Expected Gol, indice EPV (Expected Possesion Value) ed Expected Threat sono solo alcuni dei termini che sempre più spesso accompagnano le semplici statistiche di gol, assist e possesso palla in seguito all’analisi di una partita. Questi si possono definire “statistiche avanzate”, ovvero dati ad oggi necessari per una completa valutazione di un match, in quanto raccontano in modo più dettagliato ed efficace ogni singolo aspetto del gioco.
Questi dati stanno entrando in prepotentemente nel calcio moderno, con un’accelerata avuta soprattutto negli ultimissimi anni; se alla maggior parte delle persone in Italia queste espressioni possono risultare ancora sconosciute e indecifrabili, in altre parti del mondo fanno parte dell’abitudinario dei tifosi (soprattutto in altri sport) già da parecchio tempo. In America ad esempio, dove il baseball è stato uno dei primi sport a introdurre l’analisi di Big Data nel reclutamento dei giocatori, tant’è che le squadre ora dispongono di uno staff dedicato alle analisi, che utilizzano i dati delle partite per migliorare le formazioni e rendere la squadra più competitiva. A questo si sono poi aggiunte le squadre di NFL (Football Americano) e NBA (basket) che redigono un profilo completo dei giocatori sulla base di un flusso continuo di dati, che supportano il processo decisionale. Anche i giocatori hanno iniziato a sfruttare i dati per ottimizzare la loro preparazione atletica sia durante sia al termine della stagione - ad esempio monitorando l'apporto calorico e impostando i livelli di allenamento - e persino per migliorare le interazioni con i tifosi. Dunque ciò che ormai è diventata normalità dall’altra parte dell’oceano, solo in tempi recenti sta entrando a far parte della nostra quotidianità.

A cosa è dovuto questo cambiamento? Principalmente all’aumento e all’ormai uso necessario della tecnologia nelle nostre vite, che rendono inevitabile l’impiego di apparecchiature sofisticate e la raccolta di dati avanzati per una migliore rendita della prestazione sportiva. Perciò grazie a questo avanzamento tecnologico i club possono disporre di strumenti che gli permettono di effettuare le decisioni migliori in termini di efficienza, in modo da prendere decisoni che dovrebbero portare ad una quasi sicura progressione della società sotto più aspetti. In particolar modo ci soffermeremo sugli effetti delle tecnologie durante allenamenti e partite dei giocatori, che aiutano gli allenatori a valutare ogni aspetto del gioco, e sui nuovi sistemi di scouting.

Partiamo dal presupposto che i Big Data migliorano le prestazioni sportive. L’obiettivo è quello di frazionare ogni singola azione per trasformarla in numeri e statistiche da analizzare. Big data analytics, ovvero il processo di raccolta e analisi di grandi moli di dati per estrarre informazioni. Ed è proprio grazie all'uso di strumenti innovativi messi a disposizione dalla tecnologia che i club e gli allenatori sono in grado di esaminare i risultati dei propri atleti e degli avversari (studiando le eventuali contromosse da applicare), migliorando la pianificazione di allenamenti già specifici. Lo scopo è quello di optare non tanto per l’atleta migliore quanto per l’atleta giusto, il professionista che occorre schierare in un determinato contesto e momento. La scelta quindi, come detto in precedenza, ricade sul giocatore che in una determinata situazione risulta più efficiente di un altro. Per quanto riguarda la quantificazione della prestazione durante una partita sono state prodotte diverse tipologie di dispositivi. Per esempio i sistemi di monitoraggio della frequenza cardiaca sono stati integrati con delle tecnologie in grado di tracciare e fornire la posizione dell’atleta (GPS), e con accelerometri e giroscopi che distinguono i movimenti e la spesa energetica. Pertanto, queste nuovi apparecchi possono stimare il numero di contrasti e salti eseguiti durante una partita. Intelligenza artificiale e machine learning (metodo di analisi dati in grado di automatizzare la costruzione di modelli analitici) consentono ad atleti professionisti e staff tecnici di oltrepassare la “semplice” descrizione della performance in campo, grazie ad analisi predittive e suggerimenti dettagliati che permettono l’ottimizzazione di una strategia oppure di un gesto tecnico. A tal proposito sta salendo alla ribalta la figura del Football Data Analyst, elemento sempre più importante nello sport moderno. Un consulente specializzato in grado di estrarre valore e insight dai dati, trasformando i Big Data in smart data, utili appunto alla strategia e alle attività dell’area tecnico-tattica della squadra.
A dimostrazione dell’importanza di questo nuovo ruolo, sono stati creati degli appositi corsi specializzati, ad esempio Wylab (incubatore italiano focalizzato sulle startup che sviluppano tecnologie e soluzioni innovative per lo sport) e Top-IX (consorzio che si occupa di gestione di infrastrutture per internet exchange e development program) hanno unito le forze per lanciare un percorso di formazione per Football Data Analyst. Un piano formativo dedicato agli aspiranti data analyst del calcio, che aiuterà i partecipanti a raggiungere quattro obiettivi principali: raccogliere, organizzare e gestire basi dati disomogenee; mostrare i risultati ottenuti grazie a grafici e presentazioni di impatto; trasferire insight ai tecnici al fine di migliorare le performance atletiche, tecniche e tattiche individuali e di squadra (match analysis); elaborare i dati al fine di individuare e valutare i giocatori di prospettiva (scouting).

