Dopo le opache prove di settembre, l'Italia ha mostrato segni di vita ieri sera a Genova contro l'Ucraina.

Nonostante non sia ancora arrivata la prima vittoria dell'era manciniana, gli azzurri sono apparsi più propositivi, mostrando, a tratti, un gioco divertente. Questo è stato possibile grazie ad una novità tattica messa in campo dal tecnico jesino: il falso "9" alla spagnola, con Chiesa e Bernardeschi ai lati e Lorenzo Insigne al centro dell'attacco.

Ma più che semplice falso "9", abbiamo visto una vera e propria "falsa Italia". Analizzando i vari giocatori e ruoli in campo, infatti, l'imprevedibilità non è stata solo caratteristica degli attaccanti, ma anche dei centrocampisti.

Nello specifico, Jorginho ha agito nel suo classico ruolo di regista, mentre come mezz'ale inedite c'erano Barella e Verratti, due che nei loro club fungono proprio da registi. Anche in questa zona del campo, dunque, l'Italia ha svariato molto, dando pochi punti di riferimento agli ucraini.

La partita ne ha senz'altro giovato nello spettacolo, con qualche amnesia da eliminare in futuro. Per il resto la squadra è apparsa finalmente più frizzante, più grintosa. 

A questa Nazionale manca un vero numero 9, uno che la butti dentro sempre, ma forse Mancini, facendo di necessità virtù, ha tirato fuori dal cilindro un' idea niente male; e chissà se non sia proprio questa "falsa Italia" la chiave per tornare ai fasti di un tempo.