Che il Calcio Italiano non possa dormire sonni tranquilli lo avevamo capito già da molto tempo, e il caso Suarez è solo l’ennesima conferma di come vengono fatte le cose in Italia. Ma per un momento proviamo a vedere le cose dal punto di vista non calcistico e proviamo ad inquadrare le parti in causa facendo dei doverosi distinguo in questa ennesima “truffa all’italiana”.

Il presupposto – come si ottiene la cittadinanza Italiana.
Andando sul sito del Ministero dell’Interno vi è una descrizione molto dettagliata su come si ottiene la cittadinanza Italiana che per praticità riporto qui a seguire:
Il richiedente la cittadinanza italiana si registra sul portale informatico dedicato alla procedura al seguente indirizzo del Servizio di inoltro telematico: e riceve le credenziali personali di accesso al sistema informatico.
Può così compilare il modello telematico di domanda, allegando nei prescritti campi informatici:

  • documento di riconoscimento;
  • atto di nascita e certificato penale formati dalle autorità del Paese di origine;
  • certificazione attestante la conoscenza della lingua italiana, non inferiore al livello B1 del QCER (sono esclusi coloro che abbiano sottoscritto l’accordo di integrazione di cui all’art. 4 bis del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, o che siano titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo di cui all’art. 9 del medesimo testo unico;
  • ricevuta del pagamento del contributo di euro 250,00 previsto dal Decreto Legge 4 ottobre 2018, n.113
  • estremi della marca da bollo telematica .

Una volta compilata, la domanda viene trasmessa informaticamente alla Prefettura (per i residenti in Italia) o al Consolato (per i residenti all’estero) competente, che provvede alla successiva convocazione dei richiedenti.

Leggendo bene questo estratto possiamo già individuare dove è avvenuto l’intoppo di questo nuovo misfatto all’Italiana.
La certificazione richiesta è un requisito di nuova generazione introdotto dall’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini attraverso l’emendamento 14.7 approvato al decreto Salvini cittadinanze e immigrazione.
Il livello B1 consta nella capacità di sostenere conversazioni semplici su argomenti noti o di interesse, comprendendo gli elementi principali in un discorso, la capacità di comprendere l’essenziale di trasmissioni radiofoniche e televisive su argomenti attuali o temi di interesse personale o professionale, la comprensione di testi scritti di uso corrente legati alla sfera quotidiana o al lavoro, la scrittura di testi semplici su argomenti noti o di interesse.
E come si può dimostrare questa conoscenza? Semplicissimo, almeno in Italia a quanto si è capito. Ci sono due modi: il primo è il possesso di un titolo di studio rilasciato da un istituto di istruzione pubblica o privata riconosciuto dal Ministero degli affari esteri (MAECI) o dal Ministero dell’Istruzione (MIUR). Il secondo invece è quello che maggiormente ci interessa, in quanto è sufficiente non più un titolo di studio, bensì l’attestazione della conoscenza linguistica rilasciata da un ente certificatore, previo il superamento di prove d’esame presso uno dei quattro enti riconosciuti dal MAECI: La Società Dante Alighieri, l’Università per Stranieri di Siena, l’Università degli Studi di Roma Tre e l’Università per Stranieri di Perugia.

Il fatto – una indagine che ha avuto inizio a febbraio 2020
Con un comunicato stampa, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, ci tiene subito a fare chiarezza circa la situazione che è esplosa come una bomba oggi e che in un qualche modo, seppur non affatto simile, ci riporta indietro di circa 20 anni quando esplose lo scandalo dei passaporti falsi che coinvolse diverse società, molti giocatori e altrettanti dirigenti sportivi.
“Durante le indagini delegate fin dal febbraio 2020 al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia, per fatti diversi e maturati nel contesto dell’Università per Stranieri, sono emerse irregolarità nella prova di certificazione della lingua italiana svolta dal calciatore Luis Alberto Suarez Diaz...”
Di fatto, questa semplice nota mette in chiaro subito un fatto, sempre che ce ne fosse stato bisogno, ossia che l’indagine non riguarda la Juventus, non riguarda il giocatore e non riguarda il sistema calcio. Questo a scanso di equivoci in quanto nessuna persona dotata di una intelligenza medio normale può pensare che una procura possa istruire una indagine, predisporre intercettazioni e indagare qualcuno nel giro di pochi giorni. L’indagine riguarda essenzialmente alcune persone che collaborano con l’ateneo, che stante anche alle intercettazioni telefoniche, hanno sicuramente agevolato il superamento di questo esame. Ma ora viene la parte complicata.

