Piaccia o no, nel calcio conta il risultato e, nel caso specifico del campionato, contano i 3 punti. Il pomeriggio di San Siro, quindi, al termine del match col Verona, deve ritenersi positivo.

Se mai, si può notare una volta di più che, in certe situazioni, Pioli è più imbalsamato di una mummia. Al 23° p.t., infatti, si è ritrovato ancora con un centrale difensivo ammonito, precisamente Thiaw per proteste. Lo ha tenuto in campo fino alla fine. Ok, le assenze di Kalulu e Calabria limitavano i cambi al solo Pellegrino, per cui sarebbe stato arduo ritrovarsi a inizio secondo tempo con un cambio prematuro che avrebbe esaurito le alternative in difesa. La decisione di non sostituire il tedesco, quindi, aveva i suoi contro, ma anche i suoi pro. Lasciamo perdere Thiaw, allora, ma passiamo al centrocampo. Krunic stava giocando sempre, comunque, dovunque e con chiunque senza rifiatare mai. C'era da aspettarselo che, prima o poi, si sarebbe fermato. Personalmente, non sono, come molti tifosi, un detrattore di Krunic. Lo ritengo, anzi, un valido professionista che sa stare in campo con intelligenza e porta a casa la sua onesta pagnotta. Il problema è che il bosniaco è uno dei pretoriani di Pioli che non rinuncia mai ai suoi bravi, quasi avesse paura di mostrare che in rosa ci sono alternative. Il risultato è il rischio di infortuni. Lo dicono i fatti di ieri ed è evidente che proprio Pioli si è reso subito conto di aver tirato troppo la corda, non fosse altro che per il nervosismo mostrato nei minuti successivi, culminati in un'ammonizione evitabile.

Rispetto al derby, la difesa a 3 era più logica, con i due esterni che arretravano bene incrementando la linea difensiva a 4 o a 5 elementi. Florenzi non gioca spesso a sinistra, ma si è adattato benino, mentre Musah ha fatto furore sulla destra, nonostante il ruolo di esterno non sia il suo.

Pulisic è tornato a fare la finta ala destra e con profitto. Il gol del Milan, infatti, è nato da un suo contrasto con Hyen sul centro-sinistra. Baroni, del resto, non ha fatto nulla per isolarlo sulla fascia, a differenza di quanto avevano fatto Mourinho e Inzaghi. Il suo accentrarsi, inoltre, ha lasciato spazio alle incursioni di Musah, un giocatore che, di questo passo, dimostrerebbe di essere in difficoltà solo in porta. E forse neanche lì.

Di contro, il Milan, ha dimostrato di soffrire molto gli incursori, che nessuno sapeva di dover marcare e come marcare. Dopo pochissimi minuti, il Verona avrebbe potuto segnare il gol del vantaggio. Su calcio d'angolo, nessun rossonero si è occupato di Faraoni, sbucato nella folla con un pallone che gli cadeva sul sinistro implorando di essere appoggiato in porta. Non si è capito cosa avesse intenzione di fare lo scaligero, ma si è visto solo che si è limitato a stoppare la sfera, perfino molto male. Nel corso del primo tempo, l'altro incursore Folorunsho, è arrivato fino alle soglie della porta rossonera, disturbato alla disperata da Kjaer. Sportiello ha parato con gran riflesso. Nel secondo tempo, del resto, Folorunsho ha ripetuto l'incursione, trattando Reijnders da ritaglio di carta velina. Kjaer è stato costretto a bruciare l'erba dal dischetto fino al limite dell'area, per impedire a Bonazzoli, appena entrato, di calciare pulito a rete.

Pioli aveva pensato di sfruttare al massimo la Velocità di Leao per bucare il Verona in ripartenza. Sfruttando un effetto flipper, Pulisic e Giroud hanno intercettato 3 volte di seguito il tentativo veronese di uscire dalla metà campo. I centrali gialloblu erano larghi sul portoghese, perché mentalmente preparati a salire seguendo un'azione d'attacco, più che a retrocedere per difendere. Leao li ha scherzati e ha insaccato di mancino rasoterra su Montipò in uscita. Il gioco di sfruttare le ripartenze, tuttavia, si è rivelato infruttuoso nel secondo tempo, ma non perché non ci siano state occasioni. Il Verona, in realtà si è esposto per recuperare, ma con juicio. Leao, quindi, Pulisic e Musah sono arrivati al tiro pericoloso. Sono stati murati, tuttavia, dalla difesa e da Montipò che, seguendo l'azione, ha protetto proprio il quadrante giusto della propria porta.

Nel finale, Jovic, è apparso in palla, ma scollegato dai compagni. In due occasioni, infatti, ha atteso il tocco indietro di Okafor, mentre il compagno si aspettava che attaccasse lo spazio. Allo scadere è partito al bacio sulla linea del fuorigioco, ma un po' forse per l'emozione e un po' per l'uscita eccellente di Montipò, si è fatto parare la conclusione. In allenamento non migliorerà mai, dovrà giocare, altrimenti sarà stato un acquisto inutile.

La vittoria di ieri può essere definita un salutare brodo caldo per il Milan che, solo una settimana fa era franato nel derby e che poi non era riuscito a sfondare contro il Newcastle. Come già scritto, la difesa ha ballato un po' troppo sugli inserimenti da difesa e centrocampo, come se, a parte i 3 centrali, nessuno sapesse chi marcare e come. I due clean-sheet consecutivi, tuttavia, possono essere un'iniezione di fiducia per una squadra che aveva incassato 5 gol nel derby. E' un gruppo dal talento notevole ma assortito in maniera un po' troppo casuale con scelte più da fantacalcio che da professionisti del football.

Viene anche il sospetto, d'altronde, che Pioli abbia forzato la preparazione per partire forte nei primi 3 incontri e generare entusiasmo intorno ai suoi. Dopo la pausa per le nazionali, tuttavia, la preparazione di tutte le squadre si è allineata e l'affetto sprint dei primi incontri si è esaurito. Può non essere nulla di irrimediabile, se è stato previsto un programma adeguato di recupero del lavoro non svolto, ma bisognerà vedere quanto si protrarrà, eventualmente, questa fase transitoria e se verranno persi punti per strada.

Ieri i 3 punti sono arrivati e il Milan resta nella scia dell'Inter. Lascia dietro la Juventus, fermata soprattutto dalle follie del portiere bianconero e della difesa. I 3 punti, però, potrebbero anche non arrivare in altre situazioni. L'infortunio di Krunic, del resto, dimostra l'importanza di far ruotare tutta la rosa, coinvolgendo tutti nel progetto, anche se qualche volta si deve rinunciare ai bravi o ai fedelissimi del tecnico. Ci sono titolari e riserve ok, ma con le comitive chiuse e i club privé non si va mai lontano.

E diciamolo che questo Musah è davvero interessante. Promette piuttosto bene. Molto molto molto bene.