Cinque uomini in pizzeria (di Picciòn Klapka Picciòn) (s1e1)
Stilisticamente ispirato a Jerome, Klapka Jerome

 

PREMESSA
Questo articolo è nato dal mio desiderio di raccontare in modo divertente e leggero, seppur veritiero, di una serata in pizzeria con amici. Da cosa nasce cosa, alla fine ne è venuta fuori una specie di recensione divertente, che forse regalerà a qualcuno spunti per riflettere su un po’ di temi, il tutto, naturalmente, senza nessuna presunzione di avere in tasca la verità.
Per non farci mancare niente si è poi pensato di aggiungere alla descrizione di questa pizzeria anche il flusso dei pensieri di uno degli amici (Edoardo) che avrebbe di gran lunga preferito rimanere a casa a vedere la partita della Juve, piuttosto che essere lì a disquisire di lieviti madre e di cultura - nutrimento dell’anima.

<Per non confonderci, Edoardo (lo juventino precettato) parla sempre usando il corsivo: ma cazzarola, tra tutte le serate che Dio manda in terra, proprio stasera dovevano organizzare ‘sto compleanno della m**chia? Ma che gente è, questa, che non si interessa di calcio? Mah! Preferisco quelli che tifano contro, sono patetici, è vero, ma l’ignavia apatica di chi non si schiera no. Me lo diceva sempre anche mio padre, non ti fidare di chi non tifa per nessuno. Se non c’è alternativa al limite fidati anche di un interista, ma di uno che non tifa per nessuno, non ti fidare mai>.

PARTIAMO!
Non so se questa usanza sia adottata anche in altre città, ma a Torino spesso capita che colui che compie gli anni, invece di organizzare una festa a casa propria, per poi lecitamente aspettarsi di ricevere dei regali dagli invitati, si aspetta che gli altri, amici o familiari, organizzino una specie di festa “a sorpresa”, per trascorrere tutti insieme una bella serata in un qualche posto, che so, un ristorante, un locale parrocchiale, un bar o altro ancora, senza aspettarsi vicendevolmente null’altro che questo. Spesso i locali che meglio si prestano a questo tipo di festeggiamenti alternativi sono le pizzerie.
Per quanto riguarda le pizzerie torinesi, sfatiamo un mito: contrariamente a quanto molti ritengono, sono davvero tante quelle di ottima qualità, che rispettano in maniera rigorosa i canoni della vera pizza napoletana, con tanto di cornicione, che spesso ricopre un ruolo non marginale nel giudizio che poi viene dato nel complesso alla pizza. Va aggiunto, infine, che nonostante sia evidente che la pizza influenzi enormemente il giudizio su una pizzeria, a condizionare il giudizio su una pizzeria concorre in modo altrettanto importante anche la raffinatezza e il buon gusto del luogo dove essa viene consumata.

<PREPARTITA, LE SQUADRE ENTRANO IN CAMPO Evvai! Finalmente è ripreso il campionato! Non vedo l’ora che il mercato si chiuda e che ci si possa concentrare sul calcio giocato, cazzarola! Certo che Big Rom se non è pazzo, poco ci deve mancare. Se continua a fare e a dire idiozie a tutto spiano, non lo vorranno più, in ordine sparso: né al Chelsea, né gli Arabi, né l’Inter (che, per inciso non ha più nemmeno i soldi per comprare la carta igienica, ed ha diramato la direttiva ad Appiano Gentile di utilizzare i WC il meno possibile), né la Juve (che priva di dignità com’è, lo prenderebbe pure, ma con Giuntoli non riescono a piazzare Vlahovic nemmeno nella squadra del dopo lavoro delle Poste.
Sembra che abbia rifiutato qualsiasi cifra, e che sia talmente stupido, da aver preso sul serio la storia della bandiera. Ragion per cui, ovunque vada continua a ripetere che non gli interessano i soldi, lui vuole diventare come Del Piero! Ecco cosa succede ad eliminare il test d’intelligenza tra le visite mediche previste al momento della firma dei contratti. L’unica per convincerlo sarà di farlo parlare direttamente con Del Piero, che gli spieghi che ad essere bandiere si rischia persino di fare una brutta fine>.

Ieri sera, dovendo festeggiare una ricorrenza importante, abbiamo deciso di approfittare dell’occasione per portare gli amici a festeggiare in una pizzeria di recente apertura, ma che si sta facendo prepotentemente largo a Torino, indicata da molti in prospettiva come una delle migliori.

