Il calcio di oggi non è romantico, il calcio di oggi è quello che è. Dipendenti, entrate societarie destinate prevalentemente a pagare stipendi fuori da ogni cognizione terrestre dei giocatori, e tutte quelle cose che sappiamo.
C'era una volta il calcio romantico, quello con i presidenti non padroni, ma tifosi, presenti allo stadio. Parlavano con i giocatori, si emozionavano, si incazzavano, si... un'infinità di cose. Nel bene e nel male. Il calcio è il calcio, dice Sara Gama, ma il calcio di oggi non è il calcio di ieri.
Dalla fine degli anni '90 ad oggi si è assistito ad una trasformazione pesante, incontrollabile del calcio. Dalle sette sorelle si è passate al dominio decennale di una sola società, al massimo si può arrivare oggi ad un duetto, ma non di più. Uno degli ultimi presidenti espressione del calcio romantico è stato sicuramente lui. Moratti. Il Presidente che ha portato l'ultima stella  giovane nel nostro calcio, non stelle cadenti sulla fine della loro carriera, ma stelle nascenti, Ronaldo. Il brasiliano. Il Presidente dell'ultimo triplete di una società italiana, il Presidente che ha unito il calcio di Mazzola con quello di Recoba, il Presidente che ha fatto sognare Milano e milioni di tifosi sparsi per il mondo dell'Inter. Poi è andata come è andata. Si è chiuso un ciclo, è finita l'epoca di Moratti, anni travagliati, mezzo spiraglio di luce d'Oriente, già sull'orlo del tramonto. E ci si chiede chi comprerà l'Inter? E qui gli amanti del calcio sognano, e soprattutto quelli che vogliono una rivoluzione al contrario, quella che porterebbe non il nuovo rinascimento nell'Arabia Saudita, dove i diritti umani vengono spezzati da un regime bestiale che potrebbe addirittura mettere le mani sull'Inter, ma il vecchio romanticismo, quello che solo uno come Moratti potrebbe restituire all'Inter e al calcio italiano.

Ligabue disse in uno speciale Sky che quando l'Inter perdeva si provava dispiacere anche per il Presidente, perchè si sapeva la passione che aveva Moratti per l'Inter, si sapeva che spendeva nell'Inter, che non era solo un semplice investimento, come per i cinesi, ma un pezzo della propria vita. Della propria storia. Della sua famiglia che fa rima con l'Inter.
Ecco, il ritorno di Moratti all'Inter sarebbe forse il più bel titolo che l'Inter potrebbe vincere da quando è sceso dal trono del triplete.