Nella scorsa sessione di calciomercato, la pedina più importante della scacchiera del cacio europeo si è mossa, provocando cambiamenti di dimensioni catastrofiche, che hanno cambiato il panorama del “giuoco”. Con l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus infatti, sono stati ben tre i “pilastri” principali che hanno subito variazioni: il primo riguarda la Liga e il Real Madrid, che oltre ad aver perso un talento assoluto e gran parte del potenziale offensivo, ha subito un vero e proprio danno d’immagine. Solo per fare un esempio infatti, lo scorso anno una partita come Atletico Madrid-Real  Madrid fece registrare qualcosa come 564 mila spettatore di media collegati da tutto il mondo, con il 3,6% di share televisivo, mentre quest’anno si è arrivati ad appena 400 mila, complice anche il brutto momento che le due squadre stanno attraversando (il Real non trova la via del goal in campionato da ben cinque partite). Il secondo riguarda invece il campionato italiano, che oltre ad aver accolto a braccia aperte CR7, ha visto, a differenza degli spagnoli, duplicarsi il proprio valore in termini di diritti Tv. A beneficiare della maxi operazione costata ben cento milioni di euro, non è stato solo il club del presidente Agnelli, ma anche le restanti diciassette squadre del campionato. Il ChievoVerona ad esempio, nella partita d’esordio di Ronaldo in Italia ha registrato la bellezza di 30.000 spettatori, cifra record per una società abituata ad arrivare in media a non più di 15.000.

Il terzo pilastro, forse quello più importante, riguarda invece la Uefa Champions League, considerata come la competizione per club più importante e prestigiosa al mondo. L’obiettivo è chiaramente quello di riportarla a casa, visto che manca da ben otto anni e per riuscirci sarà fondamentale l’aiuto del portoghese, visto che  negli ultimi cinque anni è riuscito ad alzare al cielo tale trofeo ben quattro volte.

Ma può il suo acquisto rivelarsi un flop? Alcuni sostengono che il club torinese sia ora obbligato a vincere letteralmente tutto ciò che c’è da vincere, ma non è proprio così, perlomeno sul piano economico, visto che gran parte dei soldi sono (e stanno ancora) rientrando grazie al marketing legato alla figura del giocatore. Solo le magliette ad esempio, hanno fatturato circa dieci milioni e 200 mila euro, cifra che sicuramente andrà ad aumentare con l’avvicinarsi delle festività natalizie. Se poi consideriamo anche tutti gli altri fattori, come l’aumento dei tifosi allo stadio e i maggiori incassi per diritti televisivi, è palese come almeno economicamente, Cr7 sia già una vittoria. Resta da vedere se lo sarà anche sul rettangolo verde, ma i presupposti ci sono tutti.