< LE SQUADRE SI SALUTANO, C’E’ LO SCAMBIO DEI GAGLIARDETTI
Che palle, proprio stasera che c’è la Juve salta fuori ‘sta storia del festeggiamento del compleanno. Ma ditelo, allora, che c’è una congiura, cazzarola ladra! Ma a me non me ne frega niente, me la vedo comunque sul cellulare e chissenefrega se qualcuno se ne esce con la storia dell’asociale. Se mi mettono le partite della Juve la sera mica lo decido io. Piuttosto sono loro che devono farsi vedere da uno psichiatra, ma di quelli bravi, perché il fatto che nessuno segua il calcio mi fa pensare male. Eccheccazzarola!>.

Molti degli amici che già c’erano stati, ci avevano tuttavia messi “in guardia” sull’ingresso del locale, a sentir loro, più consono ad un centro sociale che non ad una pizzeria che ambisca a raggiungere il top dei gradimenti. Il giardino esterno, dove a volte può succedere (a quanto ci è stato raccontato) di dover passare anche intere mezz’ore in attesa di essere considerati, risulta spelacchiato e rinsecchito.

<SI OSSERVA UN MINUTO DI SILENZIO PER LA SCOMPARSA DI CARLETTO MAZZONE. L’EMOZIONE PER LA DIPARTITA DI UNO DEI SIMBOLI DEL CALCIO E’ PALPABILE.  GRANDE PARTECIPAZIONE E GRANDE CORDOGLIO DA PARTE DI TIFOSI E GIOCATORI
Ma tu guarda in che posto della minchia siamo andati a finire. Cos’è questa, la mensa della CARITAS? Il prato, poi, è una pena. Se lo coltivassero a patate avrebbe almeno ragione di esistere… azz, adesso che ne parliamo, mi viene in mente che quando abbiamo voluto usufruire del decreto autarchia di questo governo abbiamo modificato la destinazione dichiarata del terreno di gioco da campo di calcio a campo di patate, e probabilmente non l'abbiamo più ripristinata. Speriamo solo che non venga in mente a nessuno del Ministero dell'Agricoltura di controllare le carte e accorgersi della lievissima incongruenza tra il dichiarato (patate) e il reale (campo di calcio abilitato per lo svolgimento di partite di Champion League)… sai com’è…>.

Una lavagna reca una scritta che dovrebbe forse invogliare i passanti a fermarsi per un boccone. La ignoriamo, senza che ciò ci provochi grossi contraccolpi emotivi. Di sedie, fossero anche soltanto le tipiche sediacce da rustico campagnolo, di quelle fatte in legno e saggina, neanche l’ombra: nada de nada! Manco a parlarne!
Unico modo per sedersi, in attesa di essere interpellati da qualcuno: quello di approfittare di alcune panchine che definire spartane, con tutte le schegge in agguato, pronte ad infilarsi nelle mani del malcapitato di turno, sarebbe eufemistico; più vicine, per cura dei dettagli, ai giardinetti di una scuola elementare della Falchera, piuttosto che ad un angolo di verde riservato agli ospiti di una pizzeria ai vertici, come questa sembra ambire a voler diventare.

<MINCHIA QUANTO LA FANNO LUNGA COI CONVENEVOLI, MA LA VOGLIAMO FAR COMINCIARE ’STA CAZZAROLA DI PARTITA, O ASPETTIAMO CHE CAPITI QUALCOSA, QUALSIASI COSA PER POTER ASSEGNARE UN POCHINO DI PUNTICINI DI PENALIZZAZIONE, COSì, A PIACIMENTO…
Vabbè và, le polemiche facciamole dopo: la partita sta per cominciare, e se penso che invece di essere qui in piedi in questo prataccio incolto, potevo essere a casa a vedermi la partita in Santa pace, mi girano le scatole che non hai idea. il bello, si fa per dire, è che neanche ti lasciano in pace. Se vedi uno che sta guardando qualcosa sul cellulare lascialo stare no? Non gli stare sempre dietro appiccicato come una cozza allo scoglio, dagli ossigeno cazzarola! Poi questa storia di prendere nota di tutto per poter poi scrivere la recensione di queste pizzerie… ma che cacchio ve ne frega a voi? Piuttosto… andiamo a dirlo al proprietario, così ci dà un bel pacco di soldoni se pubblichiamo una bella recensione come piace a lui e ci togliamo il pensiero>.

