È partita la macchina della propaganda in pompa magna per esaltare il “colpo” Calhanoglu da parte dell’Inter. Una “zampata” di Marotta a parametro zero che comunque ai cinerazzurri costerà 5 milioni l’anno. Non troppi in assoluti, un po’ tanti per il turco che salvo brevi lampi, al Milan ha mostrato più che altro nebbia.
Un concetto per altro ribadito nella spedizione europea, dove è stato tra i peggiori, di una nazionale già scarsa. Eppure oggi si legge da qualche parte che è “un po’ Ericsen e un po’ Luis Alberto”. Peccato che da questa sponda del Naviglio non ce ne fossimo accorti allora. Io piuttosto ho in mente i passaggi sbagliati in area di rigore, i tiri sballati da fuori area e i passaggi all’indietro. Non ho ancora letto le reazioni dei cugini sui forum, quelli che conosco non mi sembrano entusiasti di portarsi a casa il suddetto campione turco. Di certo i milanisti non piangono. Se infatti, visto da fuori abbiamo perso due titolari, sono fermamente convinto che il valore complessivo della rosa non ne risenta per niente. Anzi. Credo che sia un conto molto sincero che è stato fatto dalla dirigenza, che non ha mollato di una virgola dalla proposta iniziale: 4 milioni l’anno, che poi oggettivamente è 1 milioni in più del suo valore effettivo.
Almeno ad oggi, in Serie A, dove nonostante tutti gli allenatori cambiati non ha mai assicurato continuità, figuriamoci altro. Chissà se Simone Inzaghi riuscirà nell’intento, perché sono convinto che con Conte uno così non avrebbe visto il campo. In ogni caso, sono favorevole a questo nuovo corso che comunque sia ci ha riportato al secondo posto e soprattutto in Champions League e sono quindi certo che chi esce in realtà è perché non ha convinto del suo reale valore (Donnarumma a parte) oppure perché ha esagerato il suo reale valore (Donnarumma incluso).
Quindi senza rancore né rimpianto, dico CiaoLhaglu, grazie di esserti tolto la maglia numero 10 del Milan: non l'hai mai meritata.