Archiviata la vittoria di Parma, ottenuta anche grazie all’ottimo esordio di Valon Berisha, c’è da portare la testa a giovedì, quando sarà il momento di sconfiggere un mostro, anzi, il mostro, chiamato Rudi Garcia. La partita contro i francesi sarà importantissima, infatti, per la nostra corsa in Europa League, visto che vincere potrebbe al 99% proiettarci verso i sedicesimi (di sicuro non c’è più nulla in questa competizione, dopo la notte di Salisburgo). Un pareggio o ancora peggio una sconfitta potrebbero – purtroppo – buttarci fuori, sopratutto in caso di risultato sfavorevole nell’altra partita del girone.

Baguette, fromage e pedinamenti

In quel della Ligue 1, dove da secoli il PSG vince e le altre inseguono, emergere non è di certo facile, ma il Marsiglia ci sta poco a poco riuscendo: nella scorsa stagione ha chiuso con un quarto posto, mancando di un solo punto la Champions League, soffiatagli dal Lione (noi sappiamo bene cosa si prova) e quest’anno si sta per ora riconfermato come quarta forza del campionato, inseguendo l’Europa che conta dietro a Montpellier e Lille. È palese, quindi, che i ragazzi di Garcia abbiano un determinato stile di gioco che funziona bene ed è per questo che noi di Laziocrazia stiamo già da tempo spiando i loro allenamenti in gran segreto. Sì Inzaghi, dovresti almeno ringraziarci.

Ci manda Mandandà

Partiamo dal basso: in difesa i marsigliesi non hanno a disposizione nomi di caratura internazionale, ma subiscono pochi goal. Non sappiamo se anche loro hanno deciso di stringere un patto mistico come ha fatto il nostro allenatore, ma nello scorso campionato, ad esempio, hanno segnato ben 80 goal, subendone solamente la metà. Una grossa mano la manda sicuramente (scusate il gioco di parole) Mandandà, il portiere titolare, insieme al centrale Rami, ex conoscenza della nostra Serie A. I loro terzini sono invece Sarr e Amavi. Il primo è un Cavanda con un parrucchiere migliore, mentre il secondo ha davvero talento da vendere, sia in fase difensiva che offensiva. Viene solamente frenato da un grande difetto che i nostri dovrebbero provare ad usare a loro vantaggio: ad Amavi piace davvero tanto collezionare cartellini, gialli e rossi che siano. Non bada a nulla quando qualcuno lo provoca un minimo. Vi ricorda qualcuno?

Il fulcro del gioco

Se Inzaghi non conosce altre soluzioni oltre alla difesa a tre, possiamo tranquillamente affermare che il suo prossimo rivale non è da meno. Il Marsiglia scende sempre in campo con il 4-2-3-1, passando poi in fase di non possesso al 4-4-1-1. In fase di possesso, la squadra inizia a costruire partendo sempre dai piedi del portiere Mandandà, tecnicamente di ottimo livello, per poi affidarsi ai suoi trequartisti: Payet, Thauvin e Ocampos. Il primo è bravissimo a farsi trovare negli spazi, mentre Thauvin e Ocampos giocano sulla velocità. Sopratutto Thauvin, che in nove partite giocate ha messo a segno ben sette goal. In caso di pressing avversario diventa invece fondamentale Ocampos, chiamato a conquistare palla sulle deviazione di testa e a raccogliere lanci lunghi. Una curiosità particolare del loro gioco è il modo di battere il calcio d’inizio, mandando sempre il pallone in fallo laterale vicino la bandierina, iniziando così subito in pressing alto nella metà campo avversaria. In fase di non possesso invece, i marsigliesi passano come abbiamo già detto al 4-4-1-1, piazzando due linee strette che impediscono agli avversari di giocare tra le linee (capito Simone?) e scatenando un pressing alto che costringe a giocare sulle palle alte, dove può contare su gente come Mitroglou, Ocampos e l’altro centrale di difesa, Luiz Gustavo.

Una squadra di opportunisti

Dimitri Payet è un ottimo tiratore – quasi leggendario –  e infatti è lui a battere qualsiasi palla inattiva, come corner e punizioni, con un’ottima capacità realizzativa (sono la seconda squadra ad aver fatto più goal su palle inattive, dietro ovviamente all’insuperabile PSG). Inoltre, è l’unico che può godere di maggiore libertà e questo si traduce con azioni da goal che possono nascere all’improvviso, da veri e propri colpi di genio. In appena dieci partite ha già realizzato ben cinque assist, con una precisione di cross e lanci lunghi del 68%. Occhio.

Misure speciali

Ora che abbiamo spiato…ehm… analizzato il gioco dei francesi, com’è che possiamo contrastarli? Bisogna innanzitutto considerare il loro stato mentale, visto che sono quarti in campionato e reduci da due vittorie. In Europa la situazione è però ben diversa, visto che hanno perso con il Francoforte e rimediato uno scialbo pareggio con i ciprioti dell’Apollon Limassol. Sono quindi letteralmente costretti a vincere, sfruttando il fattore casa. A livello tattico serve senza dubbio il miglior Milinkovic, ora più che mai, visto che insieme a Leiva e Parolo dovranno dare tanta quantità al centrocampo. Dovranno cercare di contrastare il pressing alto di Garcia con il contro pressing, basando il gioco su azioni lontane dalla corsa degli avversari e sul dribling, dove bisognerà affidarsi a Luis Alberto visto che Correa dovrà scontare una giornata di squalifica.