In verità ci sono molti modi di vedere e quindi commentare una partita di calcio; prendiamo Milan vs Samp di domenica scorsa e leggiamo i commenti generalmente entusiasti da parte dei media. L’idea che viene a formarsi in chi non ha visto la partita è quella di un dominio assoluto dei rossoneri, che -anche nei titoli del giorno dopo- risultano aver preso a calci e quindi allontanato la mini crisi post derby e Betis.
E’ bastato quindi un cambiamento di modulo, dal 4-3-3 al 4-4-2, perché si compisse il miracolo di una squadra spumeggiante, che in soli 90 minuti ritrova condizione atletica, fantasia, schemi, occasioni, gol e vittoria.

Magari! Permettetemi di dubitare di questi toni trionfali e di riportare con i piedi per terra i più immaginifici tifosi rossoneri.
Come detto ci sono molti modi di vedere il calcio e la partita di domenica pomeriggio non mi ha per nulla convinto; sicuramente si è vista una buona reazione della squadra al negativo andamento, questo è un fatto.
Nel primo tempo è apparso evidente come il baricentro era avanzato a ridosso della metà campo, con conseguente limitazione degli avventurosi giropalla in area di rigore, che tanto mettono in imbarazzo il nostro giovane portiere.
La manovra risultava velocizzata per effetto di una maggiore verticalità nello sviluppo dell’azione, che tendenzialmente si orientava sulle fasce, dove - per una volta- anche la sinistra trovava profondità grazie alla prestazione di Laxalt.
La recuperata vena di Suso dall’altra parte, capace di svolgere nello specifico sia la fase difensiva, sia quella di trequartista sia quella di attaccante aggiunto, peraltro con la ritrovata capacità balistica.
La fase di attacco sapeva inoltre avvalersi della carica agonistica e dinamica del giovane Cutrone e della sapienza tattica e fiuto del gol del perno centrale Higuain.

Nonostante tutto però al 30’, quindi a un terzo di gara alle spalle, il risultato era il seguente: Milan 1 Samp 2.
Intanto perché la Samp è squadra tatticamente matura, capace di attore il suo gioco all’avversario, cosa in cui il suo tecnico Giampaolo è maestro.
Lo schieramento rossonero, pur evidenziando i lati positivi di cui si è parlato, aveva però il difetto di creare ampi spazi agli avversari in fase di ripartenza. Il ripetuto coinvolgimento degli esterni alti li costringeva presto a indispensabili pause di recupero, costringendo i due esterni bassi  ad affannosi recuperi- spesso uno contro uno.
La posizione di Saponara tra le linee difensive, prendilo tu no lo prendo io, finiva per creare un buco a centro campo quando si abbassava Biglia sull’ex rossonero e quindi concedendo supremazia numerica e tecnica al reparto mediano blu cerchiato. Se invece si alzava un centrale a turno su Saponara, venivano concessi l’utilizzo degli spazi a punte furbe  (Quagliarella)  e veloci (De Frel), ben capaci di approfittarne.
Insomma la classica coperta cortissima, con Kessie in precarie condizioni fisiche a sua volta messo in mezzo dal preciso gioco di squadra degli avversari, ben capaci di spostare il fronte di attacco, con semplici giocate a due tocchi.

Il Milan è riuscito a tornare in partita e a vincere soprattutto per due ragioni : Higuain che si è letteralmente caricato la squadra sulle spalle, riuscendo a risvegliarne l’ indispensabile animus pugnandi; le sostituzioni di Murru, Saponara e De Frel di cui è stato costretto il tecnico sampdoriano.
L’arretramento della squadra rossonera che ha finito col difendere affannosamente il 3-2 a ridosso della propria area di rigore è figlio della tremenda ansia di subire il pareggio nei minuti finale, tant’è che Gattuso ha chiuso la partita in accesa polemica col quarto uomo, causa pochi secondi di prolungamento dell’extra time concessi dall’arbitro.

Non ci sentiamo di asserire quindi che il Milan sia guarito; certo la vittoria dà respiro alla squadra e al suo allenatore e forse per il momento  la crisetta è alle spalle, ma adesso la continuità è più che necessaria e con Genoa, Udinese e Juventus già prima della sosta sapremo se Gattuso manterrà la panchina.
Perché sia chiaro a tutti: Elliot non accetterà nuove prestazioni tipo derby e Betis, senza che qualcuno ne paghi le conseguenze.