Giocare a calcio a Cagliari non è mai semplice, anzi è una delle città climaticamente più difficili per chi ci arriva da ospite per via del suo particolare microclima. Oltre a forti venti di scirocco tagliagambe e di maestrale di forte intensità che disturbano non poco il gioco, si manifesta in particolare su Cagliari un caratteristico e locale vento termico molto ondivago che scaturisce da un movimento ciclico di differenze di temperature tra aria calda sulla terraferma e più fredda sul mare.
Gli isolani sono abituati a queste condizioni e gli ospiti molto meno. Non a caso ieri sera Inzaghi chiedeva ripetutamente al suo staff da dove soffiasse il vento cosa piuttosto difficile da definire proprio per quanto sopra detto.
In ogni caso l'Inter di ieri sera è stato un bel vento costante, quasi un tornado direi che ha fatto girare la testa ai giocatori cagliaritani spazzandoli via dal campo senza tanti se e ma. Di solito non è il caso di lasciarsi andare a facili entusiasmi sul calcio estivo e in questo periodo le partite vere hanno una durata più corta quando si manifesta una superiorità così palese. Una superiorità di controllo palla, anche se questo indicatore non è sempre poi così risolutivo per dare una giustificazione di un successo, del 70% nel primo e risolutivo primo tempo, deve considerarsi un fatto abbastanza inusuale per l'Inter di Inzaghi, dopo che si è visto un Cagliari molto pimpante in casa Toro nella prima giornata. Dimostra anche che un modulo come il 352 da sempre giudicato difensivo e pure nel caso specifico sempre aspramente criticato da Sacchi che sembra abbia una questione di scarso feeling con Inzaghi, possa diventare invece molto offensivo. Devo dire che il veterano di mille battaglie che è Ranieri ci mette un poco del suo per facilitare il lavoro del collega. Nandez inizialmente sulla destra viene portato al centro a contrastare il gioco di inizio di Calha, pensando così di bloccare in anticipo il gioco interista. Una mossa che si rivela purtroppo non molto felice e forse un poco tardivamente rimediata per tre motivi quando ormai la frittata era fatta. In primo luogo perché Nandez è l'unico giocatore di vero estro della squadra, da non impegnare in compiti di marcatura, in secondo luogo perché i pur tonici Makoumbou e Sulemane visti a Torino vengono sopraffatti dal duo Barella e MKHI e dal gioco straripante sulle ali da parte dei due esterni Di Marco e Dumfries entrambi in stato di grazia.
Ovviamente per Ranieri la coperta è sicuramente classicamente troppo corta nel dilemma di lasciare più spazio alla manovra di partenza oppure se cercare blocchi più consistenti sulle ali. Una scelta rimane comunque d'obbligo. Ne viene che il pur strepitoso Di Marco ha avuto via libera di fare quello che voleva e il povero Zappa ha ballato tutto quello che c'era da ballare. Ma anche sulla destra interista Augello e Jankto quest'ultimo pure accentrato a dare sostegno a Pavoletti poco potevano contro un Dumfries scatenato e molto lucido. Il Cagliari va in apnea sul gioco intersista manovrato e portato almeno più avanti di 15 metri rispetto agli standard passati. Solo Pavoletti impensierisce con un paio di incornate seppure bene contrastate e fuori bersaglio e una improvvisa verticalizzazione, unico neo difensivo interista, sorprende la difesa di Inzaghi. Si invola Nandez verso la porta ma è bravo Calha pure a difendere dimostrando di aver trovato una posizione e una capacità di gioco di altissimo livello. Non solo in impostazione ma pure difensivamente e va anche al tiro prendendo il palo. Un giocatore trasformato in un punto di forza assoluta della nuova Inter. L'Inter sfiora il vantaggio con Lautaro che coglie il palo su una dormita della difesa cagliaritana su rimessa di Dumfries ma il gol arriva inevitabile sempre con lo stesso olandese.
