Non bastavano gli interisti che, nel prossimo mercato, stanno preparano i colpi Messi, Neymar, CR7, Bale. Adesso, con l'arrivo dei nuovi cinesi del Milan, anche loro comprano tutto: da Dybala a Nainngollan. Basta un cinese in casa e compri il mondo. Poco conta che la tua squadra venga presa a pallate dal Crotone o non arrivi neppure in EL. Poco conta anche che sia stata acquistata a rate con sei prestiti differenti e che, quindi, non si capisca bene dove siano i capitali per il mercato, visto che è prevista la restituzione di quantità immani di denaro a scadenze fisse, che da sole sarebbero un salasso sufficiente a mettere in crisi ogni campagna acquisti, e non solo in serie A. Adesso, con un cinese in casa si compra tutto. Perchè i cinesi hanno l'anello al naso e sono venuti qui a farsi prendere per i fondelli da noi italiani. Come dimostra il fatto che, nei nostri negozi, si trovi sempre più robaccia fatta in Cina, copia brutta dell'originale perfettamente funzionante, che dura da tre ore a sei giorni, prima di spaccarsi irrimediabilmente. Ma quelli furbi siamo noi. Il derby cinese, tanto per chiarire a chi non capisce, si gioca ad ore cinesi. Quindi non è la Cina che si adegua a noi, ma il contrario. E se, per necessità economiche, diventerà preferibile che Milano abbia una sola società, accadrà anche questo. Perchè in Cina si seguono gli ordini che arrivano dall'alto, e poco importa delle bandiere. La Cina è un paese profondamente diverso dal nostro, e lo è principalmente perchè e pragmatico. il Cinese rema nella stessa direzione decisa dal governo, perchè viene ritenuta la migliore per l'ottenimento degli obiettivi prefissati, che sono obiettivi ritenuti funzionali al benessere dello stato. Si tratta di una visione massificante ma, oltre che per motivi storici, non puoi non essere massificante se devi far sopravvivere due miliardi di persone. E devi anche fare un'altra cosa: sottrarre risorse all'estero, perchè le tue, da sole, non saranno mai sufficienti. Bene, la Cina ci ha sottratto molto, come italiani, e, principalmente, Milano. E, a certificare che ci ha sottratto la Milano calcistica, ecco il derby in orario cinese. Felicitazioni per la nuova proprietà, ma io non sarei ancora così contento, nè come Milanista nè come Interista. E non per serietà o prospettive di spesa, chè l'Inter ha dimostrato una voglia di tornare ai vertici indubitabile e insospettabile (la capacità, poi, è un'altra cosa e il calcio è un mondo diverso dall'imprenditoria in genere), ma perchè i cinesi non lavorano nè per i Milanesi nè per gli italiani. I cinesi lavorano per la Cina, e la Cina, oltre ad essere dalla parte opposta del mondo, ragiona in maniera completamente differente da come ragioniamo noi italiani.