Girandola di emozioni per la sfida dell’ora di pranzo allo stadio Bentegodi tra il Chievo padrone di casa e la Fiorentina. La partita finisce 3-4 e succede di tutto prima che l’arbitro Chiffi decreti la fine della disputa.
A spuntarla è la Fiorentina che vede in Chiesa il man of the match e può festeggiare 3 punti importantissimi in chiave lotta per l’Europa League. Decisivo quindi Chiesa che segna due gol negli ultimi minuti e Lafont che para un rigore mentre il risultato era di 2-3 per la Fiorentina. Nel giro di 5 punti, dai 30 dei viola appunto ai 35 dei Milan attualmente al quarto posto, ci sono ben sette squadre. Non sono ammessi passi falsi se si vuole conquistare un piazzamento in Europa l’anno prossimo.

Dopo neanche 4 minuti ad aprire le danze è Muriel, un acquisto azzeccatissimo da parte del direttore Corvino, che batte Sorrentino con un tiro ravvicinato sotto la traversa. Se il problema era il gol, adesso i gigliati possono contare sul colombiano che, dopo la parentesi spagnola, pare rigenerato. Si era un po’ perso da quando poco più che maggiorenne era sbarcato in Italia all’Udinese, ma ora sembra di nuovo ricalcare le orme del Fenomeno Ronaldo interista. Il Chievo però non ci sta e reagisce subito. Al 13’ è Stepinski a creare i primi pericoli alla difesa dei viola colpendo indisturbato il palo. È il preludio al gol che avviene un minuto dopo per un pasticcio di tutta la difesa e di Lafont in particolare che sbaglia il passaggio e serve Giaccherini che ringrazia e segna il pari. Ma dopo ben tre minuti di controllo al Var decreta l’annullamento del gol perché lo stesso Giaccherini aveva un piede sulla linea prima che il pallone uscisse dall’area di rigore al momento del rinvio del portiere.

L’episodio fa surriscaldare gli animi in campo e da questo momento la partita sarà di difficile gestione per l’arbitro della sezione di Padova. Nel momento migliore del Chievo è ancora la viola a segnare, Benassi al 26’ con un lob inaspettato beffa ancora Sorrentino. Il clima è sempre più accesso Sorrentino ne ha per tutti anche perché non è stato assegnato in precedenza un rigore per la sua squadra. A questo punto la partita sembra in controllo totale della Fiorentina, ma al 37’ il centravanti polacco del Chievo spunta tra la difesa viola schierata e di testa insacca il gol della speranza che riapre i giochi.

Nella ripresa Pioli fa subito un cambio a centrocampo: fuori Norgaard per Gerson. La mossa sembra dare i suoi frutti anche perché i gigliati nei primi 15 minuti sfiorano per ben due volte il gol. Ma al 60’ c’è un episodio chiave: Benassi ferma con un braccio la conclusione di Leris destinata in rete, quindi rosso e rigore per il Chievo che Pellissier non sbaglia. 2-2 partita riaperta e vantaggio di un uomo per il Chievo. Pioli deve intervenire per riequilibrare la squadra, quindi leva una punta, Simeone, e mette dentro un centrocampista, Dabo. Nonostante l’inferiorità numerica la partita si incanala a favore dei viola perché adesso possono sfruttare le ripartenze micidiali di Chiesa e Muriel. Al 66' una serpentina del numero 25 viola mette in apprensione Sorrentino che si salva solo grazie alla traversa. In questa fase ogni ribaltamento di fronte genera un'occasione da gol. Entra in scena il fattore Chiesa. Al 79', Fiorentina di nuovo avanti: Dabo verticalizza per il figlio d’arte che si trova a tu per tu davanti a Sorrentino e lo batte. Passano pochi minuti ed il Chievo ha l'occasione per pareggiare su rigore. Batte ancora Pellissier, sempre nell’angolo di prima, ma questa volta Lafont intuisce e sfodera una gran parata. Gol sbagliato, gol subito: la legge non scritta del calcio è ineserabile. Un minuto dopo la Fiorentina cala il poker ancora con Chiesa, che dedica il gol ad Astori mimando il suo numero 13 con le mani. La partita sembrerebbe chiusa ma il Chievo, forte della superiorità, ci crede ancora. All’ ‘89 è Djordjevic a mettere dentro la palla del 3-4 con un poderoso colpo di testa che sovrasta Pezzella e batte Lafont. I minuti di recupero sono 5 e la Fiorentina soffre fino all’ultimo secondo.

