Ora basta! E' uno stillicidio continuo! Evitiamo l'esodo!

I nostri giovani talenti continuano ad essere merce di saccheggio da parte delle società estere che vanno per la maggiore, con la conseguenza infausta che parecchi di loro non indosseranno mai la maglia della nazionale, tranne qualche eccezione.
Ricordo i vari Pellè, Donati, Fausto Rossi, Criscito, Verratti  tanto per fare alcuni nomi.  Il mio "J'accuse" è rivolto alle Società di calcio italiane, ai famelici procuratori, all'UEFA e alla FIGC. 

Le società di calcio fanno crescere tra i loro vivai i ragazzini che, mostrando poi un talento più spiccato rispetto a quello degli altri compagni, si meritano (crescendo) le promozioni presso le prime squadre del loro club. Così incomincia l'avventura di questi giovani, destinati a diventare le colonne portanti del club in cui sono calcisticamente cresciuti e magari anche colonne delle nazionali giovanili, dove cresceranno ancora per gradi fino alla consacrazione definitiva nella Nazionale maggiore.
Cosa succede a questo punto? Inevitabilmente si affaccia nel loro destino la figura del procuratore il quale è demandato a curare il proprio assistito nell'intento di "piazzarlo" presso i club più titolati e più appetibili. Le società di calcio però, nella maggior parte dei casi, pur di non favorire le società concorrenti del nostro campionato, preferiscono cedere i cartellini alle società straniere, soprattutto perchè sanno di ricavare cifre più cospicue e più immediate.
Tutto questo non fa una grinza, salvo poi perdere l'identità tecnica del giocatore e l'opportunità di farlo crescere nel nostro ambiente dove inevitabilmente diventerebbe più facile inserirlo nelle rappresentative nazionali. Dio non voglia che ora sia il turno dei Barella o dei Tonali. Sarebbe l'ennesima sconfitta del calcio italiano!

E così alla faccia della libera circolazione di mercato nel'ambito europeo, rischiamo di generare una vera e propria "diaspora".
Le responsabilità sono equamente da distribuire alla UEFA e alla FIGC.

UEFA che ha discriminato le potenzialità tra i vari club, creando quel FFP, tanto da mettere in difficoltà coloro che, pur avendo una discreta potenzialità di crescita, sono frenati da ostacoli e cavilli amministrativi che ne impediscono le manovre di espansione; ma nel contempo accrescendo le potenzialità dei grossi club come Paris St. Germain, Real Madrid, Manchester City e qualche altro club europeo di rinomato blasone. Tutto ciò è sbagliato! Occorre rideterminare le regole e riproporre il FFP in modo più equo e adeguato. Non sono solo io a pensarla in questo modo, ma sono in molti altri a credere che ciò sia e debba essere possibile. Pure Zvonimir Bobanvicesegretario generale della FIFA la pensa allo stesso modo, e questo non è poco!...

Per ultimo ho voluto lasciare la FIGC, ma non perchè abbia minori responsabilità concrete. Anzi tutt'altro... Infatti non è possibile che il maggior organismo calcistico in Italia non si prenda a cuore la questione dei giovani. Non è possibile che il governo del calcio che, determina regole e comportamenti da far rispettare, sia così assente e poco credibile. Non è credibile infatti un organismo che, ha dovuto essere commissariato a lungo, dopo essere rimasto vacante nella poltrona più rappresentativa quella del Presidente Federale. Un organismo in crisi da troppo tempo e che ora, dopo aver eletto (deo gratias) il nuovo presidente Gabriele Gravina, dovrà scegliere la giusta cordata per scalare la montagna insormontabile che si frappone fra il nostro calcio e quello del resto del mondo. Sono lontani i tempi del grande presidente Artemio Franchi, quando la sua figura sapeva imporsi con autorità in ogni occasione di controversia. Ma in cuor nostro abbiamo la segreta speranza che, finalmente, si possa giungere alla risoluzione di annosi problemi che, non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo più trascurare: la violenza nel calcio, il razzismo, il riconoscimento del professionismo nel calcio femminile e la TUTELA del patrimonio dei giovani calciatori italiani il cui talento dovrà restare abbarbicato alle nostre gloriose tradizioni calcistiche.

Dobbiamo riuscire in tutto questo con forza, con tutta la nostra volontà e il nostro cuore!

"VAE VICTIS"