Torniamo indietro con la storia, quando 'appena' 81 anni fa, quando la Foot-Ball Juventus - denominazione del tempo -  entrò di diritto nella storia del calcio italiano. Nata nel 1897, grazie ad alcuni studenti liceali, su una panchina storica di Corso Re Umberto a Torino, e con due scudetti all'attivo 1904-1905 e 1925-1926, ma sempre tra le prime di testa.

Nel 1930, la società venne presa in consegna dall'avvocato Edoardo Agnelli come presidente e Giovanni Mazzonis come suo vice, che iniziarono a costruire tassello dopo tassello la squadra, partendo dall'allenatore, proveniente dall'Alessandria, Carlo Carcano; un grande stratega o un eccellente maestro di tecnica, un bravo allenatore-psicologo oltre che grandissimo giocatore di carte. Al suo arrivo a Torino, sconvolse tutta la squadra, che si era molto preparata, ma la voleva trasformare in una perfetta macchina vincente. Ecco quindi che, anche grazie alle richieste del tecnico, arriva Francesco Rier centrocampista dalla Lazio, mentre dall'Alessandria il mediano Giovanni Ferrari, metronomo di spicco, giocatore instancabile e ottimo tiratore dalla distanza. Carlo Carcano aveva una mentalità tutta sua, tanto da portare in campo la sua strategia soprannominata 'Metodo'.
Cos'era il Metodo? Era una tattica, che era per lo più confusionaria per chi tentava di farsela spiegare, ma che per lui era la mossa vincente per battere gli avversari. Nello specifico davanti al portiere Combi, utilizzava due terzini, che però nel suo pensare erano due Liberi; Rosetta e Caligaris, sulla mediana Bariale e Verrier che coprivano le avanzate delle ali avversarie, mentre al centro c'era Varrglien I, come centrale di centrocampo, velocista che copriva, almeno per i preparatori atletici, i 100 metri in appena 11,2 secondi. Poi c'era il quintetto avanzato; con Cesarini mezzala, incredibile giocatore inventore, Ferrari al suo fianco, che il tecnico si era portato dietro dall'Alessandria, le ali Munerati e l'inventore Raimundo 'Mumo' Orsi, e come unica punta Vecchina, attaccante appena arrivato dal Padova, che riusciva ad aprire grandi varchi ai compagni di squadra, divenendo fin da subito un punto fermo per Carcano. La squadra con Cesarini e Orsi aveva un'anima tutta Sudamericana, e questo non fece che accrescere il gioco, soprattutto in velocità e lanci alla perfezione. Nasce così la prima Juventus di un altro livello, con il trio Combi-Rosetta-Caligaris, personalità diverse, ma che in campo sembravano un tutt'uno. La stagione fu una sorta di cavalcata, senza sbavature, che con 55 punti, 4 in più sulla Roma, conquisterà il suo primo scudetto. 

La stagione 1931-32 accresce la voglia di vedere se quella squadra comandata da Carcano, riuscirà a ripetersi. Arriva dall'Argentina, Luis Monti, trentenne centrocampista, si dice venga contato come un ex calciatore, che non gioca da mesi, che fa storcere il naso ai tanti tifosi bianconeri, che speravano nell'arrivo di un attaccante prolifico, mentre si ritrovarono con un giocatore in sovrappeso. Soprannominato 'Armadio a due Ante', Monti farà ricredere tutti e sarà fondamentale per la stagione che stava per cominciare. In poco meno di tre mesi Monti perde 20 chili, e si fa trovare pronto fin da subito a far cambiare idea a chi aveva contestato il suo arrivo. Dall'Alessandria arriva Luigi Bertolini, che giocava in tempi recenti nella squadra piemontese insieme a Ferrari, mentre mette moti dubbi Josè Maglio, arrivato dall'Argentina, ma che in poco tempo sente la nostalgia di casa, e non riesce a legare con il resto del gruppo, tanto che dopo 17 partite giocate e 6 gol, sparisce da Torino, nessuno sa che fine abbia fatto, poco dopo si seppe che era tornato in Argentina. La Juventus con l'innesto di Monti a centrocampo. La Juventus, grazie ancora al trio difensivo e Monti, conquista il secondo scudetto di fila, con 38 punti davanti al Bologna a 33.

