Sono passati alcuni giorni ma il clamore per le dichiarazioni di lunedì scorso di Wanda Nara non accennano a placarsi. La polemica, che è quasi diventata una soap opera a puntate, è nata nel salotto di Tiki Taka dove la bella showgirl e moglie di Mauro Icardi – nonché suo agente – ha ben pensato di mandare qualche frecciata alla dirigenza nerazzurra ed invitato Suning ad aprire il portafoglio.
Come se non fossero sufficienti i vari tweet – l’ultimo la settimana scorsa dove parlava di un contratto, peccato che fosse quello dello sponsor tecnico di Icardi – e post enigmatici, come quello di ieri sera – postando su Instagram, in occasione del compleanno del figlio, una foto con palloncini bianchi e neri e taggando Georgina Rodriguez, fidanzata di CR7 – Wandita ha approfittato della diretta televisiva per rivelare che l'Inter aveva praticamente venduto Icardi alla Juve e che il rinnovo col club nerazzurro è lontanissimo.

Il ds nerazzuro Piero Ausilio, ritirando il premio come manager dell'anno, ha però messo tutti i puntini sulle i chiarendo che non c’è mai stata una trattativa per uno scambio Icardi-Higuain, definendo addirittura dichiarazioni folkloristiche da cinepanettone le parole di Wanda. Sul discorso del contratto ha ribadito l'assoluta volontà dell'Inter nel voler rinnovare il contratto del capitano. Sentendosi quasi chiamato in causa anche un maestro di cinepanettoni come De Laurentiis si è inserito nella fiction nerazzurra mettendoci anche il Napoli tra le squadre che hanno cercato Icardi con un'offerta da 65 milioni poi rifiutata.

Tra intrighi, imbarazzi, mezze verità e bugie... il rinnovo di Icardi è diventato un caso.

Wanda non fa nulla per nascondere che il suo obiettivo sono più soldi, d’altronde in famiglia ci sono molte bocche da sfamare per la numerosissima famiglia Icardi. Ci sta, è il gioco delle parti, soprattutto in sede di rinnovo contrattuale. Lei prima che moglie è l’agente di Mauro, e dunque ognuno fa il suo lavoro. Un vecchio adagio dice che in amore, così come in guerra e in affari, tutto è lecito. Fu così anche per le bandiere e leggende Del Piero alla Juventus e Totti con la Roma, quindi figuriamoci in questo caso. Icardi con la sua famiglia ha sempre detto che la priorità è l’Inter, però credo sia giusto che gli sia riconosciuto quello che è il suo valore. Lo stesso Moratti, colui che lo portò all’Inter come ultimo regalo, ha ribadito che l’argentino è un elemento determinante della squadra e non va assolutamente perso. Ed ha ragione. Il bomber argentino ha segnato 100 gol nelle ultime 5 stagioni ed ha dimostrato che sa buttarla dentro. Giocatori come lui, che garantiscono gol con continuità, ce ne sono pochi in Europa: il Real Madrid perso Ronaldo ha smarrito la rotta, il Chelsea ha speso un ottantina di milioni per Morata che vede più la panchina del campo, Il Manchester United ne ha spesi altrettanti per il belga Lukaku ma finora non è stato ripagato dell’investimento, per finire con Higuain che approdato al Milan sembra aver smarrito la via del gol. Insomma di bomber così prolifici ed affidabili in giro se ne trovano veramente pochi. Lo aveva ben capito la Juventus che non a caso spingeva per avere la coppia Ronaldo-Icardi, nonostante le smentite di rito era una possibilità piuttosto concreta. È stata la volontà del giocatore a fare la differenza.

