Quella di questa sera è stata l'ennesima conferma di due certezze. La prima è che il Milan può impegnarsi quanto vuole, ma rimane una squadra provinciale.
La seconda è che con la Juve non si può vincere.

Ogni giornata ci sono discussioni continue a causa di regole, che al posto di chiarire le cose, le confondono. La domanda sorge spontanea, chi tiene i fili di tutto? Nessuno ce lo dirà mai, però è lampante che quelli che ci guadagnano siano sempre gli stessi..

Oggi il Milan ha avuto un buon atteggiamento e ha tenuto sotto i campioni d'Italia, nel secondo tempo siamo anche andati in vantaggio con gol di Ante Rebic, ormai un caposaldo della rosa titolare di mister Pioli.
Ci stavamo credendo, come al derby di domenica, ma stavolta nessun calo mentale, solo il delirio da parte del direttore di gara. 

L'inizio del capolavoro juventino parte al minuto 29', ammonito Ibra già diffidato. Al Minuto 42' ammonito Theo Hernandez, già diffidato, ammonizione inesistente e fallo precedente a favore del Milan, non dato. Successivamente espulso per doppia ammonizione.
Minuto 60' ammonito Castillejo, già diffidato. Unica svista a favore dei rossoneri, un fallo di Rebic ai danni di Cuadrado, che però a furia di simulare non viene preso sul serio manco dai suoi compagni. 

L'arbitro Valeri, per concludere l'opera, al primo minuto di recupero decide di dare un rigore, inesistente a detta di tutti, su un tocco di mano involontario e inevitabile, da parte di Calabria sul tiro in rovesciata di Ronaldo.
Purtroppo per Valeri e la Juve non c'è stato tempo per segnare il secondo gol e ribaltarla, però si è già compromesso il ritorno.

Insomma giocare con la Juventus è sempre qualcosa di imprevedibile, a parte per il risultato finale.