Stagione 1932-1933, la Juventus cerca il sostituto di Josè Maglio, tanto che l'accoppiata Edoardo Agnelli-Giovanni Mazzonis, fanno il colpaccio Pedro Sernagiotto, che si integra fin da subiyo nel gruppo. Sernagiotto e un ala brasiliana, che viene inserita da  Carcano, nel trio avanzato, che comprendeva oltre al carioca, Orsi e un giovanissimo diciasettenne Felice Borel, figlio e fratello di altri giocatori che hanno indossato la maglia bianconera, è talmente magro ma agile, che viene soprannominato in breve tempo 'Farfallino'. Nessuno però immaginava che quel ragazzino si trasformasse in un goleador, tanto che in 28 partite mette a segno 29 reti. E pensare che la Juventus in questa stagione non sembrava potersi ripetere di nuovo, due sconfitte cocenti sul terreno del Napoli prima e dell'Alessandria poi, nelle prime giornate l'avevano tolta dai riflettori, ma pian piano riuscì a risalire e conquistare il suo terzo scudetto di fila, distanziando l'Inter seconda di ben 9 punti, 54 per i bianconeri e 46 per i nerazzurri. Combi, Resetta, Caligaris e Monti i più presenti campionato, seguiti da Bertolini.

Stagione 1933-1934, la squadra comincia ad essere perlopiù sopra i trent'anni di media, i più 'anziani' sono Combi, titolare dal 1921, Luisito Monti, Rosetta e Caligaris, Mumo Orsi. In quell'anno si aggiunge anche una Ambrosiana-Inter di Meazza, Serantoni, Pitto e Demaria, squadra tenace, che sembra pronta a sobbalzare davanti a tutte in campionato, e soprattutto alla Juventus conquistatrice degli ultimi anni. La stagione è più difficile del solito, l'Ambrosiana-Inter scappa fin da subito, e sembra impossibile da riprendere. A metà stagione però la squadra nerazzurra a un brutto calo, tanto da riportare prima la squadra bianconera a ridosso e poi a strappare lo scudetto a fine stagione, record assoluto, quattro campionati di fila.

Stagione 1934-35, la squadra sembra alla fine di un ciclo, troppi giocatori sono in procinto di lasciare la squadra bianconera, Mentre il portiere Combi si è ritirato dopo aver alzato il titolo Mondiale con L'Italia, Raimundo Orsi a Marzo ritorna in Argentina, si dice che i venti di guerra, che avrebbero pochi anni dopo preso il sopravvento in Italia, lo avevano scosso, tanto da tornare nella sua patria, mentre Carlo Carcano viene allontanato dalla panchina bianconera, dopo poche settimane, con la squadra che passa nelle mani dell'Ingenier Benedetto Gola, che la traghetterà fino al termine della stagione. La Juventus sembra stanca, vecchia e falcidiata da alcuni infortuni, ma riesce a tenere alto il suo nome, tanto da reggere il testa a testa con la Fiorentina, verso il finire di stagione cala parecchio e viene sobbalzata anche dall'Inter, terminando al terzo posto finale. La Juventus così chiude il cerchio d'oro, conquistando il suo quinto scudetto consecutivo che la porta nella storia, conquistando il nuovo record con 5 scudetti di fila.

La Juventus reggerà questo record per ben 32 anni, superata dalla Juventus stessa nella stagione 2016-2017, e che porterà il record ancora più in alto, ben 9 titoli di fila, con la possibilità di alzare il decimo scudetto in questa stagione 2020-2021.