Bruno Bauer, pensatore del 1800, pronunciò la famosa frase: "Religione oppio dei popoli". Una frase che poi fu erroneamente attribuita a Karl Marx, ma che lui non si sognò mai di considerare nelle sue teorie dove, anzi, risaltava il fattore influente di un parroco di paese, che pur non essendo ricco, poteva però essere molto considerato ed avere un posto di rilievo nella società del tempo. Come pure non disse mai che "la proprietà è un furto", frase detta da Proudhon, un illuminista appartenente al movimento dei  "socialisti della cattedra".
Marx aveva però la sensazione che tali teorie potevano portare a destabilizzazioni nel tessuto sociale, dove la pace e la prosperità dovevano essere un leit motiv ricorrente per la crescita dei popoli. E lo stesso Marx non pensava che lo sviluppo delle sue teorie prendessero piede nella Russia zarista, e non dove lui sognava invece di colpire, Parigi e Londra ad esempio, società strutturate in senso capitalistico, coerente alle sue teorie. Ma la rivoluzione di Ottore del 1917 (in realtà successa a Novembre, poichè in Russia non c'era in vigore il calendario Gregoriano), esaltò proprio le teorie di Marx, stravolgendole, e portando ad esempio anche la tragica complicità della chiesa e della religione, compromessa con il potere politico, e quindi da abbattere. 

Questo ragionamento può sembrare un racconto di storia passata, ma purtroppo oggi il Patriarca di tutte le Russie, Kirill I°, ha riconnesso questo fattore nella politica e nella tragica realtà della guerra. Ha detto che la guerra è giusta, perché in Ucraina è pieno di Gay, e quindi vanno abbattuti, anche con la forza. Personalmente, penso che una affermazione come questa deve fare pensare molto sulla salute mentale di chi l'ha pronunciata. Un uomo di chiesa, per lo più cristiano, non può affermare tali iniquità, la pace è il fondamento della nostra religione, insieme all'amore, perché Gesù disse: "Tutto quello che farai al più piccolo dei tuoi fratelli, l'avrai fatto a me". Un monito tremendo, che include anche il sobillare la violenza e la guerra, quella violenza che Caifa esercitò su Gesù, vedendo tremare il proprio consenso politico, poiché lo stesso Gesù lo aveva accusato di rubare, perchè metteva le decime sugli aromi, e le sacre scritture non contemplavano questo esercizio fiscale. Dal canto suo, Caifa insultò Gesù dandogli del "figlio di una prostituta" alludendo alla "strana storia" dello Spirito Santo. E Caifa, fece di tutto per mettere a morte Gesù, perchè voleva conservare il potere, e Gesù stava diventando troppo influente, se non potente. Confuse la politica con la religione, cadendo lui vittima dell'oppio che offuscava e drogava il suo senso di potenza, la negazione delle leggi ebraiche, e la sobillazione del popolo, esortato a scegliere Barabba al posto di Gesù, per salvarlo dalla crocifissione, pur essendo un delinquente omicida, e che i Romani rimisero in libertà "Obtorto collo".
Ora anche Kirill, per gli amici Cirillo, fa i conti con l'oppio del potere e della paura che offuscano la religione, con la differenza che non ci sono ebrei contro cristiani, ma di un unico ceppo cristiano ortodosso, in gran parte russofono, e che la guerra non è mai giusta, perchè muore tanta gente innocente, soprattutto vecchi e bambini, vittime innocenti della pazzia umana. E Papa Francesco, che non ha peli sulla lingua, lo ha chiamato e glielo ha spiegato, come un'ulteriore lezione di catechismo, come se il "vegliardo" avesse bisogno di lezioni di cristianesimo, se non di etica morale e filosofia.  

Probabilmente il patriarca russo pensa così di conservare il potere, anzi di aumentarlo, ricevendo il plauso di Putin, che si sente confortato e rafforzato da un tale sostegno da parte della Chiesa, quella Chiesa che durante il Socialismo Reale dell'URSS, venne spesso messa  a tacere, se non obbligata ad affermare i dogmi del comunismo, diventando una stampella del potere. Ed oggi Putin ha deciso di "denazificare" l'Ucraina, salvandola dal giogo neo nazista. Purtroppo, la cosa che non torna è che all'estero trova consenso nei circoli della destra neofascista o neonazista, e che molti dei mercenari che si uniscono ai suoi eserciti sono bande di nazisti ed estremisti di destra. Qui in Italia abbiamo visto chi ha sempre sotenuto Putin, e che oggi fanno finta di niente perché hanno troppe cose da spiegare ai propri elettori, bombardati dal "pensiero unico", ovvero vedere il male solo nelle nefandezze commesse dai fascisti. Ma qui abbiamo il pensiero confuso, e queste persone che gridano alla libertà, sostengono un leader che nel suo paese non concede nessuna libertà, se non la sua di rubare soldi al popolo (insieme ai suoi amici oligarchi) e di pensarla come lui, perché chi dissente può solo morire, con il polonio o un colpo di pistola in faccia, come successe alla giornalista Polikovskaia. Inoltre, Putin sembra essere nostalgico della vecchia Unione Sovietica, e quindi comunista, che nemmeno il più vetero dei comunisti idioti può oggi augurarsi. 

Il discorso sull'oppio dei popoli va esteso. L'oppio, ovvero la droga, è la demogogia estremizzata dal populismo, dove invece di inseguire il sogno di una società pacifica ed evoluta, si persegue l'odio verso qualcuno o qualcosa, come emigrati, ebrei, omosessuali, persone in fine vita o l'avversione alle "tasse", quelle che nessuno vorrebbe pagare, ma che alla fine pagano i soliti noti, mentre gli ignoti tergiversano ed evadono, dicendo che pagano troppe tasse. E l'evasione fiscale in Italia è enorme, pensate che studi appropriati hanno definito che se tutti pagassero le tasse, non avremmo più il debito pubblico, avremmo la sanità che funzionerebbe bene,  crescita economica, pace sociale, e oggi con adeguati investimenti, non saremmo taglieggiati dal gas di Putin, o dal petrolio proveniente dall'estero, Russia compresa. Pensate. che se poi non avessero delocalizzato e spostato attività all'estero, microchip e tecnologie di alta precisione, potrebbero essere prodotti nel nostro continente, compreso le mascherine, che oggi produciamo con loghi e design da "haute couture". Batterie per auto costruite in Asia, sono un insulto alla nostra capacità industriale, anche se si deve ammettere che le materie prime sono presenti in modo massiccio in quei territori, ma anche in zone del mondo che potrebbero rifornirci senza intoppi e ricatti. E oggi si corre il rischio che aziende che hanno lasciato la nostra amata patria, alla ricerca di minori costi e minori tasse, si trovano intrappolate da scenari di guerra, di difficoltà legate ai trasporti marittimi e spesso anche della loro stessa incolumità.
C'è populismo, ma c'è anche il patriottismo, che dovrebbe fare di ogni italiano un soggetto che lotta insieme agli altri per il benessere collettivo, e che  perseguendo il proprio utile, promuove il progresso della nostra società.

Come diceva l'Adamo Smith, nella "Ricchezza delle Nazioni", dove citava: "Non è dalla benevolenza del nostro macellaio che avremo la nostra crescita economica, ma dall'egoismo di ognuno, proteso al soddisfacimento dei propri utili e delle sue aspirazioni".
Un egoismo che però deve avvenire in patria. Da buoni e onesti patrioti.