Entrati nel locale, una buona notizia è stata, fin da subito, quella di constatare che, nonostante l’ampiezza delle arcate, in pieno stile loft, il fresco dell'aria condizionata non ne sia risultato eccessivamente penalizzato.
Varcata la soglia dell’ingresso, troviamo subito un muro a destra che attira la nostra attenzione. Da questo muro, infatti, spuntano tubi e manometri di varia grandezza a testimonianza delle precedenti vite da stabilimento di produzione di questi locali. Produzione collocabile nel tempo a cavallo tra gli anni ‘30 e gli anni ’70; probabilmente con periodiche ristrutturazioni e adattamenti della produzione, volte a seguire, nei decenni, l’evoluzione delle tecnologie man mano disponibili.
Tutto questo fino agli anni ’70, periodo in cui, probabilmente, si è cominciato a considerare più conveniente costruire nuovi impianti in periferia, piuttosto che modificare e ri-adattare gli impianti alle nuove tecniche produttive. Torino, ahimè, è piena di capannoni lasciati inutilizzati in aree che se negli anni ‘30 potevano essere considerate di periferia, adesso potrebbero essere considerate quasi centrali.
Iniziative come quella di questa pizzeria, che sono volte a trovare un utilizzo alternativo di locali, ed eventualmente anche di impianti (se con emissioni compatibili con l’ambiente in cui sorgono), sono lodevoli.

< OOOH, FINALMENTE CI DEGNANO DI FARCI SAPERE ANCHE CON LA GRAFICA LE DUE FORMAZIONI TITOLARI.
Io vorrei sapere con che coraggio qualcuno sano di mente possa trovare sensato mettere su una pizzeria al posto di una ex fabbrica, che magari fino a due mesi prima era tutta da bonificare. Un putridume, una mescolanza di grasso e schifezze di tutti i tipi. Acque reflue, falde compromesse da liquidi di batterie esauste smaltiti in loco, senza nessun accorgimento, alla chissenestrafrega. E noi dovremmo mangiare robe preparate qui in mezzo a tutta quella ex schifezza?>.

< Poi si accorge che lo speaker allo stadio sta annunciando l'undici della formazione titolare, allora fa silenzio in maniera da riuscire col cellulare a sentire e a vedere i giocatori e dove mister Allegri li ha posizionati . Novità interessante la presenza fin da subito di Cambiaso e di Weah, oltre alla conferma di ciò che era nell'aria, e cioè di un Kostic in panchina e di un Alex Sandro sempre più incollato alla poltrona da titolare, come neanche i senatori della ex DC degli anni ‘70 erano mai stati capaci di essere>

< Zitti tutti, zitti tutti, che si degnano di farci sapere a voce che Allegri ha partorito la formazione>…< poi si accorge della presenza tra i titolari di Alex Sandro: Ma porca la madosca, ma per vedere Alex Sandro in panchina cosa deve ancora succedere? Che arrivi a quarant'anni? E Santo Dio! D’altronde se Pellegrini ha preferito andare a giocare nella Lazio di Lotito (gran maestro di paraculaggine), e con quel buzzurrone di Sarri (gran maestro di svuotamento di vie aeree ed espettorazioni) un motivo ci sarà. E con questo ho detto tutto! Evidentemente aveva subodorato di dover passare un'intera stagione a fare i sudoku tra panchina e tribuna>

La prima parete, coi suoi tubi e i suoi manometri, rappresenta, a ben vedere, una sorta di manifesto programmatico di questa pizzeria. L’intento di comunicare a quante più persone il concetto di ridestinazione degli ambienti prima appartenuti ad altre realtà produttive, a nostro parere, riesce ad essere veicolato in modo efficace.
Ma il giudizio positivo su questa pizzeria non si esaurisce certo qui! Esso trova ulteriori spunti considerando un elenco di altre encomiabili scelte coraggiose, che, se da un lato potrebbero sembrarci a volte azzardate e non sempre azzeccate, devono essere viste, a nostro parere, con occhio indulgente e riconoscente da parte del cittadino, grato per lo sforzo di andare, con le scelte di civismo da esse sottese, oltre il mero profitto. Scelte su cui questa pizzeria basa la sua ragion d’essere, e punta a competere a viso aperto con realtà commerciali i cui aridi meccanismi, ben conosciamo.


<MINUTO 0:00. LE SQUADRE SONO PRONTE, SI PARTE!: Ma cazzarola, hanno appena iniziato e Alex Sandro ne ha già sbagliata una, non vorrei che questa azione fosse il manifesto programmatico dell’ennesima squadra di m**** di Allegri. Guarda, proprio perché sono una personcina educata, oltre ovviamente a seguire la partita, sto cercando anche di seguire il ragionamento che stai facendo sulla pizza (manco stessimo parlando di fare chissà quale rivoluzione Copernicana).
Scelte azzardate? Non sempre azzeccate?
E ci credo, cazzarola! Mi piazzi una pizzeria dove prima c’era l’allaccio del quartiere con la fognatura. Come minimo ci becchiamo il vibrione, ci becchiamo. Tacci tua!>...


(segue)