Il conto alla rovescia è iniziato, manca sempre meno all'inaugurazione della Serie A 2023/2024. La sabbia nella clessidra, capovolta lo scorso 4 giugno, si sta esaurendo, gli ultimi granelli stanno calando. I motori sono in fase di rodaggio. Ebbene sì, gli allenatori di ciascuna squadra stanno finendo di collaudare la propria macchina di gioco, gli ultimi pezzi arrivati si inseriscono all'interno del puzzle. In questi giorni, ogni maestro è alle prese con i suoi studenti, sta effettuando le prove finali per non farsi trovare impreparato al debutto.

Udite udite: altre 168 ore e ci sarà il primo fischio d'inizio!

Si partirà con Empoli-Genoa in concomitanza ad una sfida molto frizzante, l'esordio della neo promossa, ovvero del Frosinone di Di Francesco contro i campioni d'Italia, il Napoli di Garcia. Entrambe le formazioni non vorranno iniziare commettendo un passo falso, poiché da una parte c'è il debutto in Serie A dei gialloblù e dall'altra abbiamo il Napoli che dovrà ripartire da dove ha finito lo scorso anno, ovvero riuscire nell'impresa di riconfermare la prima posizione in classifica.
A proposito di questo, per ovvie ragioni, in Italia ma anche nel resto del continente europeo, sarà interessante vedere, non solo chi la spunterà nei confini nazionali, ma soprattutto, capire, se le rose, saranno in grado di garantire lo spettacolo in ottica europea degli scorsi anni, visti i numerosi sconvolgimenti e capovolgimenti che il Calciomercato estivo, targato Arabia, ha portato con la proprie operazioni. Infatti, sono numerosi i calciatori che hanno deciso di continuare la propria carriera, una nuova esperienza agonistica, in un mondo, in una terra, almeno per quel che riguarda lo sport, del tutto inedita. Un territorio incontaminato ancora tutto da esplorare.  

Come afferma l'intramontabile artista italiano, Lucio Battisti, Con il nastro rosa, lo scopriremo solo vivendo!   

Se nel Bel Paese l'inizio sarà tra una settimana, in giro per l'Europa si è già iniziato a giocare e a segnare. In effetti, già in Spagna e nella patria natale, nella culla di questa disciplina sportiva, il campionato si è inaugurato venerdì scorso. La Premier League è stata caratterizzata fin da subito dalle fiammate del candidato numero uno al pallone d'oro, stiamo parlando del norvegese E. Haaland. Quest'ultimo ha contribuito alla prima partita della stagione con una doppietta nel 3-0 del City nei confronti del Burnley. Anche nella penisola iberica La Liga ha aperto le danze, e tra i primi esiti, a spiccare è la sconfitta del Siviglia per 2-1 contro il Valencia.
Sempre nella giornata dell'11 agosto è entrata nel vivo anche la stagione calcistica del massimo campionato francese, la Ligue 1. Una competizione che per certi versi avrà da offrire uno spettacolo nettamente inferiore rispetto a gli anni precedenti. Potremmo affermare che il calcio francese ha subito una vera e propria débâcle  

Cos'è successo? 
In ottica calcistica, in terra parigina, sembra esserci stato un forte sisma che ha portato ad un terreno di instabilità. Negli anni, il Paris Saint-Germain, con il suo presidente Nasser Al- Khelaïfi, ha cercato di seminare il terreno in modo da renderlo sempre più fiorente. Decine e decine di campioni hanno sposato, dal 2011 in poi, il progetto del magnate qatariota. Sono stati fatti numerosi investimenti a cifre proibitorie per portare i giocatori più forti del momento nei pressi della Tour Eiffel. Potremmo affermare che le campagne acquisti del club parigino erano quelle che ora vengono fatte dalle squadre del campionato Arabo. Tutti i campioni hanno messo la maglia blu del PSG, da Ibrahimovic a Beckham, per arrivare a Messi, Mbappé e Neymar. Forse è CR7 l'unico che ha resistito alla corte del club di Al-Khelaïfi. Durante questa estate il Paris Saint-Germain si è ritrovato orfano di fuoriclasse, poiché, dopo l'addio della pulce, anche il francese e il brasiliano sono ai titoli di coda nella loro avventura in Ligue 1. Forse, anzi, quasi sicuramente, ciò è frutto di insuccessi che hanno caratterizzato la squadra del Paris in tutti questi anni.
Ma è anche la conseguenza del fenomeno arabo.
 

Cosa si vuole intendere?
Fino alla scorsa stagione, anche se consapevoli dello scarso successo che il club francese aveva avuto nel corso degli anni, esso veniva visto come una grande opportunità in ottica economica. Se pur poco stimolati dal progetto, colmavano questa insoddisfazione con il guadagno.  
Mentre ora?
A causa delle grosse somme di denaro messe sul piatto dagli arabi ai calciatori, è ormai impossibile che quest'ultimi scelgano la destinazione PSG. Nella mente del professionista ci sono questi pensieri:

Vorrei uno stipendio importante, vado in Arabia.
Ho intenzione di giocare per la Champions League. Dove vado? In Premier League. Nella Liga, magari sponda Real Madrid o Barcellona. Altrimenti in Italia o in Germania al Bayern Monaco. 

Questo è uno degli aspetti che in qualche modo sta danneggiando l'immagine del Calcio francese. A proposito di immagini: dopo aver perso una delle triadi più affascinanti d'Europa, è inevitabile pensare che esso si possa ripercuotere anche in termini di ricavi sui diritti tv. In quanti avranno ancora interesse nel seguire la Ligue 1?  

Se fino a quel che anno fa c'era chi affermava "il Calcio italiano è al capolinea", inaspettatamente, questa spiacevole affermazione sembra fare al caso della Francia.  È come se ciascun appassionato avesse una lega calcistica in meno da seguire.   

Il Calcio europeo avrà un campionato in meno… lo sapevate?