La Roma è in totale emergenza. Il reparto difensivo si ritrova a fare i conti con una crisi allarmante. Chris Smalling dopo aver smaltito una brutta intossicazione alimentare è stato costretto a fermarsi di nuovo a causa di un lieve fastidio al ginocchio. Ibanez e Mancini sono alle prese con dei lievi fastidi muscolari che li costringeranno a saltare la trasferta romena di Giovedì. Kumbulla non riesce a negativizzare dal covid-19 e lo stesso discorso vale per Fazio.
In questa situazione di totale emergenza quali potrebbero essere le alternative tattiche per poter fronteggiare il Cluj?
Fortunatamente l’andazzo del girone è abbastanza delineato e la Roma non dovrebbe avere particolari difficoltà a guadagnarsi il passaggio del turno, ma c’è comunque una partita da giocare e la pratica Europa League va sbrigata il prima possibile.

La prima alternativa è quella di giocare a quattro, così da poter togliere un uomo dalla difesa nella scacchiera tattica romanista. L’unico centrale di ruolo disponibile è Juan Jesus e quindi siamo certi che in ogni caso sarà lui a scendere in campo. Da affiancare al centrale brasiliano l’unica alternativa disponibile è Bryan Cristante. La versatilità del numero 4 giallorosso insieme al calibro degli avversari potrebbe spingere Fonseca a schierarlo come centrale di una difesa a quattro anche se il centrocampista giallorosso non ha mai interpretato questo ruolo nello scenario tattico della difesa a quattro.
Cristante ha giocato bene come perno centrale di una difesa tre; ma un conto è gestire le complicazioni difensive con due centrali di ruolo veloci e affidabili e un conto è interpretare il ruolo da centrale puro.
Cristante in quella posizione è un’arma in più durante la fase di possesso. Come abbiamo potuto vedere sia a Genova che nella partita casalinga contro il Parma, le verticalizzazioni improvvise del nostro Bryan riescono a scuotere la squadra e creare scompiglio nelle difese avversarie ma Cristante non può assicurare la solidità difensiva che può garantire un difensore di ruolo, ovviamente.

Un secondo scenario, molto improvvisato, potrebbe vedere schierati dei terzini adattati come centrali di difesa. I terzini più difensivi della rosa sono Calafiori e Karsdorp, avrebbe fatto comodo Santon ma anche lui è indisponibile. Il talento italiano e quello olandese rispetto ai loro colleghi possono fornire qualche sicurezza in più rispetto a Spinazzola e Bruno Peres che invece sono più adatti a un calcio di spinta. Fatte queste considerazioni, si può rivalutare la difesa a tre inserendo come “braccetto” uno dei due esterni dalle caratteristiche più contenitive.

Qualsiasi modulo utilizzerà Mister Fonseca la mentalità della Roma deve essere iper-offensiva. Il possesso palla dovrà essere l’arma difensiva della Roma. Se la palla ce l’abbiamo noi, non possono averla gli avversari. Sarà importante spingere sin dai primissimi istanti per poter chiudere la pratica il prima possibile, mai come Giovedì, la miglior difesa dovrà necessariamente essere l’attacco.
Nonostante tutte queste emergenze la Roma dovrà avere un occhio di riguardo anche per la gara del San Paolo. L’età dei nostri tenori purtroppo non ci consente di schierarli tutte le partite. Giocatori come Pedro, Mkhitaryan ma anche lo stesso Veretout devono riposare per poter recuperare le forze in vista del Napoli.
Per le seconde linee ci sarà un’altra occasione per confermare la bella prestazione sfornata contro il Parma, calciatori come Villar e Mayoral dovranno sfruttare il loro momento di forma, Carles Perez deve dimostrare di essere più di una buona alternativa e finalmente potrebbe arrivare anche il momento di Calafiori per concedere un po’ di respiro allo straripante Spinazzola. Calafiori è stato sfortunatissimo è l’unico calciatore ancora inutilizzato da Fonseca a causa di una prolungata positività dalla quale proprio non riusciva a liberarsi. Il talento romano scalpita e sembra finalmente arrivato il palcoscenico giusto per poter mettere in mostra tutte le sue qualità.
Fonseca spesso è stato criticato per le scelte attuate in Europa League, ma quando ci si ritrova a combattere contro una miriade di infortuni e positività bisogna stabilire delle priorità. Le scelte sono accurate e finché calendario e avversari lo permettono, il turnover è la soluzione più logica e razionale.

La partita di domenica è una gara ostica che non ci possiamo permettere di sottovalutare. A Napoli dopo la cocente delusione dettata dalla sconfitta casalinga contro il Milan c’è voglia di riscatto. I partenopei hanno perso le ultime due partite casalinghe e vogliono tornare a conquistare i tre punti sotto l’ombra del Vesuvio.
La Roma, anche se in emergenza, ha la possibilità di giocarsela. Un insieme di fattori, tra i quali la fortuna nei recuperi dagli infortuni, dovranno allinearsi per poter giocare il match nelle migliori condizioni possibili.
Il rientro di figure importanti come quelle di Dzeko e Pellegrini alleggeriscono la pressione sulla rosa, ma ci sarà bisogno del recupero di almeno due dei quattro difensori disponibili.
L’attacco del Napoli è uno dei più vivaci e pericolosi del campionato, l’assenza di tutti i titolari sarebbe una situazione spinosissima da gestire.
Solo il tempo potrà fornirci le risposte che cerchiamo. L’emergenza non può e non deve essere un alibi per concedersi un calo di concentrazione. Ci ritroviamo a fronteggiare uno dei momenti più delicati della stagione e mollare la presa non è contemplato.
Abbiamo il dovere di non lasciare che questa situazione possa concedere degli inutili cali di tensione.
Senza fretta, ma senza sosta.