Continuiamo a pensare male su quello che succede nel calcio.
Perchè? Siamo ancora scottati per calciopoli? Molti non sanno manco cosa sia, è finito per tanti nel dimenticatoio, chiuso nell'armadio della vergogna del calcio italiano, per altri, invece è il dente avvelenato che colpisce e ferisce al momento giusto. 

Ci stiamo facendo l'abitudine alle ingiustizie, agli svarioni, agli errori. Ci stanno. Fanno parte del calcio, ma quando però sorgono sospetti, quando si avvelena il campo, si inquina l'interno mondo dello sport.

L'Italia è un Paese dove la corruzione è un problema enorme, a cui abbiamo fatto, appunto, l'abitudine. E questa è una cosa bestiale. Una bestemmia. Ci crediamo sempre migliori degli altri, perchè se dovessimo giudicarci realmente, saremmo ripetenti. Per più volte.

La soggezione verso la squadra più forte c'è. Succede ovunque, succede anche in Inghilterra dove ho visto concedere rigori inesistenti a squadre blasonate e non concedere rigori esistenti alle squadre avversarie. Nonostante il sistema VAR.  E' sempre stato così e continuerà ad essere così?

A questo punto ci si chiede, ma il VAR, a che serve? Dovrebbe commissariare continuamente l'arbitro in campo, ma a questo punto l'arbitro in campo sarebbe solo una comparsa, senza più libero arbitrio.
Ma stiamone certi, se si vuole fare una nuova calciopoli, non ci sarà VAR che terrà in un mondo dove business e danaro prevalgono sullo spirito del calcio. Uno spirito magico, bello, ma sempre più sfumato. E questo è un problema, importante. 

Insomma, ci risiamo. Palla avvelenata al centro, VAR o non VAR