"Si parla", il che è fantastico. Quant'è bello scambiarsi opinioni sul tema tanto leggero quanto complesso del calcio? Si parla tanto di LE66ENDA, i più anglosassoni solo di LE6END, i più audaci di "sestupletta", di "sestete" i Mourinhiani, più in generale si parla di record nazionale di trofei vinti consecutivamente. Si parla di vittoria meritevole, si parla di vittoria scontata. Già, se ne parla a fine campionato, dove i tifosi dei principali competitors accusano la Juventus di aver vinto contro nessuno, poiché le loro squadre non sono niente in confronto. Ma a Settembre 2016 i proclami di Roma e Napoli, tanto per citarne due a caso, a onor del vero erano ben altri. Si parla - e si è parlato - di "scansamenti" delle piccole contro la Juventus, nonostante ogni squadra abbia giocato sempre la partita della vita, taluni casi riuscendo pure a battere i bianconeri. Si parla anche di un campionato compromesso, "falsato" per così dire, di aiuti arbitrali pro-Juventus contro le "big". Se davano quel rigore alla Roma, se annullavano quel gol alla Juve, se fischiavano quel fuorigioco, se mio padre aveva quindicipalle era un biliardo, e così, e cosà. Non si parla della rivoluzione, e allora ne parlo io, dicendovi Le Cose Come Stanno: che ci crediate o meno, Allegri ha cambiato drasticamente e storicamente il modo di giocare a calcio nel nostro paese. Vi sfido a citare anno e formazione di una squadra che ha saputo mettere insieme così tanti attaccanti e così tanto potenziale offensivo nell'11 titolare, riuscendo a macinare successi in Italia con tale assetto. La Juventus di quest'anno, oltre i record di Scudetti e quant'altro, entrerà di diritto negli almanacchi del calcio nostrano per il gioco profuso. L'estetica, il "bello" o il "brutto", lo considero un valore soggettivo, per cui tralascerò quest'aspetto. Ma la concretezza riscossa da uno sbilanciamento tecnico e tattico di questo livello e di questa portata è senza precedenti nella nostra Serie A. Il sacrificio dei singoli, la compattezza del gruppo e la forza delle individualità ha caratterizzato un cammino fatto di successi. L'innovazione del modulo ha surclassato l'avversario di turno in tutte le occasioni. Può essere una coincidenza, io non ci credo. Se qualcuno vuol proprio parlare di episodi arbitrali - ed è imbarazzante, credetemi - valuti e tenga in considerazione quelli contro la Juventus. Con la VAR, appunto, la Juventus avrebbe raccolto più punti degli 88 che la classifica segna ad oggi. Non sono io a dirlo ma qualunque testata giornalistica si sia dilettata, nei mesi scorsi, a proporre una classifica di natura virtuale non viziata dagli errori dei fischietti. Se poi, quel "qualcuno" così indolente alla realtà, volesse evolversi in qualcosa di migliore, consiglio di iniziare a riconoscere che l'errore arbitrale vive di una casualità totale. Chi, viceversa, crede nella malafede, non capisco perché continui a seguire il calcio. Implicito controsenso! Al limite del reparto psichiatrico. Per concludere, si parla in tanti. Molto spesso, si parla troppo. Quando parla il campo, ci dev'essere silenzio. Due occhi per guardare meglio, due orecchie per ascoltare il doppio, una sola bocca per parlare la metà. MC