La partita finisce sul campo ma continua negli spogliatoi perché molti tesserati del Chievo lamentano una disparità di giudizio per l’uso della Var, in particolare per un rigore negato, per il gol annullato ed il rigore dato alla Fiorentina. Oltre agli errori dell’arbitro ci sono stati anche errori da ambo le parte che hanno generato un match vivace e in bilico fino all’ultimo.

Il migliore in campo è senza ombra di dubbio Federico Chiesa che con le sue accelerazioni devastanti riesce a segnare la doppietta decisiva per portare a casa i tre punti. Ottima la prova anche del neo arrivato Muriel che mette la partita in discesa dopo una manciata di minuti. Non disdegna i ripiegamenti difensivi e quando è nell’area avversaria è un pericolo costante. Croce e delizia Lafont, alla fine è anche merito suo, grazie al rigore parato, se la partita è stata vinta. Pesa però l’errore che poteva costargli caro ma che è stato cancellato dal Var. In giornata no Pezzella, perde tutti i duelli di testa, non gli riesce mai l’anticipo e anche con la complicità di Hugo, anche lui al di sotto della sufficienza, regala emozioni ai spettatori neutrali, ma ha fatto storcere il naso ai suoi. I terzini Laurini e Hancko, titolari per le indisponibilità dei titolari, fanno il loro senza sfigurare. Benassi nonostante il gol è stato troppo nervoso ed è stato ingenuo al momento dell’espulsione che poteva costare molto cara alla sua squadra. Il danese Norgaard, a cui Pioli ha concesso una chance da titolare è stato impalpabile, molto meglio Gerson quando è subentrato al suo posto. Per il resto Veretout oramai è una garanzia, fa sempre il suo senza cali di disattenzione. Qualche spunto di Simeone che gli fa strappare una sufficienza stiracchiata, ma si ci aspetta molto di più da cholito ed è meglio che si dia una svegliata soprattutto ora che è arrivato Muriel.

Anche dall’altra parte gli attaccanti sono tra i migliori, e non potrebbe essere altrimenti in un pirotecnico 3-4. I migliori sono Stepinski e Giaccherini, molto sfortunato in occasione del gol annullato. Il polacco è sempre stato pericoloso: ha segnato un gran gol sbucando tra i difensori schierati, si è procurato il rigore ed ha colpito un palo. Nonostante le 4 reti subite la prova di Sorrentino è sufficiente. De Paoli commette un grave errore in avvio che consente a Muriel di sbloccare subito la partita ma si riscatta in fase offensiva sfornando due assist per gli attaccanti. Molto in difficoltà Jaroszyński che si ritrova il brutto cliente Chiesa dalla sua parte. Dei centrali si salva Rossettini che vince il duello con Chiesa, mentre Cesar, subentrato a Tomovic infortunatosi, è troppo legnoso e soffre la velocità degli attacanti gigliati. Leris si rende pericoloso con la sua velocità, mentre Rigoni da certezze a centrocampo con le sue geometrie. Hetemaj troppo timido, non ha fatto il suo solito gioco di sostanza. Male anche Pellissier che fallisce il rigore decisivo a fin dei conti. Bene invece Djordjevic che, partendo dalla panchina, nei venti minuti finali ha tenuto aperta la partita fino all’ultimo.

In definitiva guardando gli altri risultati di giornata sono stati tre punti d’oro per la Fiorentina in piena lotta per un posto in Europa e con giocatori come Muriel e Chiesa sognare è lecito. Il Chievo è sempre più ultimo in classifica con solo 8 punti, la retrocessione è dietro l’angolo e non credo possa salvarsi a meno di miracoli.