Le parti in causa e il quesito finale – Suarez, la Juventus e un sistema marcio, a chi poteva interessare e di conseguenza agevolare l’ottenimento della cittadinanza italiana del calciatore?
Come spesso accade il quesito che si pone alla fine può lasciare spazio a molte fantasie, e può essere di facile interpretazione dal punto di vista del lettore. A volte è la stessa domanda, o chi la pone che va ad indirizzare il lettore verso una risposta ovvia, forse con malizia, o forse perché a volte nell’ovvietà si cela una sacrosanta verità. Molti titoli di giornale, che in realtà sono articoli web, oggi schiaffano il povero Suarez al centro della cronaca con tanto di fotona in evidenza al centro di due personaggi che quasi sembrano i protagonisti di un western all’italiana, e al suo fianco si è stati ben attenti a non inserire la società Juventus che per puro caso si è tirata fuori dalla corsa al giocatore proprio all’ultimo secondo.
Le intercettazioni telefoniche hanno “incastrato” alcune persone che candeggiavano la promozione automatica del giocatore, reo di non sapere nulla della lingua italiana, sono tanto eloquenti quanto inconcludenti. La certezza è che queste persone hanno messo nel mezzo il contratto che in teoria avrebbe dovuto firmare Suarez, un ricco contratto aggiungo io, e che non si potevano permettere di farlo saltare per un “problema di lingua”. Non vengono menzionate altre persone, non vengono fatte allusioni o riferimenti espliciti a richieste da parte di qualcuno affinché il giocatore superasse l’esame indenne. Ci sono solo queste due persone che parlano.
Quindi a quanto pare le parti in causa sono solo loro due? Sotto alcuni punti di vista mi sentirei di affermare che le parti in causa siano solo loro, e un sistema marcio al midollo che per vil denaro e per notorietà ha cercato di agevolare tutta la situazione affinché la Juventus potesse tesserare regolarmente Suarez. E’ ovvio che la cittadinanza avrebbe agevolato la Juventus e il giocatore, ma non credo che questa spinta possa essere imputata a loro. Ricordiamo d’altronde che questa indagine ha preso piede nel lontano febbraio 2020, e che in quella data non vi era la benché minima trattativa per accaparrarsi il talento uruguagio.
Però c’è dell’altro secondo me, che a mio avviso è un fatto si secondario ma è altresì grave. La Juventus aveva un accordo di massima con il giocatore, e questo è risaputo. La Juventus era in attesa di questo esame per poter procedere al tesseramento, e questo pure è un fatto risaputo. Ma allora come mai proprio quando tutte le tessere del puzzle stavano finalmente combaciando la società si è tirata miracolosamente indietro? Io credo molto poco alle casualità, soprattutto poi quando ci sono di mezzo certi personaggi e le procure. A mio avviso qualcuno ha fatto giungere alle orecchie giuste che lì, in quella Università di Perugia, qualcosa stava andando per il verso sbagliato, e che da lì a poco sarebbe esplosa una bomba ad orologeria che avrebbe di certo compromesso molto più che un semplice acquisto.

Breve conclusione
Quante volte ci è capitato nella nostra vita di sentir dire: dai vai in quella autoscuola, se gli allunghi mille euro passi subito l'esame. Oppure quante volte ci è stato detto che in un istituto scolastico privato o similare si veniva promossi più facilmente che altrove. Ecco, forse siamo alla presenza di uno di quei tanti casi in cui la corruzione e le tangenti non hanno nulla a che vedere. Forse questo è il solito mal costume all'italiana che non riusciamo a scrollarci di dosso proprio mai, e a farne le spese è una persona che dopotutto vuole solo giocare a pallone.

EDM