma a quel 15 Luglio del 2014, giorno delle sue dimissioni.

Conte ha sperato fino all’ultimo di  tornare alla Juve, confidando sui buoni rapporti con il DS Paratici, suo principale sponsor, ma Nedved, che stravede per Simone e Inzaghi, e soprattutto Andrea Agnelli non hanno voluto riaprire un capitolo che allo Stadium ritengono chiuso a chiave a tre mandate; e non c’è da stupirsi che il Tecnico leccese abbia rifiutato la Roma e abbia poi virato con decisione verso la panchina dell’Inter.

La Società di James Pallotta, oltre ad avere un organigramma Societario non ancora ben strutturato non rappresenta a livello sportivo il vero “alter ego” della Juve;  mentre l’Inter è l’antagonista per antonomasia della Società bianconera, e lo è più che mai in questo periodo sotto l’egida di Suning, colosso cinese nella vendita degli elettrodomestici, che è intenzionato ad investire sulla squadra milanese per costruirsi un’immagine positiva e vincente che gli possa facilitare la conquista commerciale del mercato in campo Europeo.

Forse non si saprà mai se Conte va all’Inter per scelta o per ripicca nei confronti della Juve che non lo ha rivoluto a Vinovo, ma i tifosi  bianconeri che hanno subodorato da tempo la situazione stanno raccogliendo le firme per una petizione con la quale chiederanno alla Juve di eliminare la stella dedicata ad Antonio Conte all’interno dello Stadium, con la chiara motivazione di mancanza di juventinità. Non una cosa da poco, visto che la stella dedicata a Conte fa parte del Walk Of Fame, un percorso contrassegnato da 50 stelle che raffigurano i 50 campioni più famosi  di tutti i tempi che hanno fatto la storia della Juve.

Certo qui bisognerebbe aprire un altro capitolo per capire cosa si intende per juventinità, oppure per milanesità, per Romanità o per interismo; credo che l’elemento che le accomuna tutte sia un senso di appartenenza unico e assoluto che deve caratterizzare la carriera sportiva di una persona; ad esempio  Giampiero Boniperti incarna perfettamente l’appartenenza ai colori bianconeri, così come Francesco Totti alla Roma, Gianni Rivera per il Milan, o Giacinto Facchetti per L’Inter. Quindi la tifoseria bianconera, non riconosce più a Conte la sua matrice bianconera, quella sorta di DNA che impedisce  nei secoli dei secoli di allearsi col suo peggiore nemico, sportivo s’intende. E lo stesso invito fatto a Barzagli di lasciare la Juve per entrare a far parte del proprio staff è stato considerato un affronto, l’ultimo sgarbo verso quella juventinità che al momento è rappresentata anche da Barzagli.