Sabato è partito il campionato di serie A. Molti molti molti anni fa, una testata lo accolse con un "Come si fa a odiare l'inverno se c'è il campionato?". In effetti, un tempo si cominciava ai primi di ottobre, con l'inizio dell'anno scolastico.

L'inizio ottobrino della scuola era l'incubo delle famiglie nelle grandi città, che non sapevano dove lasciare i figli quando andavano al lavoro. La cosa creava pochi problemi a chi abitava in centri medi e piccoli, dove spesso i nonni di turno erano a portata di mano. Era poi la gioia di chi, come il sottoscritto, viveva a pochi minuti dal mare. In fondo, ognuno di noi vede il 50% della realtà, quella che gli conviene e, non avendo voglia di fare eccezioni, considero tutttora un orrendo crimine contro l'umanità l'aver anticipato l'anno scolastico al di qua del 30 settembre. Il sole è caldo e il vento marino appena appena fresco. Sì, aver portato i giovani sui banchi di scuola prima di ottobre è stato crudele.

A dire il vero, resto contrario anche all'inizio del calcio professionistico ad agosto. Una volta c'era la Coppa Italia a gironi che permetteva di farsi le gambe con calma e meno stress. Il torneo proseguiva a giugno dopo la chiusura della stagione. Chi era rimasto deluso del campionato, se era ancora in corsa, poteva provare a consolarsi con la coppa nazionale. Qualcuno, per giustificare i pessimi risultati internazionali degli anni '70, tirò fuori la storia che le squadre italiane non arrivavano preparate alle coppe. Non era vero, eravamo molto scarsi a livello di club, ma come si sa, a furia di ripetere una cosa, la gente ci crede. Ora, anno dopo anno, ci stressiamo sempre prima per le nostre squadre.

Fioccano griglie e pronostici, ma quest'anno sono privi di senso e per varie ragioni. Spieghiamoci e, come esploratori che partono verso terre sconosciute, atteniamoci solo ad alcuni punti fermi. Pensate alla bussola e ai punti cardinali oppure ai racconti delle guide locali.

Partiamo dell'Inter, che ha perso Onana, Skrinjar, Brozovic, Lukaku e Dzeko. Marotta, pur non essendomi simpaticissimo, è bravo ed esperto, ma anche ammanicato (cosa che nel calcio non è un demerito, ma un punto di forza). Con molto realismo, anche per i problemi finanziari di Zhang e della società, ha optato per sostituzioni chirurgiche, prendendo Sommer, Bisseck, Frattesi, Thuram e Arnautovic. Nel complesso si direbbe che, almeno in teoria, i nerazzurri ci hanno perso, ma se consideriamo le cose con attenzione, scopriamo cose interessanti. Frattesi è più giovane di Brozovic e Thuram, seppure meno spettacolare di Lukaku, è più completo del belga e non è un casinaro nei movimenti. Il vero punto di forza dell'attacco nerazzurro è Martinez, non a caso autore di una doppietta contro il Monza, e Thuram ha il compito principale di far giocare bene l'argentino. La (non da me) beneamata ha iniziato rispettando i pronostici e, senza poter dire dove arriverà, sarà certo lì fra le primissime. E' il primo punto fermo.

Il secondo punto fermo è che il Napoli è favorito, in quanto è campione in carica e il campione parte sempre da favorito, a meno che non sia stato rivoluzionato, cosa che non è accaduta. A mio avviso, anzi, i pochi cambiamenti sono stati salutari. Spalletti sapeva che i tifosi gli avrebbero chiesto la Champions oltre al titolo e, forse, sapeva qualcosina di quello che bolliva nella pentola FIGC. De Laurentis ha capito che, magari, il gioco di Spalletti era troppo dispendioso per reggere due anni di fila e ha colto al volo la richiesta di addio del tecnico per sostituirlo. Il palmarès di Garcia è inferiore a quello di Spalletti, anche senza considerare lo Scudetto dello scorso anno, ma il Napoli di Rudy ha rispettato il pronostico a Frosinone. E poi De Laurentis ha evitato di fare cassa nel settore offensivo, quello che da sempre è nelle grazie del pubblico partenopeo (anche l'astuzia è un punto di forza).

La Juventus ha svecchiato qualcosa e, parlando di Tim Weah come di Facundo Gonzales, sembra aver lavorato con acquisti mirati, non potendo contare sugli introiti delle coppe. L'assenza di impegni internazionali può essere un vantaggio, ma fino a un certo punto. La platea internazionale è un onore che costa in termini di energie psico-fisiche, ma dà notevoli ritorni in termini di entusiasmo. Ti fa sentire forte, insomma. I bianconeri saranno nel gruppo alto, però, e questo è un altro punto fermo da cui non si potrà prescindere.

Un ulteriore punto fermo è che rimane difficile pronosticare le romane per il titolo, non fosse altro che per ragioni storiche: non lo vincono regolarmente mai. Segnatevi, però, i nomi di Paredes, Sanches e Aouar della Roma, perché se ingranassero potrebbero saltare molte griglie e i giallorossi potrebbero stupire. Oggi hanno perso punti contro la Salernita, ma il campionato è lungo. Tenete d'occhio anche la Lazio, perché gli acquisti di Lotito non sono mai eclatanti, ma si fanno sentire in campo, come si sentirà Kamada, che il Milan ha mollato (perché troppo maldiniano come profilo? Mah...). E poi Mourinho e Sarri, pur molto diversi, capiscono di calcio ben più di molti altri colleghi.

