Che il Liverpool fosse una squadra di un altro pianeta lo sapevamo già, ma ieri sera, poco prima dell’inizio della partita, nella mia testa una vocina continuava a ripetere la stessa banalissima frase: “la speranza è l’ultima a morire”. In questa partita sono pesate più che mai le assenze: Kjær, Leao, Rebic, Calabria, Giroud sono solo cinque degli otto infortunati di Pioli. Con la squadra al completo sarebbe andata diversamente? Mi piacerebbe credere di sì, anche se nella partita di andata gli assenti erano solo Ibrahimović, Krunić e Bakayoko, ma in ogni caso non siamo riusciti a battere o per lo meno pareggiare contro i Reds.

Finisce qui la speranza per gli ottavi di Champions League, il Milan in casa viene sconfitto dal Liverpool per 2-1, marcatori: Tomori 29', Salah 36' e Origi 55'. Che cosa è andato storto precisamente nel corso della partita? Proviamo a fare qualche considerazione.

La partita inizia con un possesso palla quasi maniacale del Liverpool, è una squadra ben piazzata, chiude bene gli spazi e commette pochissimi errori in fase di impostazione. Il Milan ha difficoltà ad arrivare nella ziona di attacco, d’altra parte in fase di difesa mi è sembrato molto ordinato, per lo meno nella prima mezz’ora di gioco. La prima vera occasione per i rossoneri si presenta al minuto 8' quando Williams commette fallo ai danni di Krunić, Messias sfrutta la punizione mettendo un cross all’interno dell’area di rigore trovando la testa di Tomori ma Alisson senza problemi blocca la palla. La partita riprende i soliti ritmi, possesso palla prolungato del Liverpool, passaggi rapidi e arriva spesso in area di rigore.

Al minuto 29’ inizio a crederci davvero. Messias batte un calcio d’angolo che viene respinto da Alisson nei piedi di Tomori, e da quella posizione il difensore del Milan non sbaglia. Mentre San Siro esplode di gioia, Pioli resta con i piedi per terra accennando una timida esultanza. Forse saremmo dovuti restare un po' tutti con i piedi per terra, perché il Liverpool è una squadra dalle mille sorprese.

Dopo appena due minuti dall’1 a 0, la partita prende un ritmo diverso. Origi all’interno dell’area di rigore carica il tiro ma Maignan in due tempi blocca il pallone. Il Milan fatica a contrastare i dribbling degli avversari, Oxlade-Chamberlain supera Kessie senza troppi problemi e trova spazio per il tiro in porta, Maignan con i pugni para il pallone ma si rivela un assist su un piatto d’argento per Salah che punisce i rossoneri. Romagnoli esegue un grande intervento in scivolata su Sadio Mané permettendo alla sua squadra di terminare il primo tempo in pareggio.

Il secondo tempo inizia con due squadre più sbilanciate, il Milan rispetto al primo tempo trova gli spazi per entrare in area di rigore. Al minuto 49’ Tsimikas contrasta Kessie in area di rigore che va a terra, per l’arbitro non c’è fallo e la possibilità di un calcio di rigore sfuma senza troppe polemiche.

Al minuto 55’ inizio a preoccuparmi. Tomori non controlla un banalissimo passaggio di Kessie, la palla arriva nei piedi di Mane che riesce ad entrare in area di rigore e calciare, ma Maignan con il guantone destro riesce a parare il pallone e di nuovo la sua parata si rivela un assist questa volta per Origi che di testa porta in vantaggio la sua squadra. Ancora una volta, il Liverpool a sangue freddo punisce i rossoneri.

Appena cinque minuti dopo, Krunić esegue un passaggio filtrante per Messias che si porta in zona d’attacco, il pallone ritorna nei piedi del numero 33 che al limite dell’area ha spazio per il tiro ma non inquadra la porta. La partita continua con altre occasioni pericolosissime per il Liverpool, il Milan alza i ritmi per poter riaprire la partita ma gli avversari sembrano impenetrabili.

Negli ultimi minuti di gioco Ibrahimović tenta il goal di rovesciata su un cross di Kessie, ma colpisce male il pallone che finisce sul fondo. Poco dopo Bakayoko lancia con un passaggio filtrante Kessie all’interno dell’area di rigore che si divora letteralmente il 2 a 2, la palla sbatte su petto di Alisson. L’arbitro poco dopo fischia la fine, sfuma il sogno di qualificarsi agli ottavi per i rossoneri.

Tante assenze, tante occasioni sprecate e nel secondo tempo anche molti errori da parte della difesa e centrocampo. Tomori fa soffrire e gioire allo stesso tempo i tifosi del Milan. Tonali nel secondo tempo non entra in partita e viene sostituito da Pioli con Saelemaekers. Kalulu e Romagnoli hanno tenuto testa il più possibile agli avversari, Theo Hernández nel secondo tempo inizia a perdere colpi, ottima la prestazione di Krunić. Ibrahimović quasi inesistente. Insomma alcuni sono entrati bene in partita, altri un po' meno. Resta comunque il fatto che quello di ieri sera era un Milan con molte difficolta, sicuramente non abituato al gioco e ai ritmi degli avversari che hanno effettuato 21 tiri totali tra cui 7 in porta, mentre il Milan appena 8 tiri e soltanto 3 in porta. A dare il colpo di grazia è stato il risultato finale di Porto-Atlético Madrid, finita 1-3. Il Milan ha molto su cui lavorare, sono evidenti a tutti le difficoltà che presenta. Quelle più significative a mio parere sono in fase di impostazione, in particolare il dialogo tra centrocampo e attacco perché non è ammissibile che un giocatore come Ibrahimović per quasi tutta la partita sia stato pressoché un fantasma. Sicuramente qualche esercizio sul possesso e sul controllo del pallone non farebbe male visto che nel corso della partita sono stati innumerevoli. Pioli dovrà rimboccarsi le maniche, perché una squadra così non resisterà mai in Europa.

La classifica finale è:

  1. Liverpool 15
  2. Atlético Madrid 7
  3. FC Porto 5
  4. Milan 4

Spero soltanto che l’uscita dalla Champions non abbia ripercussioni psicologiche in serie A per i giocatori. Mi auguro che adesso la squadra si metta di impegno per mantenere il primo posto in classifica in modo da regalarci una gioia che ormai manca da più di 10 anni.

GV