Sono ore bollenti in casa Milan, dove l'allenatore Rino Gattuso risulta il principale responsabile del negativo andamento della squadra che sta seriamente rischiando di restare fuori dalla qualificazione alla CL; colpo evidentemente durissimo sia sul piano tecnico che economico, che rallenterebbe e mortificherebbe non poco le grandi ambizioni della proprietà americana.

Lo penso e lo dico, una tale delusione non sono certo che non avrebbe ripercussioni anche su Leonardo e Maldini, perchè -da che il calcio è il calcio- le cariche dirigenziali e tecniche le fanno i risultati e non le referenze...

Detto questo, noi increduli tifosi del Milan, ci ritroveremmo per il settimo anno di fila fuori dai giochi dell'Europa calcistica che conta e dovremmo ripartire da un nuovo progetto, con le stesse incertezze di questi ultimi anni, con gli stessi sberleffi di juventini e interisti, con la stessa mancanza di rispetto che si riserva ai nobili decaduti.

Esistono quindi due diverse strategie che Elliot porrebbe in atto a seconda che il Milan si qualifichi o meno alla prossima edizione della CL:

Il piano A -qualificazione conseguita- prevede un top allenatore, requisiti: levatura internazionale (possibilmente già vincitore in Europa), non avanti con gli anni, con uno stile di assoluta correttezza e un carisma di prima grandezza, con un fisique du rhole elegante e la cui squadra giochi un calcio spettacolare e di attacco.
Voglio spendere tre nomi che in toto o in parte rispondono ai requisiti suddetti: Emery, Pochettino, Ten Hag.

Il piano B, senza qualificazione, prevede un allenatore italiano, non necessariamente di levatura internazionale, che abbia competenza alla valorizzazione di calciatori giovani e attui un gioco d'attacco. Ci vengono in mente i nomi di Gasperini, Giampaolo e Conte.

Mi dispiace per i Donadoni, Di Francesco, Sarri etc. di cui, per la prestigiosa panchina rossonera, si fa un gran parlare, ma Elliot ha altre idee. Non si escludono grosse sorprese.