Ogni volta una nuova. Ogni volta ondate di indignazione. Di esempi se ne potrebbero fare a bizzeffe.
Come dimenticare il caso che fece il giro del mondo? Quello del motorino gettato dalla curva? Ma quanto accaduto durante la partita con la Samp, ha fatto discutere più per quello che è accaduto in curva. Viene ucciso un pregiudicato, noto ultras interista, e poi in curva è successo quello che tutti hanno visto e letto. Tutti che hanno preso posizione, anche la stessa Inter, in modo moderato. Ma non è risarcendo chi è stato allontanato dalla curva o regalando biglietti per chissà quante partite che si risolve il problema.
Siamo nel centenario della marcia su Roma e di pagliacciate fasciste ne abbiamo viste in giro per l'Italia. Poteva andare peggio, decisamente, certo, c'è il governo più destro della storia repubblicana, erede in parte del MSI, filo atlantico come l'MSI lo era d'altronde, ci saranno in Italia probabilmente momenti di alta tensione sociale, si rischia forse il ritorno a tempi violenti già visti, però non significa che bisogna continuare ad accettare quanto di vergognoso e squadrista che continua a ripetersi in quel settore.
In Italia buona parte delle curve sono monopolizzate da estremismi neofascisti. Si è sempre tollerato, accettato, si è accettata la convivenza, anzichè il pugno duro come hanno fatto in Inghilterra o in Germania. Servono misure radicali. Quella gente allo stadio non ci deve mettere più piede. Le curve vanno chiuse ad oltranza fino a quando non verranno defascistizzate. A partire da quella dell'Inter.  Non è l'unica ovviamente. Pensiamo a quella della Lazio ad esempio, giusta per citarne una che non fa rima con antifascismo. Ci vorranno mesi, forse anni? Pazienza. Non c'è alternativa.

Come si defascistizza?
Innanzitutto con un DASPO a vita verso chi è fascista o nazista ed è noto per i suoi comportamenti o simpatie nazifasciste ed entra negli stadi, poi con la sottoscrizione obbligatoria di un patto di corresponsabilità firmato e sottoscritto con chi frequenta le curve ma sarebbe auspicabile estenderlo a tutti i settori dello stadio, ora l'emergenza sono alcune curve, dove si dichiara di ritrovarsi nei principi dell'antifascismo e del 25 aprile, condannando tutto ciò che possa rifarsi al nazifascismo. In secondo luogo chi viola il patto di corresponsabilità  all'interno dello stadio verrà condannato a pagare importanti risarcimenti danni da destinarsi alle organizzazioni antifasciste e umanitarie. Identificare con i documenti chi entra nelle curve, e negli stadi, usare le telecamere per individuare chi si rende protagonista di atti osceni, delinquenziali e nazifascisti e razzisti per avviare procedimenti penali e civili in sede giudiziaria. In terzo luogo portando, nell'attesa di riaprire le curve, e nell'attesa della defascistizzazione,  le scuole, aprendole in sostanza alle scuole e chiudendole a chi le ha devastate in questi decenni. Tutti sanno chi sono i soggetti in questione. Se poi le società decideranno di non voler procedere, significa che sono ricattate oppure che ne sono complici. Se sono ricattate, vadano in Procura a denunciare, siamo una Repubblica seria, che ha i suoi problemi, ma lo Stato di diritto in Italia c'è, se ne sono invece complici, allora qui significa che la cosa è ancora più grave e andrebbero le società sanzionate pesantemente anche retrocedendo di categoria le squadre.
Non possono pagare tutti per un manipolo di nazifascisti? Pazienza, non c'è altro rimedio, tutte le vie di mezzo hanno letteralmente fallito, altrimenti non staremmo ancora a qui a parlare di ciò.
Ovvio, no?