Gattuso non si nasconde mai. Ci mette sempre la faccia. E si prende sempre le sue responsabilità, da grande uomo quale lui è. 

Nel consueto appuntamento della conferenza stampa pre-match, che vedrà il Milan contrapporsi all'Atalanta in quel di Bergamo, Gattuso ha rilasciato delle dichiarazioni velate che hanno del clamoroso. Praticamente  ha aperto alla possibilità che il Milan possa sostituirlo a fine stagione, in barba ad un rinnovo di contratto firmato fino al 2021 che gli garantisce 2 mln di euro netti a stagione. 

Ma è davvero così? Gattuso può davvero lasciare il Milan, e in quale caso specifico? Chi potrà essere il suo sostituto? 

Cominciamo dalle dichiarazioni di Gattuso e da ciò che ha detto in conferenza stampa. Testualmente il coach del Milan ha detto: 'Il Milan non è la stessa squadra dei tempi di Gullit, ha una struttura forte ma non siamo più quelli. Se pagherò io non lo so, farò qualcos'altro, ma non è importante. Me ne farò una ragione, non è una cosa importante'.

Con queste dichiarazioni Gattuso ha fatto capire che c'è anche la possibilità che il Milan possa sostituirlo. Ma cosa deve accadere perché questo avvenga? Sicuramente il Milan, contro Atalanta e contro la Fiorentina, nell'ultima di campionato, deve incappare in due risultati negativi e non deve qualificarsi per l'Europa League. Senza la qualificazione alle Coppe, il Milan potrebbe seriamente pensare ad un cambio alla guida tecnica della squadra. E chi, eventualmente, potrebbe prendere il posto di Gattuso sulla panchina del Milan?

I nomi che circolano in orbita Milan sono sempre i soliti tre, da un po' di tempo ormai, ovvero Ancelotti, Conte e Sarri. I primi due sono da escludere. Non verrebbero al Milan senza che quest'ultima faccia le coppe. Con l'esperienza, il curriculum e il pedigree che hanno, pretendono piazze che gli permettano di fare almeno le coppe da subito e che lottino subito per vincere dei trofei. Il progetto Milan è ancora all'inizio, agli albori, e non si è ancora arrivati ad un livello tale che permette subito di poter competere per dei traguardi prestigiosi. Ci si arriverà, ma occorreranno ancora un po' di anni. Invece, il nome di Maurizio Sarri può essere una ipotesi credibile. Il tecnico a fine stagione lascerà Napoli, piace al Chelsea, che però sta valutando anche altri profili per il dopo Conte, che a sua volta lascerà i blues, e potrebbe accettare la corte del Milan, club che fu vicino ad ingaggiarlo quando era all'Empoli, prima che il tecnico firmasse per il Napoli. 

Se salta Gattuso, può saltare anche Mirabelli. E se salta Mirabelli, nel giro di poco tempo, a ruota, potrebbe saltare anche Fassone, per un Milan che di fatto andrebbe a rivoluzionare tutto, staff tecnico e management.

A proposito di management e società, Fassone e Mirabelli sono al loro primo anno e sicuramente stanno lavorando sodo per riportare il Milan ai fasti di un tempo.  Hanno fatto delle cose buone ed altre un po' meno. Gestire il Milan, in questo momento particolare e storico, dopo il passaggio di proprietà, non è facile. Chiunque al posto di Fassone e Mirabelli faticherebbe. Il Milan è uno dei club più importanti al mondo, e guidarlo adesso comporta un notevole dispendio di energie. C'è molta pressione, c'è molto stress ambientale. Più che in altri top club proprio perché c'è stato il passaggio di consegne tra la fininvest di Silvio Berlusconi e il misterioso imprenditore cinese Yonghong Li, e tutti aspettano al varco Fassone e Mirabelli. Aggiungiamo pure che il passaggio di consegne non è stato liscio come l'olio, e ancora oggi, a passaggio di proprietà avvenuto, presenta delle turbolenze, e avete così una vaga idea di quanto possa essere difficile gestire il Milan con tutta la situazione che c'è attorno. 

Fassone e Mirabelli hanno una grandissima responsabilità. I top club possono essere considerati come dei luoghi di potere del calcio. Gestire un club come il Milan comporta anche avere un certo potere, poiché significa essere alla guida manageriale di un club rinomato in tutto il globo terracqueo. E come si dice nel film di Spiderman, 'da grandi poteri derivano grandi responsabilità'.

Negli ultimi tempi Fassone e Mirabelli hanno cominciato a palesare delle difficoltà, comprensibili, ma che possono far denotare un certo nervosismo. Il compito delle società è fare da 'scudo', da 'ala protettrice' alla squadra, proteggerla dalle turbative esterne, e soprattutto metterci la faccia, specie quando si perde e si incappa in delle brutte sconfitte. Perché è facile metterci la faccia quando le cose vanno bene, quando tutto va a gonfie vele, ma è quando le cose vanno male che la società deve essere presente e proteggere la squadra. La società deve essere presente nelle sconfiitte più che nelle vittorie, perché è li che si dimostra unità di intenti. È lì che si fa gruppo, nelle difficoltà, ed è lì che la squadra ha maggiormente bisogno della presenza della società. Fassone  e Mirabelli devono metterci la faccia più nei momenti difficili che non nei momenti felici.

Fassone e Mirabelli stiano vicini alla squadra e ci mettano la faccia nelle sconfitte, cosa che dovevano fare nella finale di Coppa Italia persa contro la Juventus, e che non hanno fatto. Con umiltà, si lascino guidare in questo da Gattuso. Lui nei momenti difficili c'è sempre, si prende le sue responsabilità e non si nasconde mai. Così devono fare Fassone e Mirabelli. Imparino lo stile Milan da Gattuso, siano presenti e non si nascondano, specie nelle sconfitte, proprio come fa Gattuso.