In tutto questo è fondamentale il ruolo del nuovo acquisto Thuram. Su una pallaccia a rientrare di Pavoletti, perde palla il Cagliari ed è Thuram a essere nel posto e nel momento giusto a offrire un assist a Dumfries per la sua conclusione a rete. E' sempre lui a smistare su Di Marco per la palla a Lautaro, piuttosto libero nella difesa cagliaritana ma freddo e implacabile nella conclusione come solo i grandi centravanti sanno fare. Un acquisto molto azzeccato di un giocatore che come già visto con il Monza offre soluzioni di attacco in movimento totalmente nuove al gioco interista. Lautaro trova in Thuram un compagno di linea ideale dove può meglio esaltare le sue qualità avendo più spazi per le sue giocate. E' comunque cresciuto enormemente in personalità diventando in tutto e per tutto un leader e capitano della squadra. Con lui è cresciuto tanto Bastoni un giocatore alla Stones con ancora più classe, forte in difesa e propositivo con lanci e appoggi quasi sempre eccellenti.
E de Vrij forse può essere considerato quasi un nuovo acquisto. Tiene la sua posizione con totale sicurezza non dimenticando che era un giocatore di altissimo livello tenuto forse un poco in ombra nella passata stagione. A questo si aggiunge un Darmian raramente non al massimo. Se poi in difesa si aggiunge Pavard si può dire che il reparto difensivo nerazzurro comincia ad assumere caratteristiche di assoluto valore non solo nazionale.
Ranieri rimedia nel secondo tempo. L'infortunio di Pavoletti lo costringe a mettere in campo un peperino niente male, molto veloce che è Luvumbo, ma è con Di Pardo che assesta meglio la squadra. Il Cagliari prende più campo e manovra meglio ma è l'Inter che è passata in modalità gestione e quindi gli isolani hanno modo di sviluppare più gioco e di tenere impegnata la difesa nerazzurra. A sinistra per dare più spinta Ranieri sostituisce Jankto con il brasiliano Azzi e pure Inzaghi dà inizio ai suoi cambi. Sostituisce i suoi due magnifici esterni di questa sera con altri due che poi non sono tanto da meno. Cuadrado a destra e Carlos a sinistra. E Barella autore di una ottima prova senza sbavature e personalismi in cui a volte incorre, viene sostituito da Frattesi.
Entra anche Arnautovic per Thuram e poi Sensi per MKHI sempre preferito da Inzaghi in questo inizio di stagione. Non sono certo cambi da poco, fondamentalmente tutti titolari. Non so se Sensi rimanga o meno, ma personalmente se sta bene per me è un play basso di assoluto valore tecnico e tattico. I cambi tonificano il Cagliari che con Azzi va pure vicino al gol e mette un poco di difficoltà alla difesa dell'Inter che forse entra in modalità gestione prematuramente ma questo si spiega con le energie che ad agosto si spengono molto presto. Dopo due giornate è sicuramente presto per dare delle indicazioni.
La prima considerazione è che a parte il sorprendente Verona in testa ci sono le tre squadre che più hanno convinto in questo brevissimo inizio. Non ho visto il Napoli ma penso che le romane partite male avranno modo e maniera di aggiustarsi e partecipare a una lotta che penso sarà molto diversa dalla fuga solitaria del Napoli dello scorso anno. E pure la Dea dopo il passo falso di Frosinone non è esclusa da una lotta che sarà molto serrata. Rispetto al Milan che ha cambiato tantissimo i nuovi dell'Inter si sono già visti totalmente funzionali ad una squadra che ha il vantaggio di avere schemi già collaudati. Cuadrado Carlos Arnautovic Sensi e Frattesi hanno già dimostrato seppur in pochi spazi temporali di dare soluzioni uno a uno a Inzagni in partenza oppure in corso di partita.
Nel Milan mi ha positivamente sorpreso francamente Pulisic e Reijnders è un ottimo acquisto. Loftus è ancora un qualcosa da scoprire interamente e, sempre rispetto all'Inter Musah Okafor e Chukwueze, con buona pace dei Cardinale supporters, rimangono per me ancora degli oggetti misteriosi, mentre la difesa non è certo un muro di totale sicurezza.
Le ultime ore di mercato potranno forse dire cose nuove soprattutto per chi è partito piuttosto male. Già dal prossimo turno ci sono incontri di assoluto interesse e molto rivelatori per le tre più accreditate attuali capoliste e dopo la sosta un derby che dirà molte verità sulla reale consistenza del Milan e quindi della sua molto sbandierata campagna acquisti.
Blog: Ciclone Inter

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