Vorrei tanto sapere dove eravate quando i procuratori si impadronivano dei calciatori, trasformando il calcio da gioco di squadra a gioco di squadre. Lo chiedo perché è evidente che se di ingaggi spendi quanto il fatturato di una multinazionale e incassi come una PMI i soldi ad un certo punto li devi trovare. Così prima di prendervela con Agnelli & Co. chiedete conto e ragione ai vari Raiola e Mendez, che hanno dopato il mercato. Così prima abbiamo perso gli imprenditori (Berlusconi, Moratti...) e ora ci giochiamo il campionato. Forse era il caso di applaudire un po' più forte l'Atalanta che peraltro se la gioca con le altre, piuttosto che portare in palmo di mano le spese folli dei vari Zhang etc. Il Milan? È proprietà di un fondo di investimenti e dunque non poteva che essere attirato dai soldi - tanti soldi - che dovrebbero cadere a pioggia. Peraltro con la squadra che si ritrova rischia di fare la figura del Crotone all'interno di una Superlega.
Comunque era solo questione di tempo perché i club più ricchi (o alcuni di quelli) duramente colpiti dalla crisi cercassero forme di finanziamento ancora più lucrative.

Ma è tutto male? Non ne sono sicuro. Uefa e Fifa non sono perfette e nemmeno immuni da ombre e il fatto che nessuna delle squadre tedesche non aderisca è un motivo che spinge a chiedersi il motivo. Spiace per il Bayern Munich, vera grande d'Europa e del PSG, che però è allo stesso tempo l'emblema delle spese folli. Però è ovvio che un torneo senza quella collezione di figurine, da fare invidia alla Panini, rimarrebbe monco. Vedremo, siamo solo alla vigilia di uno scontro epico e per certi versi anche interessante. Il modello è quello dell'NBA e sinceramente ha garantito una serie di regole che hanno migliorato la competitività complessiva, primo fra tutti il salary cap, che se fosse stato introdotto prima forse avrebbe evitato la scissione.