Proprio quest’ultimo punto è uno degli aspetti da analizzare di questa evoluzione: i Big Data infatti non esauriscono la loro funzionalità nel miglioramento della prestazione sportiva e nella scelta della rosa ideale per una partita, ma stanno diventando un aspetto fondamentale anche per lo scouting dei giocatori. Sono pensieri comuni oramai quelli che ritengono oggi che l’istinto e il colpo d’occhio (doti che rimangono fondamentali) non bastano più, ma ci vuole capacità analitica e visione oggettiva. Innanzitutto è bene sottolineare che l’uso della tecnologia è previsto anche per un uso di “comodità”, in quanto non è possibile pensare di poter avere sotto controllo tutte le manifestazioni spendendo cifre da capogiro per pagare le trasferte, con le società di calcio tendono a fare lavorare i propri osservatori inizialmente utilizzando i video. Oggi, per il livello professionistico esistono un numero ristretto di piattaforme che permettono l'osservazione a video di qualsiasi calciatore dove esista una copertura televisiva. Esempio lampante è Wyscout, società di scouting high-tech made in Italy. La piattaforma di Wyscout, perfezionata nel 2008, nel giro di dieci anni, è diventata, infatti, una vera e propria “pasticceria del calcio” per gli addetti ai lavori e giornalisti, dato che, sottoscrivendo un abbonamento, si può visionare qualsiasi partita e giocatore di qualsiasi federazione nazionale, analizzarne costantemente il rendimento, vivisezionare ogni match per estrarne dati statistici. Proprio attraverso l’estrazione di questi dati, gli scout diramano una lista di potenziali giocatori, che rappresentano l’ideale per la propria squadra e con più possibilità di diventare dei futuri top player.

Verso quale direzione sta andando il calcio?
Dopo aver visto ed esaminato la “rivoluzione” apportata dalla tecnologia, viene obbligatorio chiedersi qual è la strada che sta intraprendendo il calcio: quella di rendere il gioco il meno inefficiente possibile, ovvero concentrarsi su quanto debba essere efficace piuttosto su quanto possa essere più “bello” da vedere. Ma la soluzione migliore è quella di affidarsi completamente alle statistiche avanzate e alla tecnologia? Nonostante portino, come dimostrato nell’articolo, ad un miglioramento della prestazione sportiva, questi rimangono dei dati “freddi ed analitici”, che non troverebbero il loro senso senza persone pronte ad elaborarle e a rifletterci sopra. Dunque l’uso della tecnologia è imprescindibile al giorno d’oggi, ma è di fondamentale importanza che le persone che agiscono all’interno del mondo del calcio non ne facciano affidamento al 100%, senza perdere il senso critico, l’estro, la creatività e la fantasia che ha da sempre contraddistinto il calcio, rendendolo lo sport più bello del mondo.