Il neo presidente Steven Zhang, in occasione dell'Inter Christmas Night, tradizionale cena di Natale organizzata ogni anno dal club nerazzurro, ha fatto un’affermazione forte sostenendo che l’Inter schiaccerà tutti quanti, sia in campo che fuori. Quindi con queste dichiarazioni, mi sembra davvero inconcepibile come, partendo da queste ambizioni, ed avendo la fortuna di ritrovarsi in casa un bomber di primo piano, sia possibile che si tergiversi e non si sia adeguato il contratto al valore del giocatore. Icardi è felice all'Inter ma serve un rispetto reciproco dei ruoli.
Al momento la distanza tra domanda e offerta è abbastanza considerevole. L'Inter per allungare al 2023 il contratto del suo bomber principe di altre due stagioni offre 6 milioni più bonus, un sensibile aumento rispetto ai 4 e mezzo dell’ingaggio attuale, ma non sufficiente per Wanda che vorrebbe 9 milioni e mezzo come Higuain, uno stipendio da top player assoluto per Mauro Icardi che continua a considerare l'Inter casa sua ma chiede una giusta gratificazione da parte della società. Infatti le prestazioni ed il mercato attuale richiedono uno sforzo maggiore da parte nerazzurra. Oltre ad Higuain si possono fare l’esempio di tanti altri calciatori che prendono stipendi elevati nonostante non siano così determinanti come Mauro. Per rimanere nell’ambito della Serie A, oltre al caso particolare di Ronaldo, c'è Dybala che percepisce 7 milioni e mezzo di euro, oppure – come sottolineava anche Wanda Nara – anche il portiere del Milan guadagna di più, con 6 milioni e mezzo di euro. Se hai l’ambizione di voler arrivare in cima, non puoi prescindere dai giocatori di qualità, che però si pagano. Ipotizzando che si possa chiudere a 8 milioni, alla fine ballano un paio di milioni, che con le tasse diventano 4, cioè il costo di un panchinaro oggigiorno. Saranno anche cifre monstre per noi comuni mortali, ma una società come l’Inter non può fare questo teatrino per il rinnovo del suo giocatore più forte.

Eppure la famiglia Icardi, Mauro in testa, ha sempre ribadito che la priorità è l’Inter, l’ha dimostrato con i fatti e le scelte. Wanda Nara però, a parer mio, sbaglia nel voler a tutti i costi portare la questione rinnovo su un piano mediatico. La sua strategia comunicativa mi lascia alquanto perplesso, tanto più che le sue uscite e dichiarazioni si intensificano durante le finestre di mercato, al fine di alzare la tensione e mettere la società con le spalle al muro cosicché ceda alle sue richieste di aumento. Così facendo cerca di imitare un Raiola – che ha fatto delle sue uscite dialettiche un marchio di fabbrica – ma senza averne altrettanta forza contrattuale. Poiché se è vero che il capitano è uno dei migliori e più prolifici attaccanti in circolazione, come poc’anzi detto, va anche sottolineato che finora nessuno si è presentato alla porta dell’Inter con l’assegno per coprire la clausola rescissoria da 110 milioni di euro. Queste sue piazzate ed uscite inopportune sono tutte cose che infastidiscono presidenti e dirigenti, consapevoli che così facendo si alimentano solamente inutili polemiche che a lungo andare potrebbero minare i delicati equilibri di spogliatoio. Ribadisco che anche l’Inter però, dal canto suo, sbaglia nel voler tirare la corda oltremodo. Se si vuole seguire la strada intrapresa sono necessari investimenti ed adeguamenti contrattuali al livello delle ambizioni dichiarate. Quindi se Icardi è uno dei migliori bomber sul mercato, allora perché non riconoscergliene i meriti e gratificandolo con un adeguato stipendio.

Entrato da poco nel mondo nerazzurro Beppe Marotta ha già una bella gatta da pelare, dovrà toccare le corde giuste per blindare Mauro Icardi ed arrestare la tormenta mediateca innescata da Wanda Nara e sulla quale Ausilio non è intervenuto con l'idrante. Un giorno l’intesa sembra possibile e vicina, il giorno dopo diventa impossibile con scintille e colpi di scena. Sembrava che la cena di Natale avesse portato un po’ di serenità tra la società e clan Icardi dopo gli ultimi attacchi reciproci, e tutto fosse stato neutralizzato dalla diplomazia marottiana, la famosa acqua sul fuoco, invece Wanda continua nella sua strategia. Marotta, una vecchia volpe di rinnovi e dintorni, con le sue dichiarazioni distensive aveva praticamente dato appuntamento tutti a gennaio, aggiungendo che una trattativa del genere deve avere anche dei connotati di riservatezza e deve essere poi svolta nei luoghi giusti. Riconoscendo l’importanza del giocatore, importantissimo per l'economia dell'Inter, la società è disponibile ad incontrare e valutare il giusto adeguamento contrattuale. quindi nel rispetto dei ruoli servirebbe un po' più di silenzio, evitando queste schermaglie dialettiche, e l’occasione giusta cercando di non cinguettare troppo per trovare una via di incontro.

Si tacitus pasci posset corvus, haberet plus dapis et rixae multo minus invidiaeque. Se il corvo riuscisse a mangiare in silenzio, avrebbe tanto più cibo e molte meno liti.