L'ultimo punto fermo è che il Milan è un rebus autentico, anche se occorre correggere chi ha scritto che la società ha messo mani al portafoglio. E' un'inesattezza, in quanto il Milan ha messo innanzitutto mano alla rosa, cedendo uno dei suoi punti di forza quale era Tonali, per poi spendere i soldi del ricavato sommandoli al budget iniziale (su per giù quello con cui lavorò Maldini). Per avere la cifra tecnica del Milan, occorrerebbe fare la somma algebrica fra il valore tecnico degli acquisti da un lato e la cifra tecnica di Tonali spedito in Inghilterra (a Newcastle sta mostrando una volta ancora il suo valore).

Oltre a definire l'impatto della cessione di Tonali, del resto, occorrerebbe capire se è stato opportuno rivoluzionare la squadra di Maldini e Massara. Spieghiamoci.

Il Milan era la formazione con l'età media più giovane o giù di lì. Veniva da un quinto posto sul campo e da una brutta semifinale contro l'Inter, ma il quinto posto era servito per approfittare dei guai juventini e in semifinale i rossoneri ci erano arrivati. Maldini, oltre a tesserare in anticipo il secondo portiere, aveva preso Loftus-Cheek per sostituire Bennacer fino al rientro e per rinforzare il settore centrale dopo il rientro dell'algerino. Kamada a costo 0 andava a colmare il vuoto lasciato da Chala due estati fa e poteva giocare esterno. Arnautovic (poi preso dall'Inter per sostituire Dzeko) era il classico usato sicuro che, in una squadra giovane, non guasta mai. Consideriamo pure che c'era tutta l'estate per acquisti alla Pellegrino, in arrivo dal Platense. Insomma, non era una campagna acquisti da sogno, ma logica e sostenibile, che non avrebbe comportato la cessione di Tonali, al quale sarebbe bastato prolungare il contratto con un bel ritocco dell'ingaggio per evitare tentazioni da sceicco. Tonali nel suo ruolo valeva Leao e non si capisce perché, una volta esploso, non gli si dovesse riconoscere un aumentoi degno di lui,

Furlani ha optato per una rivoluzione che suona strana vista la giovane età media del gruppo e i risultati della scorsa stagione, tutto sommato accettabili anche se non da urlo. Dal momento che i giocatori acquistati sono tutti validi, il rischio per la riuscita del progetto riguarda il risultato che verrà fuori dalla cottura del tutto nell'ideale melting pot di Milanello. Può venire fuori una corazzata, ma anche una squadra del valore di quella precedente, se non una squadra inferiore. Il numero degli acquisti c'è, come la qualità dei singoli, ma due donne non fanno un figlio in 4 mesi e mezzo.

E poi c'è Pioli, allenatore la cui carriera precedente all'approdo in rossonero, come anche quella successiva, dimostra la tendenza ad alti e bassi improvvisi, senza contare che all'arrivo nel 2019 ci mise mesi per tirare fuori qualcosa dal gruppo, anche dopo il rinforzo di un Ibra ancora valido. Oltretutto, cosa da non trascurare, Pioli conta poco nelle decisioni della dirigenza e lo rivela la questione del suo pupillo Krunic. Il bosniaco era stato trattato con i turchi senza che il tecnico obiettasse, poi è stato tolto dal mercato perché l'offerta (3-4 milioni) era bassa, per poi essere trattato di nuovo quando l'offerta si è alzata. Il coach non ha battuto ciglio, ma un tecnico che è ascoltato dai suoi dirigenti interviene e dice che il suo pupillo è strategico, quindi incedibile, anche se l'offerta sale a 13-14 milioni. Se il bosniaco restasse, sarebbe solo perché l'offerta è stata insufficiente. E Pulisic titolare, al di là del valore del giocatore, sembra una scelta orientata al marketing negli USA.

Il centravanti di riserva, al momento, è Colombo. Nelle idee della società sta tenendo il posto a Taremi (troppo costoso vista l'età) o a Lukaku. Se, tuttavia, arrivasse questi, valido solo per giocare lanciato in verticale, potrebbe mai fare il sostituto del centravanti boa Giroud, il tipo di attaccante che Pioli predilige? Non ne sono certo e, a quel punto, verrebbe il sospetto che, prima o poi, approdi Conte in rossonero, l'uomo che ha più valorizzato il belga.

Forse il Milan vincerà a Bologna o forse no, perché Motta allena bene i suoi, che non sono scarsi.  Meglio che vinca lunedì e perda più avanti, così... sapete com'è... perché finché c'è vita c'è speranza.

Intanto, però, c'è l'Atalanta ad alimentare qualche dubbio sulla bontà delle scelte di mercato rossonere, sì l'Atalanta, oggi vincitrice con un gol di De Ketalaere. Vi ricordate quel ragazzo belga che Maldini aveva portato in rossonero e cui voleva dare un'altra chance? Ma sì, quello che Pioli aveva bacchettato non molti giorni fa! Siamo solo agli inizi e, magari, De Ketalaere deluderà per il resto dell'anno. Però c'è la possibilità che Gasperini avesse buone ragioni per ringraziare Pioli di averglielo mandato. E' una possibilità, vedremo.

Sarà di certo un Milan televisivo, le cui partite non saranno banali, ma scoppiettanti, in qualche caso magari anche a favore degli avversari. Preferirei un Milan grigio, ma che facesse risultato con continuità. Credo, comunque, che negli USA il concetto si esibizione sia tenuto in grande considerazione.

Buon campionato a tutti!