In una recente intervista su “Il Giorno”, l’ex (ma si può definire tale un’icona interista?) Presidente dell’Inter, Massimo Moratti, noto tabagista, ha reso noto che, in caso di vittoria dello scudetto da parte dei nerazzurri, smetterebbe di fumare.

L’auspicio – da parte di un ex fumatore quale lo scrivente – è che a tale decisione giungano parimenti tutti i tifosi interisti, se fumatori o, in alternativa; se alcolisti, che abbandonino i liquori; se dediti agli stupefacenti; le droghe (almeno quelle pesanti)

E’ sulla base di tali considerazioni, che sento il dovere di rivolgere quindi un appello alla F.C. Juventus, in tutte le sue componenti: la Presidenza, gli Organi Sociali, la Dirigenza, lo Staff tecnico e, ultimo ma non ultimo, i calciatori di mettersi una mano sulla coscienza e di ragionare per il bene dell’umanità, anche se nerazzurra.

Abbiamo vinto otto scudetti consecutivi, un traguardo epocale, polverizzando, anno dopo anno, le aspirazioni di tutte le squadre avversarie che hanno, vanamente, tentato di porre termine alla spaventosa egemonia bianconera. Dal nostro punto di vista, non cambierebbe nulla se, per questa stagione, lasciassimo il titolo nelle mani dell’Inter, soprattutto se a ciò dovesse effettivamente corrispondere una redenzione, in termini salutistici, di milioni di tifosi nerazzurri, tutti disposti a rinunciare ad un vizio, pur di rivedere vincente la propria compagine.

Pensate solo ai clamorosi risparmi, che potrebbero essere consuntivati, nel settore sanitario ove una moltitudine di individui dovesse tornare ad un regime di vita sano, grazie alla conquista dell’agognato scudetto.

Se così fosse, credo che non potrebbe sfuggire alla Juventus, in persona del Suo Presidente, Andrea Agnelli il massimo riconoscimento del prossimo Nobel per la Medicina, la cui motivazione potrebbe essere la seguente: “Per aver restituito, con il proprio sacrificio sportivo, a milioni di persone annichilite da anni di sofferenza costante, la gioia di vivere e contribuendo in modo decisivo al ripristino da parte dei sofferenti di un regime di vita sano e salutistico, con l’abbandono di vizi nocivi, coltivati sino ad ora solo perché vittime di perenni frustrazioni calcistiche”

Tra l’altro, stante l’ultima, penosa, prestazione dei bianconeri contro il Napoli più scarso mai apparso sul terreno di gioco da dieci anni a questa parte, penso che la Juventus si stia già attrezzando per consentire all’Inter di realizzare il sogno.

E’ ovvio che sarebbe però impossibile, da parte della Juventus, porre rimedio a situazioni pregresse in cui il tifoso interista fosse eventualmente affetto da possibili tare mentali, perché in questo caso, anche per la Juventus varrebbe la massima giuridica contenuta nel Digesto di Giustiniano, ovvero “Ad impossibilia nemo tenetur” (che, tradotta in termini comuni, significa che nessuno è tenuto alle cose impossibili).

E, rimanendo in tema, occorre rammentare che proprio Massimo Moratti potrebbe rappresentare, in questo senso, l’esempio più evidente. Cerchiamo di spiegarci.

Sempre nella citata intervista, all’ex Presidente dell’Inter viene rivolta la domanda su un possibile paragone tra il Ronaldo dell’Inter e CR7. Ecco il virgolettato della risposta: “Ahi, che paragone complicato… Il Ronaldo di oggi, quello juventino, è simpaticissimo, negli anni si è “costruito” sul fisico. Ma l’altro, mi faccia dire, aveva il dono della classe. Ricordo ancora il giorno in cui decisi di prenderlo, a lui piaceva molto essere corteggiato. Prima della presentazione venne a pranzo a casa mia. C’erano mia moglie, i miei figli. Sembrava un ragazzino, rideva e si divertiva. Invece, oltre al talento, aveva pure uno straordinario spirito di osservazione, osservava ed elaborava tutto. Dopo quel pranzo mi diede in pochi minuti un quadro dettagliato del carattere di tutti i presenti”.

Da quanto sopra, si può quindi desumere il singolare pensiero di Moratti su quanto segue: (i) CR7 è giudicato “simpaticissimo”. Ora si può affermare di tutto sul talento portoghese ma, certamente, la simpatia non è una dote che gli appartenga (e ad affermarlo è uno juventino doc..); (ii) negli anni CR7 avrà pur lavorato sul proprio fisico (come fanno – o dovrebbero fare – tutti i calciatori) ma, nel contempo ha segnato valanghe di reti (iii) il Rolando interista aveva il dono della “classe” (come se CR7 non l’avesse). Infatti, il portoghese ha vinto 5 palloni d’oro, altrettante Champions, segnato valanghe di goal solo perché aveva “fisico”?

Ma il massimo, l’ex Presidente dell’Inter lo raggiunge con l’affermazione che il “Fenomeno” aveva uno “straordinario spirito di osservazione”, in quanto fu immediatamente in grado di tracciare il profilo caratteriale di ciascun componente della famiglia Moratti. In sostanza, quindi, il Fenomeno sottopose ad una seduta collettiva di psicoanalisi il clan dei Moratti!!!???

Strano esercizio quello del Ronaldo dell’epoca, ma, a rifletterci, forse non fu così peregrino che Ronaldo cercasse di capire in quale contesto fosse arrivato.
Magari il brasiliano era stato allertato sul fatto che il Presidente, al suo primo anno di gestione della Società, aveva accettato di assegnare la maglia n. 9 della Beneamata all’altro fenomeno interista, il neo acquisto Felice Centofanti, grandissimo difensore teramano, che, come tutti ricorderanno, per un soffio ha sfiorato la possibilità di essere inserito nella classifica dei primi 50 giocatori di tutti i tempi della storia del calcio.

Restando in ambito tabagistico e laddove l’Inter non riuscisse a coronare il sogno di rivincere lo scudetto, suggerirei a Moratti – che pur avendo cessato il ruolo di Presidente resta comunque voce importante nell’ambito della società nerazzurra – di consigliare ai dirigenti della Beneamata - peraltro in piena continuità con quanto accaduto nel passato, recente e remoto - di ingaggiare un altro juventino, appena sbarcato alla Continassa e noto tabagista DOC per eccellenza.
Mi riferisco, ovviamente, al nostro Maurizio Sarri che, non potendo fumare in panchina, ha deciso di consumare la sigaretta, nel senso letterale del termine, ovvero la mastica direttamente, inserendo ed estraendo dalla bocca (tra il disgusto generale) quello che sembra un orrendo mozzicone di tabacco.

Occorre precisare che Maurizio Sarri si inserisce nel solco “fumante” di altri grandi calciatori/allenatori del passato bianconero. In tale ambito, non si può non ricordare infatti l’antesignano Carlo (Carletto) Parola, ribattezzato dal grande scrittore-giornalista Giovanni Arpino, "Nuccio Gauloises". Infatti, il grande Carlo Parola non si rese famoso solo per la sua mitica rovesciata (gesto tecnico che Parola iniziò a praticare con frequenza a partire dal 1950 e che rimase immortalato negli album delle figurine Panini) ma anche per la sua immancabile sigaretta dal marchio “Gauloises", perennemente pendente sul labbro.Tra l’altro, fumare gauloises negli anni ‘50 dello scorso secolo costringeva i polmoni del fumatore in questione a chiedere asilo politico..

Un altro esponente dei grandi tecnici bianconeri, che si sono sempre accompagnati al tabacco, è stato Marcello Lippi, il quale, sino a quando fu posto il divieto di fumo in panchina, era abituato a frequentare l’area tecnica con un sigaro fra le dita. Per Lippi, il sigaro era un marchio inconfondibile, un talismano.

Tornando a Moratti, il suo intendimento di smettere di fumare è senza dubbio da considerarsi lodevole e merita tutto il nostro apprezzamento, auspicando che il suo gesto possa fare effettivamente proseliti tra le falangi del mondo interista.
Occorre però considerare che al carissimo ex Presidente nerazzurro piace “vincere facile”, nel senso che per il buon Moratti vincere lo scudetto non sarebbe un traguardo così remoto, in quanto, come noto, per aggiudicarsi il titolo (e quindi smettere di fumare), a Lui basterebbe arrivare terzo.